HARRYMentre si preparavano a partire, la mattina successiva, Harry era ancora arrabbiato con Louis per aver cercato di dissuaderlo dall'accompagnarlo. Come se fossi stato troppo debole per sopportare quel viaggio, o ciò che volesse lui non importasse. Louis lo escludeva e lo faceva sentire stupido, e non era abituato a nessuna delle due cose.
Soprattutto con Louis.
Per non parlare dell'ultima frase che aveva pronunciato la sera precedente, sul fatto che avrebbe dovuto fare quello che diceva lui. Ok, sì, le sue parole lo avevano fatto incavolare ed eccitare allo stesso tempo. Ma non glielo avrebbe mai confessato. Non aveva dormito bene, e non solo perché era preoccupato per Jimmy. Era un ragazzino che si distraeva facilmente, ma era bravo e non aveva la tendenza a sfidare l'autorità, perciò era certo che avrebbe fatto tutto ciò che Liam gli chiedeva. Dopo aver salutato i ragazzi e Zayn, Harry diede un ultimo abbraccio a Lucky. "Prenditi cura di Clifford, ok?" gli disse, e vide che il suo petto si gonfiava d'orgoglio.
"Lo farò, H, te lo prometto. Ho detto a Louis che lo porterò a fare delle passeggiate quando saremo tornati al rifugio, e mi assicurerò che abbia sempre tanta acqua e cibo." Louis aveva deciso che sarebbe stato meglio che il cane tornasse indietro insieme al gruppo; avevano un fiume da attraversare e per Clifford non sarebbe stato semplice orientarsi, oltretutto la corrente era troppo forte per correre il rischio di farglielo attraversare a nuoto.
"So che lo farai. È fortunato a poter stare con te. Louis deve avere un'alta opinione di te se te lo ha affidato," aggiunse, grattando la testa del cane. Harry alzò lo sguardo sul ragazzino e attesi di incrociare il suo. "Stai bene?" gli chiese Harry a bassa voce. "Hai bisogno di qualcosa?" Harry voleva disperatamente fargli domande sulla sua famiglia affidataria, ma Louis aveva ragione: non voleva rovinargli l'ultimo giorno di gita, e ci sarebbe stato tempo per gestire la cosa quando fossero tornati con Jimmy.
"Nah, sto bene," rispose lui con un sorriso. "Zayn mi ha chiesto la stessa cosa. Penso che stia cercando di prendere tuo posto mentre non ci sei."
"Va bene. Be', dai una controllatina anche ad Zayn. Mi sa che ha bisogno di essere tenuto d'occhio più di te," concluse Harry, facendo l'occhiolino.
"Ehi, H?" Lucky lo richiamò.
"Sì?" Lui abbassò lo sguardo e poi rialzò la testa, con un sorrisetto malizioso stampato in faccia. "E tu stai bene?"
"Cosa vuoi dire? Certo che sto bene. Perché non dovrei?"
"Be', tu e Louis starete da soli, prima di raggiungere Jimmy. Temo che finiate per ammazzarvi o... sai..."
"Cosa?" domandò, come un idiota. Lucky si guardò intorno e poi abbassò il tono di voce, canticchiando: "O quel che è..." muovendo le sopracciglia in modo allusivo.
"Co-cosa? Gesù, Lucky, non sono affari... È... Siamo solo amici. È tutto ok. Conosco Louis da una vita. Abbiamo superato la fase del volerci ammazzare a vicenda. Te lo giuro." Lui fece un verso di scherno.
"Certo, H. Se lo dici tu. Se non vi ammazzate, allora suppongo succederà l'altra cosa." Lucky lo guardò con un sopracciglio sollevato e Harry alzò gli occhi al cielo. "Vai," gli disse Harry, sventolando una mano. "Vattene da qui e portati via quella bestia rognosa, e smettila di darmi fastidio." Lucky se ne andò sghignazzando e si unì agli altri ragazzi, che stavano finendo di fare colazione. Prima di allontanarsi troppo, si girò di nuovo verso di me.
"Ehi, H! Non fare niente che non farei," gridò, abbastanza forte da farsi sentire da tutti. Harry rimase lì paralizzato, con la faccia che gli prendeva fuoco mentre Zayn scoppiava in una risata sguaiata e dava una pacca sulla schiena del giovane, che aveva raggiunto gli altri campeggiatori.
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You're Still The One.
FanfictionLouis Tomlinson è una guida escursionista, ha passato quindici anni a cercare di dimenticare la notte in cui, nel momento più difficile della sua vita, si era rivolto al suo migliore amico e lui gli ha voltato le spalle. Tremila chilometri e quindi...