17. «Compensazione magica»

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Il vento sferzava leggero tra gli alberi mentre i ragazzi rimanevano uniti, in piedi, alle loro spalle il laghetto

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Il vento sferzava leggero tra gli alberi mentre i ragazzi rimanevano uniti, in piedi, alle loro spalle il laghetto. 

Avevano avuto torto tempo prima, nel 1500. Avevano pensato di essere riusciti ad aiutare Lalabel, a liberarla da quel demone che mangiava sempre più la sua anima. Convinti di averlo estirpato con la magia, i ragazzi si erano rassicurati che tutto fosse finito. D'altronde, Lalabel, con un sorriso angelico, si era scusata per i guai procurati, facendo la messa in scena perfetta di una persona liberata. 

Ma questo solo perché aveva capito che per passare inosservata, avrebbe dovuto fare finta di essere come prima. Così, non solo aveva continuato a vivere tra loro, ma aveva anche guadagnato la loro fiducia. 

La loro illusione di successo si era rivelata una tragedia nascosta, poiché il demone non aveva mai lasciato Lalabel.

Se ne dispiacquero. Avrebbero tanto voluto far finire tutto questo un millennio prima. Non si sarebbero ritrovati in questa situazione altrimenti. 

La figura di Lalabel emanava un'aura inquietante, i suoi occhi brillavano di una luce maligna. «Non spezzerete la maledizione, non così» disse, la sua voce un sibilo gelido. «Il contro incantesimo non funzionerà fino a quando qualcuno non verrà sacrificato. È una questione di compensazione magica.»

Jungkook sentì un nodo formarsi nello stomaco. «Che cosa intendi?»

Lalabel sorrise sinistramente. «Devi dare qualcosa in cambio al lago. Qualcuno deve morire.» Poi rivolse uno sguardo tagliente a Jungkook. «E tu non puoi sacrificarti, perché sei proprio tu a doverne beneficiare. Ma non ti senti una pessima persona sapendo che uno dei tuoi amici andrà al posto tuo?»

Taehyung lanciò un'occhiata alle sue spalle. «Quindi l'acqua del laghetto è magica, impregnata di oscurità.»

«Se l'acqua è magica, allora bisogna berla», ipotizzò Hoseok.

«Sì, ma non basterà. Bisogna comunque fare lo scambio.»

I dubbi invasero la mente di Jungkook, facendolo vacillare. Lalabel cercò di sfruttare il suo momento di debolezza. «Io posso aiutarti, Jungkook. Basta che tu mi dia la tua magia. Sono io che ho lanciato il maleficio, quindi posso spezzarlo. Nessuno si dovrà sacrificare.»

Gli amici di Jungkook protestarono all'unisono. «Non farlo!» gridò Jimin. «È una trappola!»

Seokjin avanzò, con una decisione dolorosa nel cuore. «Andrò io.»

«Che cosa?» Tutti si voltarono a guardarlo.

«Ho delle colpe da espiare», spiegò lui. «In fondo ho commesso tanti errori e se ci ritroviamo qui, la responsabilità è anche un po' mia. Morirò, ma mi reincarnerò.»

Namjoon lo bloccò, scuotendo la testa. «No, Seokjin. Non ti reincarnerai. Questo incantesimo ti strapperà l'anima e rimarrai intrappolato qui per sempre.»

𝙍𝙀𝙁𝙇𝙀𝘾𝙏𝙄𝙊𝙉 // ᵀᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora