HARRYHarry fu svegliato di soprassalto dalla coda di Clifford che gli sventolava in faccia. Durante il suo breve sonnellino doveva essersi girato perché, quando si era sdraiato per riposare un po' prima di cena, aveva avuto il suo muso premuto contro il collo. "Harry?" La voce di Louis lo fece scattare a sedere.
Cazzo, si era del tutto scordato di averlo lasciato solo con Zayn vicino al lago. "Cosa c'è?" gridò Harry, saltando in piedi e poi mettendosi ad armeggiare con la cerniera della tenda. "Qualcuno sta sanguinando?" domandò, catapultandosi fuori. Louis allungò un braccio per sostenerlo quando inciampò su una roccia. "Dov'è? Vado a prendere il kit di pronto soccorso," continuò Harry, voltandosi di nuovo verso la tenda.
"Rilassati," disse Louis, divertito. "Sta bene. Respira ancora." Lo fissò con sospetto. Perché non era incazzato? L'ultima volta che lo aveva visto sembrava pronto a staccargli la testa. "Vieni a fare una passeggiata con me."
"Cosa? Dove? Perché?"
"Sai, Harry, solo perché adesso l'erba è legale in Colorado, non vuol dire che tu debba provarla di nuovo. Ti ricordi cosa è successo l'ultima volta?" Harry fece una smorfia al solo pensiero. Era accaduto l'estate prima che iniziassero le superiori. La loro ultima estate insieme. Un ragazzino al campo estivo, a cui i suoi lo costringevano ad andare ogni estate per due settimane, gli aveva offerto una canna come regalo di arrivederci l'ultimo giorno. Lui e Louis se l'erano fumata quando i suoi erano andati fuori città. Harry aveva passato il fine settimana da Louis ed erano sgattaiolati fuori mentre suo padre stava dormendo. Se ne erano andati al loro posto preferito vicino al laghetto per fumarla. Dopo due boccate Harry si era sentito strafatto e aveva finito per immergersi in acqua per fare pipì.
"Taci," borbottò.
"Vieni a fare una passeggiata."
"Perché?" ripeté.
"Perché te l'ho chiesto."
"Perché?"
"Gesù, Harry, perché voglio chiederti scusa, cazzo!" rispose Louis, alzando le braccia al cielo.
"Sul serio?" Louis lo fulminò con lo sguardo. "Ok," acconsentì. "Va bene, facciamo... una passeggiata." Harry notò che la maggior parte dei ragazzi stava usando il proprio tempo libero per esplorare la riva del lago. Osservò la zona alla ricerca di Lucky, ma non lo vide. Era possibile che fosse andato a cercare legna da ardere, visto che gli era stato assegnato quel compito per la serata, ma Harry iniziò comunque a preoccuparsi. Soprattutto perché non riusciva a trovare nemmeno Calvin.
"Hai visto Calvin o Lucky?" chiese a Louis, appena abbandonato lo spiazzo pianeggiante.
"Uhm, sì, ho visto Lucky un minuto fa. Stava andando a raccogliere la legna per stanotte." Harry annuì con aria assorta. "Harry," Louis lo richiamò. Quando non lo sentì aggiungere altro, riportò la sua attenzione su di lui, rendendosi conto che aveva atteso proprio per quello.
"Scusa," mormorò. Louis scosse la testa e rise.
"Mi stai facendo un po' passare l'entusiasmo del momento, sai."
"Oh, mi dispiace." Louis ridacchiò ancora, e quella volta fu Harry a scuotere il capo e a sorridere. "Adesso smetto di parlare, giuro." Continuarono a camminare e Harry rimase concentrato su di lui.
"Ti credo," disse Louis alla fine. "Su Zayn. E mi dispiace aver pensato che mentissi."
"Grazie," rispose.
"Non è che Zayn abbia reso la cosa facile," aggiunse. Louis scrollò le spalle.
"Tiene molto a te." Harry si aspettava che aggiungesse qualcosa... che commentasse dicendo che Zayn era un coglione ma, con sua grande sorpresa, non disse nulla. Harry stava per domandargli cosa fosse successo di preciso tra loro, dopo che me se era andato, ma un movimento alla sua destra catturò il suo sguardo. Appena Harry si rese conto di chi si trattava, afferrò Louis per il braccio e lo fece fermare, per poi tirarlo dietro un albero.
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You're Still The One.
FanfictionLouis Tomlinson è una guida escursionista, ha passato quindici anni a cercare di dimenticare la notte in cui, nel momento più difficile della sua vita, si era rivolto al suo migliore amico e lui gli ha voltato le spalle. Tremila chilometri e quindi...