[Conclusa] ⛔18+
Lui si fermò di colpo, alzò gli occhi e tutto il mondo attorno a sé sparì, rallentando quando incontrò un paio di iridi celeste zaffiro.
Il cielo ed il mare si rispecchiarono lì dentro. Ogni singolo istante di vita felice lo ripercor...
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Il sole tramontava lentamente sulle sabbie dorate dell'Egitto, tingendo il cielo di sfumature arancioni e rosa.
Erano finalmente tornati a casa.
Dopo il lungo viaggio di ritorno, Seokjin si era subito preoccupato di sottoporre Jungkook a una TAC. L'ansia era palpabile mentre attendevano i risultati. Quando Seokjin uscì dalla stanza con un sorriso radioso, l'aria si riempì di sollievo.
«Jungkook non ha più il tumore. È sparito.»
Le lacrime di gioia non tardarono a scendere, e gli abbracci e le risate riempirono la stanza. Avevano superato prove incredibili, e ora la maledizione era finalmente spezzata.
Taehyung lo stritolò tra le sue braccia. Non riuscì a trattenere le lacrime. Jungkook nascose il proprio volto tra le mani, incredulo. Non riusciva a crederci. Era tutto finito veramente.
«Dobbiamo festeggiare, Kook. Festeggiamo.»
Il villaggio si animò di un'energia nuova. Quella sera la piscina, illuminata da luci soffuse, rifletteva il cielo stellato. Fu tutta per loro. Gli amici si tuffavano, ridevano e si godevano il meritato riposo.
Jungkook li osservava, li vedeva felici, lo era anche lui ma... Vi era ancora un ma. Mentre accarezzava Maggie, coricata sulla sdraio accanto a lui, non riusciva a scrollarsi di dosso un peso interiore. Taehyung, notando la sua inquietudine, si avvicinò e gli si sedette di fianco.
«Cosa c'è, Kook? Non sembri felice come dovresti.»
«Ho ucciso Lalabel», disse di getto. «Non riesco a smettere di pensare a quel momento. Quando pensava ti avessi sacrificato... nei suoi occhi ho visto dispiacere, forse ancora umanità. E se avessimo potuto salvarla?»
Taehyung posò una mano sulla spalla di Jungkook, cercando le parole giuste.
«Kook, Lalabel era morta dentro da tanto tempo. I demoni le avevano divorato l'anima. Era un burattino nelle mani di forze oscure. Non potevamo salvarla, perché la sua umanità era ormai un'ombra. Quello che hai visto erano frammenti di ciò che era stata, non ciò che era diventata."
Jungkook abbassò lo sguardo, cercando conforto nelle parole di Taehyung.
«Forse hai ragione. Ma non è facile dimenticare.»
«Lo so, Kook. Ma devi ricordare perché l'hai fatto. Hai salvato te stesso, hai salvato tutti noi. E ora, finalmente, possiamo vivere senza paura. Possiamo costruirci una vita. È tempo di andare avanti.»
Le parole di Taehyung infusero in Jungkook una nuova forza. Non avrebbero mai dimenticato Lalabel, ma potevano imparare a convivere con quel ricordo, senza lasciare che dominasse il loro presente.
«Ti va di venire al bordo piscina con me?»
Jungkook acconsentì ed entrambi si sedettero lì, con le gambe a mollo.