HARRYDopo aver passato l'intero pomeriggio a fissare i muscoli delle braccia di Louis che si flettevano, manovrando le corde per l'arrampicata, Harry era sul punto di impazzire. Louis lo aveva evitato come la peste durante la passeggiata mattutina, niente di nuovo, ma gli era apparso ancora più strano subito dopo la lezione di scalata del pomeriggio. Ogni volta che Louis si era rivolto a lui, l'aveva fatto come se avesse voluto sputargli le parole in faccia. Per non parlare di quando aveva dovuto parlare con Zayn. Louis lo aveva ignorato come se neanche fosse esistito. Per qualche ragione, Harry lo aveva trovato divertente. Gli ci era voluto un po' per capire cosa stesse succedendo tra quei due, ma poi aveva capito che Zayn lo stava deliberatamente stuzzicando e, appena il suo migliore amico raggiunse il campo, dopo aver lasciato Louis a occuparsi delle attrezzature, Harry lo prese da parte. "Che cosa diavolo stai facendo?" gli chiese Harry.
"Cosa vuoi dire?" rispose Zayn, con finta innocenza.
"Lo stai provocando. Ogni volta che ti dice qualcosa, tu rispondi con qualche commento saccente solo per farlo incazzare. Voglio sapere cosa cavolo pensi di fare."
Zayn lo studiò con i suoi occhi scuri e il sorrisetto gli scomparve dalla faccia."Harry, fidati di me, ok?"
"No, non va bene. Che cosa vorresti dire?" Harry era stanco di sentirsi un bambino intrappolato tra due bulli.
"È chiaro che quel tipo ha ancora un debole debole per te. Lo sto solo aiutando a rendersene conto." Harry lo fissò incredulo.
"Ma sei impazzito?" sibilò Harry. "Prima di tutto, no, non è vero. Mi odia. Secondo, ho bisogno del tuo aiuto per riaggiustare le cose con Louis tanto quanto ho bisogno di un buco in testa. Smettila di aiutarmi."
Harry si passò le mani fra i capelli prima di mormorare: "Gesù." Zayn rise. "Mi fa ripensare al modo in cui ci siamo messi insieme. Quel commento liberò qualcosa dentro di lui e scoppiò a ridere così forte che alcuni dei ragazzi si voltarono nella sua direzione per vedere cosa stesse succedendo.
"Oddio, ti prego, non ricordarmelo," disse Harry, sorridendo. Era troppo tardi, ovviamente. I ricordi di quella sera stavano già tornando a galla. Zayn fece una smorfia.
"Joey e... come si chiamava quel tizio? Il tuo coinquilino del primo anno." "Gus,"rispose.
Lui ridacchiò. "Giusto, Gus. Perché non riesco nemmeno a ricordarmi il suo nome? Ci hai vissuto un anno. Per qualche strana ragione mi viene sempre da chiamarlo Topo."
"Forse perché pensi al topolino di Cenerentola,"gli suggerii. "Gas Gas."
"Non ti chiederò com'è che lo sai. Comunque, Gus stava piangendo sulla tua spalla e Joey era in lacrime sulla mia, e io e te abbiamo passato due ore a cercare di mediare l'accordo di pace del secolo per aiutare i nostri due coinquilini a riaggiustare le cose." Harry scoppiò di nuovo a ridere.
"Non ha funzionato."
"Dire così è un eufemismo. Ma ne è uscito comunque qualcosa di buono," rispose il suo amico, con un sorriso dolce.
"Sì, direi. Non che io e te siamo durati più a lungo di Gus e Joey, però. Mi hai mollato."
Zayn allungò la mano e gli sollevò il mento."Ma sono ancora qui, no?" sussurrò. Per qualche motivo, il suo tocco era proprio ciò di cui aveva bisogno; Harry si lasciò avvolgere dal suo abbraccio e gli strinse le braccia intorno alla vita. Zayn era lì per lui, proprio come lo era stato in quegli ultimi quindici anni. Benché la relazione sentimentale fosse stata a senso unico, erano riusciti a rimanere amici. Zayn lo strinse forte e poi lo lasciò andare, indicando un tronco caduto su cui sederci.
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You're Still The One.
FanfictionLouis Tomlinson è una guida escursionista, ha passato quindici anni a cercare di dimenticare la notte in cui, nel momento più difficile della sua vita, si era rivolto al suo migliore amico e lui gli ha voltato le spalle. Tremila chilometri e quindi...