7. «Ti presento Maggie»

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È quando la vita ti pone davanti due vie ugualmente lunghe e tortuose che non sai cosa più cosa scegliere

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È quando la vita ti pone davanti due vie ugualmente lunghe e tortuose che non sai cosa più cosa scegliere. Sofferenza da entrambi i lati. A quel punto ci si perde nell'analizzare ogni singolo aspetto, alla ricerca di un qualcosa che ci guidi nella scelta.
Non sarebbe stato facile per nessuno, tanto meno per Jungkook.
In quei momenti, quando si trovava da solo, camminava, osservava i suoi piedi alternarsi uno alla volta davanti a sé. Sperava che quel movimento potesse distrarlo, potesse aiutarlo nel non rinchiudersi in una propria bolla, perché il rischio era quello di sentire costantemente quelle maledette voci. Più simili a bisbigli.
Ma per capire come doversi comportare con Taehyung, avrebbe dovuto riflettere e quindi estraniarsi dal mondo esterno per un po'.
Sembrava un circolo vizioso, un giro senza fine, non ne poteva uscire.

Ma da quel che era riuscito a mettere insieme, anche grazie alle parole di Yoongi e Namjoon, aveva capito che sui piatti opposti della bilancia vi fosse la vita di Taehyung insieme a lui o la vita di Taehyung insieme a Lalabel.
La prima gli avrebbe offerto dell'amore sincero, vero; gli avrebbe ridato la sua memoria, i suoi ricordi, ma lo avrebbe portato ad un futuro sofferto, triste e doloroso. Jungkook sarebbe morto e tutto avrebbe riacquisito il solito pessimo declino.
La seconda, invece, gli avrebbe offerto una vita bugiarda, una vita di tradimento, una vita falsa ed una mente continuamente oscurata. Eppure avrebbe vissuto per lo più sereno, avrebbe portato avanti il proprio lavoro e la famiglia tanto desiderata.

Verità e sofferenza oppure bugia e felicità?

Non erano affatto belle, nessuna della due opzioni. E niente sembrava potesse aiutarlo nel decidere. Doveva smetterla di rimandare e procrastinare ancora ed ancora. Giusto un altro po', si sarebbe preso per sé qualche altro giorno e prima che Taehyung fosse ripartito per la Norvegia, lui sarebbe stato pronto.

Nel frattempo di quel grande monologo interiore, era finalmente arrivato nel mercato principale di Giza. Non per niente ma il frigo vuoto non lo avrebbe poi sfamato molto. Doveva pensare anche a quelle cose e quale luogo migliore di quello in cui tutto era venduto a poco prezzo? Cordiale si avvicinò al banco del suo contadino di fiducia. Lo salutò con un cenno del capo e gli indicò una cassetta piena di verdura «Potrebbe mettermi da parte un chilo di spinaci e di patate?»

«Metto tutto in una busta?» chiese l'uomo, strappando dal malloppo una busta di plastica e Jungkook annuì «Sì, grazie» venendo subito dopo distratto da una voce poco lontana.

«Bestiaccia. Questa volta non la passi liscia»

Si voltò repentino, pensando vi fosse qualche scimmia. Era abbastanza comune vederne qualcuna a rubacchiare in giro qualche frutto per cibarsi. Ma quel che fu strano fu il vedere quel signore, il macellaio del quartiere, con un bastone in mano in direzione del terreno. Le scimmie sono furbe, si arrampicano, scappano in meno di qualche secondo.
Doveva trattarsi sicuramente si qualche altro animale.

Jungkook scosse la testa, tornando alle sue compere «In una a parte, metta anche qualche bella pesca per favore» e così il contadino fece.

«Dannazione, ti uccido»

𝙍𝙀𝙁𝙇𝙀𝘾𝙏𝙄𝙊𝙉 // ᵀᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora