Capitolo 9.

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No. No. No. No. No. No. È la vigilia di Natale e siamo in macchina io, Dylan, Connor, mia cugina Connie e mia madre. Mia zia non è venuta con noi ed è rimasta a casa, quanto la invidio. Ha preso la giusta decisione, cosa che io non ho fatto. Perchè? Me lo chiedo anche io.

L'unico vantaggio di questa "vacanza" è che c'è Connie, altrimenti penso che sarei morta.

In tutto questo, non ho ancora capito dove stiamo andando precisamente.

-Mamma, puoi dirmi dove stiamo andando, per piacere?- chiedo sperando in una risposta positiva.

-Non puoi aspettare? Vorrei che fosse una sorpresa.- risponde mia madre piena di entusiasmo. Avrei dovuto immaginare che non avrei ottenuto la risposta da me desiderata.

-Non mi piacciono le sorprese.- ribatto seccatamente.

-Stiamo andando sulla neve, e alloggeremo in un albergo chiamato "Settimana Bianca", contenta adesso?- dice con quel suo tono di voce sempre squillante.

-Fantastico! E fino a quando ci resteremo?- domando sperando che ci resteremo poco.

-Fino al trenta, poi andremo dalla nonna per passare il capodanno, così il due gennaio tornerete da vostro padre per passare con lui l'Epifania.

Che bel programma, davvero. Come mai io non ne ero a conoscenza? Non vedo l'ora che passi tutto davvero molto molto molto in fretta.

In realtà, vorrei che almeno questo Natale fosse speciale e, non sia come tutti gli altri.

Connie dorme e non posso neanche parlare con lei, perchè sta seduta sui sedili posteriori.

Guardo fuori dal finestrino e vedo come il paesaggio si muove. Che poi non è il paesaggio che si muove ma noi, da piccola ho sempre pensato fosse il contrario. Quanto darei per tornare bambina. Da grandi siamo più stupidi e facciamo solo cazzate.

Dal finestrino si vedono un sacco di palazzi e case. Mi viene da pensare a come passeranno il Natale tutte quelle persone. Se lo passeranno soli, in famiglia, con gli amici, o se saranno tristi. Mi piacerebbe conoscere le loro storie per dare loro dei consigli e per aiutarli. Mi piace ascoltare e provare a dare consigli utili, ma soprattutto mi piace quando mi dicono di essere stata molto d'aiuto.

Sono le sette di sera quando arriviamo in albergo, mancano cinque ore al giorno di Natale. Andiamo dal receptionist, che ci assegna la camera numero 141, numero che già non mi piace. Il fattorino prende le nostre valigie e le porta nella nostra stanza, che si trova al terzo piano.

Non sembra tanto male quest'albergo, e neanche questa stanza. Come sempre giudico le cose prima di averle viste. La nostra stanza è a due piani, con tre letti al piano di sopra e, uno singolo e uno matrimoniale al piano di sotto. Bene il piano di sopra sarà quello mio e di Connie.

Ci sono anche due bagni abbastanza grandi e due televisioni che, come in ogni hotel, non si vedono. L'unica cosa che odio degli alberghi, è che almeno i due terzi delle cose che ci sono, sono rotti. Ma è possibile? Bhe, si.

Ci facciamo a turno una doccia per rilassarci, ovviamente io la faccio per ultima. Dico a mia madre che può cominciare a scendere giù e sedersi al tavolo per cenare, insieme ai gemelli e Connie.

Una volta risistemata, chiudo la porta e scendo giù. Quest'albergo è il più strano che abbia mai visto, non trovo la sala per mangiare. Mi avvicino alla reception e chiedo informazioni, ottenendole.

Mentre percorro la strada per andare nella sala, mi scontro con qualcuno. Questo qualcuno è Lucas. Com'è possibile? Cosa ci fa lui qui? Ma perchè tra tutti quanti, dovevo incontrare lui?

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