8. Date

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8.

Superman: Come va piccola? Che fai di bello questo sabato sera?

Sogghigno ricordando l'altro giorno quando io e il ragazzo misterioso ci siamo messi a parlare di supereroi ed è emerso che lui ha sempre sognato di essere come Superman. Ecco perché gli ho cambiato nome.

Amy: Sono in alto mare.

Superman: Che succede?

Amy: La mia "fantastica" migliore amica mi ha incastrato a uscire con lei e il ragazzo che le piace.

Superman: Non sembra male dai, magari ti diverti ;)

Amy: Oh.. Tu non conosci Miranda Tomlinson.. Esattamente qualche anno fa mi fece fare la stessa cosa. E sai qual'è stato il risultato?

Superman: Umh no?

Amy: SONO STATA TUTTO IL TEMPO LÌ COME UNA STUPIDA AD ASCOLTARE LEI E QUELL'IDIOTA DEL SUO ORMAI (per fortuna) EX RAGAZZO FLIRTARE ININTERROTTAMENTE

Superman: Magari questa volta sarà una semplice uscita in compagnia

Amy: Sinceramente spero che anche Harry (il ragazzo con cui si deve vedere la mia migliore amica) si sia portato dietro qualcun'altro almeno non mi sentirò di troppo

Superman: Bell'idea piccola ;)

Amy: Grazie, sono intelligente io, sai?

Superman: Oh sì lo so, ma io lo sono di più, credimi ;)

Amy: Certo... credici. Ora devo per forza andare a prepararmi, sai, a Miranda non vanno neanche bene i miei soliti jeans per questa "occasione speciale" -.-

Superman: Sarai più splendida del solito piccola ;) scrivimi appena hai tempo, ciao x

Sorrido di fronte all'incredibile dolcezza continua di questo ragazzo e corro in bagno per farmi una doccia e quindi sistemarmi decentemente almeno una volta.

[...]

Mi chiudo la cerniera laterale del vestito e sposto i miei lunghi capelli sulla spalla destra prima di abbassarmi per infilarmi le mie converse bianche. Se Miranda si aspetta anche dei tacchi, è veramente sulla strada sbagliata. Abbiamo dovuto discutere praticamente un intero giorno per farmi indossare questo vestito bianco e non intendo sprecare altro fiato per quanto riguarda le scarpe. Sono completamente irremovibile sulla mia scelta questa volta.

Prendo il cellulare guardando l'ora e sono già le 7:42 p.m., sarei dovuta essere esattamente due minuti fa a casa di Miranda, cavolo. Infilo il cappotto scendendo le scale di corsa finché, arrivata di fronte la porta di casa, la apro e la richiudo poi alle mie spalle dopo aver preso la borsa e averci infilato il portafoglio.

Corro sul marciapiede stando attenta a non impigliarmi in qualche ramo di qualche cespuglio , attraverso la strada e arrivo fino al campanello. Suono e subito Miranda mi apre uscendo di fretta e sospirando. "Sei in ritardo di cinque minuti, muoviti a salire in auto e spera che non ci sia traffico". La seguo finché non saliamo nell'auto di sua made, la accende e immediatamente parte a razzo per le strade di Doncaster.

Arrivate alla pizzeria e dopo aver parcheggiato in un parcheggio improvvisato sul momento proprio di fronte all'entrata del locale, camminiamo svelte ed entriamo cercando con lo sguardo una folta massa di ricci. Lo troviamo in fondo alla sala, in un tavolo da quattro, con di fronte a lui un altro ragazzo che però ci da le spalle. Le mie richieste si sono compiute fortunatamente.

Non appena li raggiungiamo mi rendo conto che l'altro ragazzo con cui dovrò sopportare i due neo fidanzatini è Louis. Miranda sbuffa appena nota la presenza del fratello e lo fa spostare accanto a Harry per poi sedersi al suo posto. Mi tolgo la giacca appoggiandola sullo schienale della sedia e mi siedo al tavolo salutando timidamente i due ragazzi.

"Allora? Ordiniamo? Ho troppa fame, veloci". Louis impaziente chiude il menù di scatto e alza un braccio per richiamare il cameriere che subito ci raggiunge.

[...]

"Psss Amy...". Sento sussurrare e alzo la testa dal cellulare notando che è Louis che mi sta richiamando. Sono passate due ore e, come previsto, ora Harry e Miranda stanno confessandosi a vicenda le vite passate di entrambi.

"Prendi la giacca e vieni con me, non credo sentiranno la nostra mancanza". Non credo sia una buona cosa lasciare Miranda qui da sola. Mi giro verso di lei e la vedo scoppiare a ridere in seguito a una battuta di Harry... mh credo se la possa cavare da sola invece. Mi alzo raggiungendo Louis e, infilandoci entrambi le nostre giacche, usciamo dalla pizzeria e cominciamo a camminare lentamente sul marciapiede finché non arriviamo nel parcheggio pieno zeppo di auto.

Passiamo attraverso le varie corsie fino ad arrivare alla grande macchina nera di Louis, la sblocca e mi apre la portiera facendomi salire dopodiché salta anche lui sul sedile del guidatore e mette in moto partendo.

Arrivati di fronte a casa mia, Louis ferma l'auto e io mi slaccio la cintura aprendo la portiera con l'altra mano. "Grazie Louis per il passaggio, di nuovo". Ridacchia e faccio per scendere ma la mano del ragazzo mi blocca per il polso costringendomi a girare verso di lui. Inaspettatamente mi lascia un semplice bacio sulla guancia per poi riallontanarsi e mollare la presa.

"Non c'è di che Amy, a presto". Mi sorride e io gli borbotto qualcosa in risposta scendendo velocemente e andando in più in fretta possibile verso casa mia. Mentre apro la porta e appoggio la borsa sull'appendiabiti sento il mio telefono squillare e lo prendo al volo aprendo il messaggio che mi lascia parecchio confusa.

Superman: Sei così bella quando arrossisci x

𝟼𝟶 𝙳𝚊𝚢𝚜 [𝚕.𝚝]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora