Ecco, sono quello che chiamano un egoista? O sono il contrario, un uomo dallo spirito eccessivamente debole?
-Osamu Dazai-
Dazai si svegliò anche quella mattina.
Era passata una settimana da quando Chuuya aveva preso possesso della stanza affianco a quella di Dazai, da quando condividevano lo stesso bagno e lo stesso cibo.
Si era già abituato alla sua presenza e si era reso conto di quanto, in realtà, stesse bene con lui.
Non era un estraneo, non era un ragazzo con cui aveva avuto poco a che fare, ma era un suo amico, collega e partner in crime.Tutto quello che aveva fatto negli anni in cui aveva fatto parte della Port Mafia, ora che Chuuya viveva a casa sua, gli veniva in mente di continuo.
Gli omicidi, le morti e la morte del suo amico. I ricordi si ripresentavano, lo drogavano, gli facevano girare la testa. Come al solito, Chuuya beveva. In una sola settimana si era impossessato di parte della credenza per conservare le bottiglie di vino comprate e, quelle aperte, erano nel frigorifero.
Era come allora, come quando erano nella Port Mafia. Il loro rapporto era cambiato, ma per il resto era tutto uguale, così uguale da far venire a Dazai la nausea.
Si era separato dalla Port Mafia per una questione personale e morale, mentre ora sembrava che la situazione lo stesse inglobando, di nuovo, nelle sue vecchie abitudini.«Dazai, tra quanto tempo vuoi alzarti?» chiese Chuuya guardando l'orario «Non dovremmo andare a lavorare?»
«Mh, Chuuya, dammi un po' di tempo ancora...» Dazai si rigirò sotto le coperte.
«Dazai, devi alzarti o faremo davvero tardi...»
«Non mi va adesso, dammi ancora--»
«Dazai!» Chuuya gli diede uno spintone «Alzati! Vedo che la pigrizia è rimasta sempre la stessa...ti venivo a svegliare sempre io!»Chuuya poteva fare il duro, il cattivo con Dazai, ma in realtà si preoccupava come se fosse suo fratello. Lo trattava male, forse anche troppo certe volte, ma alla fine lo voleva bene.
«Chuuya non rompermi le palle, ora mi alzo!» E si tirò su piano piano, uscendo dalla stanza dandogli una spallata.
Chuuya evitò di controbbattete o di dire qualcosa.
«Comunque ti ho cucinato qualcosa...»
Dazai chiuse la porta del bagno alle sue spalle.Si sedettero a tavola e mangiarono il french toast fatto da Chuuya.
«Allora? Come ti trovi nella stanza degli ospiti?» chiese Dazai
«È una stanza abbastanza grande e ha un armadio, quindi...va bene»
Chuuya aveva ancora in testa i ricordi che lo tormentavano da quando si era trasferito da Dazai.Si ricordava delle mattine in cui si svegliava fianco a fianco a Dazai, dopo una notte di coccole, perché si, non erano mai arrivati oltre i baci e i grattini. Passavano le nottate a coccolarsi perché Chuuya non voleva superare un certo limite che si era posto.
Pensava che, se avessero fatto sesso, si sarebbe davvero affezionato a lui e non avrebbe più potuto farne a meno. Conosceva quanto il sesso potesse essere piacevole, pur se aveva sempre e solo fatto da solo o al massimo si era fatto aiutare da qualche ragazza, ma conosceva l'effetto che faceva. Una volta che iniziavi, nessuno ti impediva di fermarti, oltre che la stanchezza.
Chuuya era consapevole che, se fosse successo con Dazai, oltre quello, si sarebbero messi in mezzo i sentimenti e lo avrebbero legato a Dazai per giorni, mesi, se non anni. Per questo, da quando Dazai lasciò la Port Mafia, decise di smettere di fare qualsiasi cosa riguardasse il sesso.
Temeva che, facendolo, ripensasse a quante volte avevano avuto la possibilità di farlo, ma non lo avevano fatto solamente per una paura stupida di Chuuya.«Mi fa piacere che casa mia ti piaccia. Insomma, devo ancora abituarmi al fatto che ora ho un coinquilino, però non è male come pensavo» disse Dazai, tra un boccone e l'altro.
«Mah, non mi dispiace avere un tetto sotto il quale vivere. Anche se fosse stata una catapecchia, sarei rimasto senza dire nulla» continuò chuuya.
A Dazai non dispiaceva la presenza di Chuuya in casa sua, anzi, amava il fatto che ci fosse qualcuno che lo svegliasse al mattino.
«Comunque, da oggi in poi mi sveglierai tu la mattina. Metto sempre la sveglia, ma ogni volta non basta per farmi alzare dal letto»
«A te ci vogliono le cannonate per farti svegliare. Va beh, al massimo ti sveglio con un pugno.» Chuuya lo disse mentre stava masticando.
«Chuuya,hai sporco...» e Dazai indicò la sua guancia.
Chuuya si pulí sull'altra «Ma che dici?!»
«O dio, è l'altra...» e Dazai gli mise la mano sulla guancia per pulirgliela.Quel contatto fece sgranare gli occhi a Chuuya. Dazai guardò prima il punto in cui stava dolcemente passando la mano per pulire Chuuya, e poi spostò leggermente lo sguardo, guardandolo negli occhi. Gli sorrise, forse perché anche dazai stava provando qualcosa.
Chuuya balzò dalla sedia, che cadde a terra facendo un tonfo, mentra Chuuya perse l'equilibrio e cadde sul divano dietro di lui.
Dazai era rimasto immobile, ancora con la mano sospesa.
Non aveva ancora realizzato cosa fosse successo.«Chuuya...»
«Dazai di merda! Che cazzo fai?!» Si toccò la guancia sulla quale pochi secondi prima dazai aveva la mano.
Arrossí violentemente, quasi come se avesse ricevuto uno schiaffo sugli zigomi.
«Perché cazzo hai toccato la mia guancia?!»
Dazai si alzò dalla sedia.
«Ma vaffanculo, daza-» ma non poté finire la frase perché dazai gli era letteralmente a pochi centimetri dal volto.
«Sei imbarazzato per via dei tuoi sentimenti, non è vero?» disse.
Chuuya non osò proferire parola, non disse nulla, e non mosse minimamente un muscolo, nemmeno le palpebre.
«I tuoi sentimenti mi rendono nervoso, Chuuya. Mi fanno pensare a quante cose io e te non abbiamo mai concluso, a quante cose non abbiamo mai condiviso, nonostante stavamo assieme allora. Certe volte, penso ancora di aver sbagliato a lasciarti nella Port Mafia, ma sono un egoista e, come tale, ho badato solamente a me stesso» disse Dazai, poggiando le sue braccia sul divano dietro la nuca di Chuuya.
«Magari, dovrei rimediare al mio egoismo...» e prese il mento di Chuuya «...facendo quello di cui non mi sono mai pentito, ricominciando da zero e facendoti sentire che anche io, una volta, ero innamorato di te» lo disse, per poi fondarsi con foga sulle labbra di Chuuya, che non ebbe la possibilità di ritrarsi in alcun modo. Iniziarono a baciarsi in modo passionale, volendosi sempre di più l'un l'altro, abbracciandosi, le mani che tracciavano ogni singola parte della schiena dell'altro, ma poi, quando Chuuya si rese conto di quello che stavano facendo, lo spinse via con tutta la forza che aveva.
«Cazzo...mi hai di nuovo preso per il culo...» e si passò la mano sulle labbra, mentre Dazai giaceva per terra, con la testa bassa.
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𝐍𝐎 𝐋𝐎𝐒𝐓 𝐋𝐎𝐕𝐄
FanfictionChuuya non ha mai accettato la scelta di Dazai e soffre ancora per l'abbandono da parte sua, anche se tutto questo sta per cambiare, perché l'Agenzia ha annientato la Port Mafia e Dazai ha in mente di reclutare qualcuno della ex Port Mafia per la ma...