11.
Sento qualcosa sul mio braccio e pigramente apro gli occhi girandomi sul fianco lamentandomi contro qualunque cosa mi abbia svegliato.
"Amy alzati dal letto o ti porto fuori con la forza". Sento la voce acuta di Miranda nell'orecchio e sbuffo votandomi verso di lei.
"Che vuoi Miranda?". Borbotto vedendola in piedi di fronte a me con un borsone su una spalla. Lei alza gli occhi al cielo in un modo quasi disperato, lascia cadere con un tonfo il borsone blu e mi sposta verso il bordo per sdraiarsi proprio accanto a me.
"Stasera Harry mi ha chiesto di andare con lui ad una festa". Sento l'agitazione nella sua voce e ridacchio ricevendo in risposta una gomitata nel fianco.
"Non ho finito però. Vorrei andarci insieme a te Amy, voglio che ci vieni anche tu".
Mi siedo di scatto allarmata sul letto per riuscire a guardarla e la vedo implorante con le mani giunte.
"No, no e poi no. Non se ne parla Miranda, sai come la penso". Incrocio le braccia al petto e scuoto la testa in segno di negazione.
"Ti prego Amy, sei la mia migliore amica e voglio passare questa serata insieme alle due persone più importanti della mia vita: tu ed Harry".
Si alza col busto dal mio letto e si sporge verso di me mettendomi le mani sulle spalle guardandomi con il suo solito sguardo fatto apposta per farmi sentire in colpa ma no, questa sera non andrò da nessuna parte se non sul mio divano.[...]
"Su Amy forza, Harry e Louis sono già qui fuori ad aspettarci". Miranda mi trascina letteralmente giù per le scale facendomi quasi inciampare nei miei stessi piedi fino ad arrivare alla porta di casa e uscire. Dovrei cominciare a farmi rispettare di più e imparare a dire di no senza poi cedere di fronte alle suppliche disperate della mia migliore amica e quindi ritrovarmi incastrata sull'auto del suo ragazzo diretta ad una festa piena zeppa di liceali con ormoni a mille e senza cervello.
Appena entrate in auto Miranda saluta il suo ragazzo con un bacio con tanto di schiocco e l'auto riparte immediatamente.
"A quanto pare Amy alla fine mia sorella ti è riuscita a convincere...". Louis interrompe il silenzio lanciandomi un'occhiata dallo specchietto retrovisore e io distolgo lo sguardo guardando verso le mie converse.
"Diciamo che mi ha più costretto piuttosto che convinto". Dico arresa lanciando un occhiataccia verso Miranda che fa finta di niente voltandosi verso il finestrino.Dopo qualche minuto la macchina di Harry si ferma di fronte ad una casa piuttosto grande e con tutte le luci accese. Scendiamo tutti e quattro camminando verso l'entrata e Miranda rallenta il passo costringendomj a fare lo stesso e lasciando i due ragazzi poco più avanti di noi. La guardo confusa e, mentre Louis sta per suonare il campanello, si gira verso di me di scatto stringendomi il polso. "È la festa di Zayn, ti prego non mi uccidere e fai finta di niente". Spalanco gli occhi e faccio per parlare quando vengo interrotta dal padrone di casa sulla soglia che ci fa entrare ridendo come un ebete. Una volta entrati Harry afferra la mano di Miranda vedendo le numerose persone all'interno della stanza e Louis si sposta al mio fianco mettendomi un braccio sulle spalle. Questo gesto inaspettato mi fa subito agitare e spontaneamente comincio a tortutarmi le dita.
Seguiamo Harry e Miranda fino alla cucina dove trovano altri loro amici e cominciano tutti e tre a parlare animatamente insieme ai loro vecchi amici. Dopo solo due minuti già mi sento a disagio e faccio un passo indietro senza farmi notare e me ne vado dalla cucina svoltando a destra. Per sbaglio urto contro un ragazzo facendogli cadere il contenuto del bicchiere che ha in mano e immediatamente porto una mano alla bocca scusandomi.
"Stai attenta a dove cammini, sfigata". Le parole gli escono dalla bocca come lame che vanno a inficcarsi dritte nello stomaco facendomi salire un groppo in gola. Abbasso immediatamente la testa allontanandomi velocemente verso le scale per allontanarmi il più possibile da tutta questa gente.Arrivo al piano superiore e, vedendo una ragazza uscire da una porta, deduco anche che quello è il bagno e mi ci fondo dentro chiudendomi a chiave. Mi lascio cadere sul pavimento appoggiando la schiena alla porta e portando la testa sulle ginocchia. Non sarei dovuta venire a questa stupidissima festa. Cosa mi aspettavo? Non sono una ragazza adatta a questo tipo di cose, dovevo starmene sul divano a guardare qualche programma inutile in televisione e magari scrivere al ragazzo misterioso visto che è l'unica cosa che mi tiene impegnata piacevolmente ormai.

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𝟼𝟶 𝙳𝚊𝚢𝚜 [𝚕.𝚝]
FanfictionIn cui un ragazzo cerca di conquistare la migliore amica di sua sorella restando però in incognito. "Mi piace una ragazza con cui però non ho alcuna possibilità... Ma comunque farò di tutto per riuscire a conquistarla". "Mi dispiace, ma magari qualc...