Capitolo VIII

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HARRY

Louis Tomlinson è geloso. Louis Tomlinson è geloso del fatto che un altro uomo mi tocchi.

Era troppo bello per essere vero, perciò Harry era certo che fosse una stronzata. Ma di sicuro lo avrebbe stuzzicato.

"Ti piaccio," canticchiò.

"Stai zitto. Lascia perdere"  mormorò Louis, poi prese il bastoncino che aveva tra le mani e fece ciò che stava facendo lui prima: iniziò a incidere la terra con la punta e finse che Harry non esistesse.

"Ti piaccio davvero, davvero tanto," continuò imperterrito.

"Dio, mi rimangio tutto. Che ti tocchi pure quanto vuole, non mi importa," ringhiò Louis, ma non vi era vera rabbia nella sua voce. Harry non riuscì a trattenersi dallo sporgersi in avanti fin quasi a sfiorargli l'orecchio con le labbra.

"Bugiardo," sussurrò. Erano seduti abbastanza vicini e Harry lo sentì fremere. Louis si voltò verso di lui e abbassò gli occhi sulla sua bocca, e Harry tornò subito con la mente a poco prima, quella sera, quando lo aveva baciato. Prima di scoparlo contro un albero. Persino il ricordo del suo sesso che si spingeva dentro di lui risvegliava la sua eccitazione, e dovette staccare lo sguardo da Louis. Harry cercò un altro bastoncino e iniziò a rigirarselo fra le dita. Dire che il sesso era stato incredibile sarebbe stato l'eufemismo del secolo. Quello che gli aveva fatto non si qualificava neanche come sesso. Era stato con un certo numero di ragazzi dopo aver perso la verginità con Zayn a diciannove anni, ma non si era mai sentito così...

Era stato come se Louis avesse avuto bisogno di lui. Non era stato solo desiderio... ma bisogno. Zayn era stato un amante fenomenale, ma aveva sempre avuto la sensazione che gli tenesse nascosta una parte di sé. Lui e Zayn si erano frequentati per mesi, ma aveva tenuto separata quella parte, sia dentro che fuori dal letto. Con Louis, era stato tutto molto... di più. Come se non fosse esistito nient'altro in quel momento per Louis se non Harry. Come se, se avesse dovuto scegliere dove trovarsi e con chi essere in quell'istante, avrebbe comunque scelto lui.
Harry sapeva che di starsi facendo troppe fantasie.

Lo aveva pensato anche Louis quando si era staccato da lui dopo il sesso. Lo aveva capito dalla tristezza nella sua voce quando aveva pronunciato il suo nome. E quindi lo avevo battuto sul tempo e gli aveva detto che era stato uno sbaglio. Anche se non pensava che lo fosse, né si pentiva di quello che avevano fatto. E se avesse avuto l'opportunità di rifarlo, l'avrebbe colta al volo. Sempre. Ma non a discapito dei ragazzi.

Zayn aveva ragione.

Aveva perso di vista il motivo per cui erano lì. E doveva ricordare che la storia con Louis sarebbe finita in pochi giorni, ma i ragazzi... loro erano per sempre. Per quanto desiderasse un rapporto con Louis, lui non era il suo futuro. Glielo aveva fatto capire chiaramente.
"Penso che dovremmo cercare di far funzionare le cose tra noi per il bene dei ragazzi, Haz," disse Louis. Harry continuò ancora un po' a giocare con il bastoncino e le forme disegnate da Louis con il suo.

"Sono d'accordo. Cosa ne dici? Tregua?"

Louis rimase in silenzio e Harry sorrise quando si rese conto che tipo di forma stesse disegnando sul terreno. "Sì, tregua," rispose. Harry lo osservò incidere una X nel riquadro al centro della griglia del Tris. Harry ridacchiò, "come ai vecchi tempi, eh?" e poi si irrigidì quando Harry notò la cosa per cui si era fatto il mazzo durante tutto il viaggio. Quel sorriso. Il sorriso dolce e gentile di Louis, quello solo suo. Era una follia che fosse il suo sorriso personale... quello che rivolgeva solo a Harry, ma aveva deciso così.

"Scegli sempre il quadrato centrale." Avevano giocato così spesso a Tris, da bambini, che gli era rimasto impresso nella memoria. "Zitto e gioca," replicò Louis. Harry scelse la X e disegnò un cerchio.

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