33.𝑴𝒂𝒓𝒌 𝑪𝒉𝒂𝒑𝒎𝒂𝒏

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<<Lora devi starle lontana>> disse Damiano sussurrando al telefono per non farsi sentire dalla sua amata, la cui ancora riposava ignara dell'accaduto la sera precedente.
<<lei non è stata lontana da te>> replicò la ragazza guardando fuori dalla finestra che dava sulla piscina interrata della villa in cui abitava parecchio lontana da Roma.
<<lei è intoccabile per chiunque all'infuori di me>> Damiano era nero dalla rabbia, aveva finalmente ritrovato ciò che di più prezioso possedeva ed aveva provato il dolore della perdita.
<<e questo lei lo sa?>> fece una pausa e si accomodò sul letto a baldacchino rifinito in oro <<se fosse andata a letto con qualcuno durante la tua assenza? Glielo perdoneresti? Anzi meglio, pensi che lei perdonerebbe te per essere venuto a letto con me ed avermi scopata senza scrupoli mentre Victoria rischiava la morte?>> sorrise tra se sapendo di aver dato un ultimatum <<lo sai vero che era malata terminale?>>.
<<ma che cazzo dici?>> Damiano si passò nervosamente una mano fra i capelli cominciando a camminare e avanti e indietro per tutto il corridoio che portava al salone. Victoria aveva davvero rischiato così tanto?
<<oh no! Il fidanzatino provetto non sapeva che la sua fidanzata ha una malattia incurabile! Questa si che é una disdetta! Speriamo che muoia prima che io metta le mani su di lei>> concluse con tono fermo.
<<stai dicendo una marea di cazzate>> si schermò.
<<sei proprio sicuro?>>
Dal piano superiore il ragazzo sentì dei rumori ed attaccò al telefono certo che avrebbe trovato Lora e l'avrebbe resa inoffensiva.
<<dam, sei qua?>> Victoria fece la sua entrata nuda e con gli occhi addormentati.
<<sei uno spettacolo per gli occhi>> disse andandole incontro per avere un bacio.
<<come mai sei già sveglio?>>
<<un po' di insonnia, tu hai dormito bene>>
La ragazza fece cenno di si con la testa e si diresse in cucina per fare colazione.
Damiano la seguì informandola di dover andare a sbrigare delle commissioni più tardi.
<<posso venire anche io, dopo abbiamo le prove con i ragazzi, non ti sarai già scordato che dobbiamo darci da fare per arrivare da qualche parte>>
<<no perdi tempo vedo>>
<<ne ho già perso molto, sai com'è...>>
<<ehi. Lo so, non mi sono dimenticato e no non puoi venire con me, sono cose di lavoro ed in ufficio non può entrare chiunque>> Si chiamavano servizi segreti per un motivo, anche se lui non doveva andare lì per lavoro.
<<nemmeno la fidanzata del figlio del capo?>>
<<no amò, per favore non posso farci nulla, ti porto a casa e mi aspettate li?>>
<<le prove sono alle due e non sono nemmeno le undici ora, vai, io ti aspetto qua>>
Damiano si vestì ed uscì di casa con la sua Mercedes.
Rimasta da sola Victoria andò a farsi una doccia calda per poi prendere il sole in giardino. Agosto era da poco iniziato e di conseguenza l'estate doveva essere ancora sfruttata, esattamente come la piscina.
Con un costume per nulla sobrio ed una crema solare ad alta protezione per non bruciare la pelle già delicata e chiara -anche se lievemente abbronzata- si stese sul materassino gonfiabile a forma di pizza e fortunatamente al primo colpo rimase in equilibrio senza cadere in acqua. Mezz'ora dopo si stava addormentando ma un particolare rumore proveniente dal garage la fece sobbalzare, sembrò che fosse caduto qualcosa. Non si allarmò poi troppo, in fondo era un villa con un allarme non da poco e Damiano era così fissato con la privacy...sicuramente nessuno sarebbe riuscito ad entrare.
L'autoconvinzione non fu abbastanza quando un secondo rumore di tacchi spezzò la sua quiete. Rimase tranquilla, si sentiva osservata, i tacchi significavano che chiunque fosse lì era più probabilmente una donna che un uomo. Schiuse le palpebre come se avesse paura di essere colpita e davanti a se prese forma una ragazza piuttosto sexy anche se pur sempre inquietante.
<<saresti?>> domandò la bionda.
<<cerco Damiano, è qui?>> Loralie era in grado di estorcere informazioni senza alcuno sforzo. La domanda appena posta a Victoria era completamente innocua e per nulla fuori contesto, fu così che lei le rivelò di essere sola.
<<sai quando torna?>> avrebbe potuto così calcolare il tempo che poteva spendere per quella bionda.
<<farà presto, è uscito da molto>> Una vendetta veloce... <<si può sapere come sei entrata?>>
<<ho le chiavi>> Ovviamente duplicate in segreto.
<<ma chi sei?>>
<<io? Chi sei tu se mai! Fino a prova contraria quella con le chiavi sono io>>
Vic uscì dalla piscina e si coprì con una vestaglia.
<<potresti averle rubate, tesoro>> Una donna era in possesso delle chiavi di casa del suo fidanzato e lei non aveva la minima idea di chi fosse. <<quindi sai stare solo sulla difensiva? Il tuo nome non me lo dici?>> ripetè.
<<Loralie David>>
<<Ah si? Sei un membro di famiglia?>> Non aveva mai sentito parlare di nessuna Loralie.
<<che c'è, il tuo fidanzato non ti racconta della persone importanti che fanno parte della sua vita?>> No, lui le raccontava molto più che le semplici cose importanti e la mora aveva appena dichiarato di sapere chi fosse.
<<dici di non sapere il mio nome e poi ti definisci importante, sicura di non essere tu quella fuori posto qui? Infondo se nella vita di Damiano sei così rilevante certe cose dovresti saperle, giochi con me Loralie?>> Colpita e affondata.
<<Tu sei sicura di essere così importante? Il tuo ragazzo gemeva il mio nome sul tuo letto a New York!>>
Questa rivelazione aveva fatto male, Vic sussultò ma si ricompose subito, corse dentro casa per vestirsi e chiamare il suo ragazzo. Quella pazza aveva qualcosa fuori posto e non erano le protesi al seno.
<<o no dolce vicky, abbiamo appena iniziato a parlare e tu già passi all'azione? Sta attenta perché gli inseguimenti sono la mia parte preferita>>
Arrivata in camera indossò dei pantaloni di seta ed una canotta bianca semitrasparente, ancora aveva indosso il costume bagnato ma pensò fosse meglio proteggersi al massimo.
Loralie apparve sulla porta silenziosamente e pesando ogni passo entrò nella stanza.
<<e così voi vi divertite qui, chissà quando sarà il mio momento di venire in quel letto>> Si soffermò sul comodino del ragazzo che abitava la casa, sopra vi era posata una foto incorniciata della coppia al mare, venne scattata da un fotografo che passò in quel momento sulla spiaggia. Era naturale, Victoria sorrideva al suo amato ed anch'esso era preso a guardarla sognante.
<<ma come siete belli! Le coppiete come voi due sono quelle che vivono una relazione noiosa>>
<<fortunatamente ci sei tu a renderla vivace>> replicò stizzita colei che venne presa in causa.
<<senti mi sto annoiando...>> Finí la frase ed estrasse dalla cintura dei jeans una pistola. Non perse tempo a puntarla contro la bionda. Lei serrò il respiro. Una ragazza che soffre di attacchi di panico con una pistola puntata le in viso, poteva essere l'inizio di un film comico, sebbene non sarebbe stato quello il caso.
<<ma che cazzo?!>>
<<oh ora non fai più la spiritosa>> Rise.

ᴛʜᴇ ʟᴏɴᴇʟɪᴇsᴛ |damoria|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora