Capitolo I

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LOUIS.


"No." Disse Louis glaciale quando l'uomo di fronte a lui fece un passo avanti, con un ampio sorriso sul volto, pronto ad abbracciarlo.

"Louis?" Chiese lui a bassa voce, con un tono tra il confuso e il ferito.

Louis lo ignorò e una fitta lacerante allo stomaco minacciò di fargli crollare il ginocchio.

Harry Styles, cazzo.

"Louis?" ripeté Liam, sorpreso.

"No," ribatté Louis, e poi fece per allontanarsi.

Non gli importava che il suo comportamento non fosse proprio professionale; il suo unico pensiero era andarsene via da lì. Il suo cane, Clifford, gli andò subito dietro, abbandonando i ragazzini che lo stavano riempiendo di grattatine sulla pancia, che credeva gli spettassero di diritto.

Haz, ti prego, ho bisogno di te.

Louis scosse la testa con la speranza di scacciare quella voce.

La sua voce.

La voce di un ragazzino di dodici anni distrutto e spaventato.

Una vampata di calore gli risalì alla schiena al ricordo di come Harry lo aveva guardato quella notte... prima di voltargli le spalle.

Era stata l'ultima volta che lo aveva visto.

"Ti senti bene?" Gli chiese ancora Liam, con un espressione confusa. La preoccupazione nella sua voce avrebbe dovuto tranquillizzarlo, ma ebbe solo l'effetto di fargli desiderare una fuga dal bosco.

Da solo. Louis stava bene da solo.

Stare solo non lo aveva mai deluso.

"Tutto ok," sbottò. Liam era abbastanza furbo da non cercare di toccarlo, ma la sua espressione si fece corrucciata. Niall, il capo della società che organizzava escursioni nella natura per cui Louis lavorava, marciò verso di loro dal parcheggio dove iniziava il sentiero. Entrambi lo fissavano come se gli fosse cresciuta una  seconda testa.

"Cosa succede?" chiese Niall.

Louis non potè fare a meno di lasciare un'occhiata al pullman davanti al quale sostavano una dozzina di ragazzini, insieme a qualche adulto. Nonostante tutti i presenti, però, i suoi occhi cercavano una persona sola.

Capelli ricci, caldi occhi verdi, un corpo bellissimo.

Cazzo.

"Conosco uno di loro." Fece un cenno con il capo verso il veicolo, "Siamo cresciuti insieme."

Entrambi si voltarono in quella direzione.

"Chi?" domandò Niall "Zayn...?"

"No," lo interruppe "Harry Styles."

"Harry," ripeté Liam, sorpreso. "Quel Harry?"

Louis annuì. Non gli aveva mai raccontato tutto ciò che era successo tra lui e Harry, ma sapeva abbastanza. "Merda," mormorò.

"Cosa? Cosa c'è che non so?" chiese Niall.

"Senti, mi dispiace," disse. "Non posso farlo."

"Louis, ormai sono qui. Hanno pagato... I ragazzi tengono molto a questa gita," insisté lui, scuotendo la testa.

"Andiamo, amico, conto su di te."

Louis fu sopraffatto dal senso di colpa mentre lo guardava. Sì, tecnicamente era il suo capo, ma lavorava come guida freelance ed era molto ricercato. Non aveva bisogno dei soldi di quei ragazzetti di città e avrebbe potuto trovare facilmente un'altra società con cui collaborare. Però non era nemmeno il tipo di persona che lasciava gli altri nella merda. Si voltò di nuovo verso i ragazzini, che erano del tutto all'oscuro di ciò che stava accadendo e che parlavano animatamente fra loro, controllando l'attrezzatura.

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