Ancora due
Ancora due
Ancora due
Questo era il pensiero costante di Eliot durante la seduta di quella settimana.
Ancora due, si ripeteva mentre percorreva la strada.
Ancora due, si ricordava mentre entrava nell'edificio e la signora della portineria lo guardava storta.
Ancora due, si urlava con una voce che ormai non riconosceva come sua, mentre si sedeva in cerchio.Due, e starò bene.
La cintura stringeva, ma non gli importava.
Certo, faceva un po' male sui fianchi, e quella mattina aveva trovato segni rossi sulla pelle, ma questo doveva succedere.
Doveva perché era sbagliato, e in fondo, gli andava bene così.Tutto sarebbe andato meglio quando i buchi sarebbero finiti.
Il dolore, sarebbe finito.
Non avrebbe più sentito male alla pancia, non avrebbe più visto i segni perché era grasso.Grasso...
Quanto odiava quella parola.Ogni volta che la sentiva pronunciare dagli altri gli sembrava una cosa così terribilmente sbagliata...
Ma detta da lui, era semplicemente... troppo vicina per ignorarla.
Sempre sul collo, sempre pronta a rinfacciargli ogni suo comportamento, ogni sua parola.In fondo, la parola grasso, gli faceva lo stesso effetto della voce di Lui.
Erano la stessa cosa, solo che Lui gli era sempre vicino, mentre grasso gli ricordava quanto lo fosse.
Appiccicato all'orecchio.
Supplichevole nel petto.
Maledettamente vero nel cervello.Non sapeva perché quel giorno era lì.
La sera prima aveva avuto una lite con i suoi genitori, e il giorno dopo, quella stessa mattina, era uscito prima che loro si svegliassero.Sto bene, aveva scritto su un pezzo di carta attaccato al frigorifero.
Stava bene? Non lo sapeva.
Lui gli diceva che una volta finiti i buchi della cintura, sarebbe stato bene.Ci aveva riflettuto parecchio, seduto a cavalcioni sul parapetto del tetto della scuola, mentre guardava il sole sorgere.
Ma qualcosa non gli faceva apprezzare quella vostra come avrebbe voluto.Forse, pensò, voglio solo vedere meglio come stanno le cose.
Forse, se avesse spostato i capelli di poco, qualcosa sarebbe cambiato.
Lui avrebbe smesso di assillarlo, forse se ne sarebbe persino andato.Doveva solo portare le mani alla testa e scostare i ciuffi biondi.
Solo quello.
Non era molto, ma era già un inizio.
Solo un debole movimento.Le mani raggiunsero la fronte.
Avrebbe visto il sorgere del sole.
Avrebbe visto Lui sfumare assieme ai mille colori del cielo che quella mattina esistevano solo per essere visti da persone come Eliot.
Solo quello.Doveva solo spostare quei capelli che erano il suo porto sicuro, quei fili d'oro che lo oscuravano dagli occhi che lo deridevano.
Non era tanto, ma per Eliot era così difficile che risultava impossibile.
Le dita sfiorarono i capelli.Un cigolio di cardini lo fece sussultare. Il custode lo guardava con rimprovero.
Eliot si era alzato pesantemente, e aveva guardato un'ultima volta il cielo.
Quel giorno non lo avrebbe visto.
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Lui Non Mi Lascerà
Fiction généraleLui è qui. Continua a sussurrare, a parlare, gridare. Lui ci distrugge. Attacca chi non ha abbastanza forza per tapparsi le orecchie, infimo e violento, colpendo la testa e oscurando tutto il resto. Sminuendo, tutto il resto. Anche noi, ci dimentich...