6. Radio Alarm

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6.

Lunedì mattina. Di nuovo. Come ogni terribile inizio settimana la mia sveglia non ha suonato e non riesco a capire perché decida di non funzionare solo e unicamente al lunedì.

Corro fuori casa con in mano il libro di letteratura che avevo dimenticato fuori dallo zaino ieri sera dopo aver finito di ripassare per il test, e comincio a camminare il più veloce possibile verso scuola.

Guardo l'ora sul display del telefono ignorando la notifica di un nuovo messaggio e realizzo che tra esattamente sei minuti suona la campanella. Non ce la farò mai ad essere là in tempo. Aumento il passo ancora e ormai sto praticamente correndo sul marciapiede, finché non sento un clacson suonare proprio accanto a me. Mi fermo sui miei passi respirando irregolarmente e mi giro verso sinistra dove trovo una grande auto nera che ha appena diminuito la velocità. Aspetto che abbassi il finestrino finché non mi accorgo che il conducente è Louis, il fratello di Miranda.

"Amy se sei in ritardo sali pure che ti do un passaggio, forza". Mi sorride indicandomi il sedile vuoto accanto a lui e non posso fare a meno di ringraziarlo mentalmente mentre corro ad aprire la portiera per poi sedemi accanto a lui.

"Grazie mille Louis, non dovevi". Sospiro pesantemente ancora scossa dalla corsa precedente e mi appoggio con la testa allo schienale.

Esattamente tre minuti dopo siamo già di fronte a scuola. Louis ferma la macchina proprio di fronte all'entrata ma non la spegne. Mi giro verso di lui confusa e lui mi fa cenno di scendere direttamente qui altrimenti arriverei in ritardo se lo accompagnerei a cercare un parcheggio libero.
Apro la portiera e, dopo aver preso lo zaino, scendo dall'auto pronta a ricominciare a correre verso l'entrata.

"Grazie ancora Louis". Gli dico timidamente correndo prima di sentire la sua auto ripartire ed entro nella scuola come un fulmine scattando subito verso l'aula dove tra meno di un minuto dovrebbe iniziare quel test infernale sulla letteratura classica medievale.

[...]

Sento la campana e finalmente mi alzo dalla sedia mettendo la borsa in spalla e il libro in mano e uscendo il più in fretta possibile. Ho una fame pazzesca e spero che in mensa ci sia qualcosa di decente altrimenti dovrò optare per il solito sandwich con l'insalata. Scendo velocemente le scale stando attenta a non scontrarmi accidentalmente con qualcuno e arrivo dritta di fronte alla grande porta spalancata della mensa.

Vado subito in coda togliendo il cellulare dalla tasca per scrivere a Miranda ma mi ricordo di non aver più letto i messaggi di stamattina.

Jelly Bean: Buongiorno piccola e buona giornata :)

Jelly Bean: Non sai quanto avrei voluto baciarti

Jelly Bean: Non ti vedo da stamattina, sto impazzendo. Voglio che la pausa pranzo inizi il più presto possibile così riesco a vederti ;)

Sorrido cercando di non arrossire al secondo messaggio e digito velocemente una risposta ma vengo interrotta da una voce stridula alla mia destra.

"Amy è da in fondo alla mensa che cerco di chiamart- uoh con chi è che stai massaggiando?".
Miranda fa un sorriso sghembo e io metto via il cellulare facendo finta di niente.

"Nessuno Mi, solo mio papà". Invento, ma lei non sembra crederci e infatti dopo avermi lanciato un occhiata di chi la sa lunga, si sporge verso di me e poco dopo la vedo allontanarsi con il mio telefonino tra le mani. Ormai sono finita, lo scoprirà.

"Oddio mio, chi è questa caramella gommosa che vuole baciarti e vederti qui in mensa?". Scoppio a ridere trovando la frase insensata a causa del soggetto che ha usato e arriviamo finalmente di fronte alla cuoca.

"Umh sinceramente non so nemmeno io chi sia. È salvato apposta caramella gommosa perché non so il suo nome". Abbasso lo sguardo deviando quello di Miranda e vado avanti finché non arrivo di fronte ai vari sandwich. Come prevedevo neanche oggi c'è qualcosa di commestibile.

"Beh però hai ragione..." La guardo confusa non capendo a cosa si riferisce e, dopo che anche lei paga alla cassiera il suo pasto, continua a parlare. "Da quello che scrive sembra un ragazzo dolce... proprio come una caramella". Scoppio di nuovo a ridere e lei mi segue a ruota finché non ci sediamo al solito nostro tavolino per due.

"Comunque -s'interrompe deglutendo- dovresti rispondergli". Miranda mi ridà il cellulare e io lo afferro al volo sbloccandolo immediatamente ricordandomi che non gli ho più risposto.

Amy: Buongiorno anche a te e vorrei anche io poterti vedere...

Digito velocemente e Miranda ridacchia, le lancio un'occhiataccia ma non mi soffermo più di tanto visto il nuovo messaggio.

Jelly Bean: Ti ho vista piccola e sei anche più bella di stamattina. Buon appetito x

Ho la sensazione di essere arrossita e ne ho la conferma non appena sento la risata di Miranda di fronte a me. Metto via il telefono e, come se niente fosse, continuo a mangiare sotto le continue domande della mia migliore amica.

𝟼𝟶 𝙳𝚊𝚢𝚜 [𝚕.𝚝]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora