CAPITOLO 38

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Mentre continuavo ad autocommiserarmi Missy richiamò la mia attenzione schioccandomi le dita davanti agli occhi, rivolsi la mia attenzione al suo viso, spostai le mani dalle mie orecchie e sospira prima di rivolgerle la parola.

IO: <cosa c'è?> le chiesi
M: <cosa fai li per terra? Dobbiamo ideare un piano> mi disse con tono rassicurante, ma dalle urla dei ragazzi capii che stavano ancora discutendo
IO: <che senso ha? Guarda, è riuscita nel suo intento> sbuffai irritata
M: <quale intento?> mi chiese confusa
IO: <Nicole voleva farci litigare, non ve ne siete accorti? Adesso guarda quei tre, si stanno urlando le peggiori cose> le feci notare indicando Facemaker, Noodles e Rewind, lei li guardò e sospirò esasperata
M: <è vero, ma loro sono degli idioti> provò a farmi ridere, fallendo miseramente, io continuai ad osservare quei tre
N: <e ora come facciamo?! Noi...noi siamo intrappolati qui> ricordò mettendosi le mani tra i capelli
RE: <è vero, ma non dobbiamo farci prendere dal panico> cercò di tranquillizzarlo
F: <non dobbiamo farci prendere dal panico? Ci hanno separati, siamo in prigione, e i nostri genitori pure! Moriremo qui!> urlò con tutto il fiato che aveva in corpo. Continuarono ancora ad urlare, ma io cercai di isolarmi, però con tutti che urlano è abbastanza difficile come cosa.

A.C: <stai bene Aurora? Hai una faccia> mi chiese preoccupata, io forzai un sorriso
IO: <si, sto bene, te? Hai una grande ferita sulla guancia> le feci notare portando la mia mano sulla sua guancia ferita
A.C: <oh sì, brucia un po' ma niente di ingestibile> mi rassicurò facendo una smorfia di dolore non appena toccai la ferita
IO: <a me non sembra, ma cavolo, io qui non ho niente per curartela> le dissi mortificata, quando all'improvviso mi si accesa una lampadina, potrebbe sembrare assurdo, ma tentare non nuoce. Portai la mia mano esattamente sopra la ferita, chiusi gli occhi e aspettai diversi secondi, non sentii nessun tipo di dolore, li riaprii e vidi A Capella guardarmi stranita
A.C: <Aurora potresti togliere la mano dalla ferita? Mi fai male> mi disse ed io subito ritrai la mano
IO: <io...si, scusami> mi scusai imbarazzata
IO: <v-volevo solo sentire con le mie mani quanto fosse grave la ferita, non è grandissima ma sarebbe meglio curarla> mentii mentre con la mano le afferrai il polso, aspettai di nuovo, ancora niente, come sono patetica, cosa speravo? Di avere dei poteri? Solo perché è successo che Riccardo e Wild Curd sono guariti magicamente mentre io li toccavo? Che illusa, sarà stato il caso, io non c'entravo un bel niente. Nonostante io non l'abbia mai detto chiaramente, desidero davvero tanto avere dei poteri, certe volte mi sento la pecora nera della famiglia, anche se nessuno me l'ha mai detto, io so che lo pensano. Sono la figlia inutile del grande Daniele Vitali e della meravigliosa Maria Fiore, se i miei fratelli mi sentissero dire queste cose mi darebbero un bello schiaffo per farmi rinsavire, ma nessuno potrà mai farmi cambiare idea, perché anche se crudele, è pur sempre la verità, quindi prima l'accetto e prima me ne farò una ragione.

E: <guardate cos'ho trovato> mi distolse dai miei pensieri Edoardo
A: <che cosa?> gli chiese confuso avvicinandosi a lui, Edo si girò e fece vedere cosa reggeva in mano, una valigetta del pronto soccorso!
F.F: <allora non sono completamente dei mostri> costatò ma io feci una risata amara
IO: <per niente, soltanto non ci vogliono morti fin quando non lo decidono loro> le spiegai
F.F: <quindi ci vogliono morti?> mi chiese intimorita ed io annuii solamente, andai da Edoardo e gli presi la valigetta dalle mani, tornai da A Capella, presi l'acqua ossigenata e la misi su un batuffolo di cotone
IO: <brucerà un po'> l'avvisai, appena il cotone si mise a contatto con la ferita, lei fece una smorfia di dolore
IO: <ti avevo detto che avrebbe bruciato> la puntai sul ridere, per fortuna lei fece una piccola risatina
E: <ora dobbiamo solo trovare un modo per uscire da qui> disse deciso, io trattenni una risata, pensano davvero che riusciremo a scappare? Beh, si illudono soltanto.

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