Capitolo 3 - parte prima

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Pasta con il pomodoro e pane abbrustolito con verdure e tonno. Cat è riuscita a preparare una cena più che dignitosa con gli avanzi trovati da Bill nella spazzatura. Ryan ha deciso di festeggiare il nuovo lavoro di Bill e dopo cena ha dato a ciascuno di noi un quadratino di cioccolato. Vedere Lucy assaporare con incontenibile gioia quella prelibatezza, mi fa guardare la vita con altri occhi. Per queste persone avere un tetto sulla testa e del cibo nel piatto è un privilegio.

Dopo cena, Cat si avvicina all'armadio e ne trae un lucidissimo violino nella sua custodia. Da come è tenuto e da come lo stringe tra le mani, capisco che è la cosa più preziosa che ha. Lo porta al collo e inizia a suonare con grande abilità una melodia allegra, una sorta di giga. Bill fa un buffo inchino a Lucy e subito i due iniziano a ballare, saltellando per tutta la stanza e ridendo a crepapelle. Ryan sorride e batte il tempo con il piede, il mio sguardo è di nuovo calamitato da lui, dai suoi occhi incredibili, dalle sue labbra sensuali. Mi faccio coraggio e mi avvicino, tendendogli la mano:

− Mi concedi questo ballo? − lui mi guarda per un attimo, incerto, poi sembra prendere una decisione. Si alza afferrando la mia mano e mi cinge tra le braccia. Il contatto con il suo corpo mi provoca un delizioso brivido lungo la schiena. Balla con grande agilità, insospettabile per un uomo della sua mole, e mi fa volteggiare sollevandomi come se fossi una piuma. La stretta forte delle sue mani sulla vita mi fa desiderare di sentirle ovunque su di me.

Cat cambia musica, passando ad un brano dal ritmo lento e appassionato. Bill borbotta, ma io le sono grata perché mi offre l'occasione di stringermi di più a Ryan. La guardo e la sua strizzatina d'occhio mi conferma che ha capito quello che provo. Le sorrido riconoscente, ma subito la mia attenzione è altrove. Lui mi sta attirando a sé, con dolcezza ma altrettanta decisione. 

Gli passo le braccia intorno al collo e poggio la testa sulla sua spalla, beandomi del calore del suo corpo, del suo odore e della sua mano che mi accarezza la schiena provocando un'esplosione di scintille nel mio basso ventre. Mi sposto in modo che una delle sue gambe sia tra le mie e mi muovo contro di lui cercando sollievo al violento desiderio che provo in questo momento. Sento la sua potente erezione premermi contro la coscia, e sapere che anche lui mi desidera mi fa tremare le gambe. 

Se non mi tenesse stretta credo che mi accascerei sul pavimento, ma mi stringe a sé con una tale sicurezza da farmi sentire protetta e allo stesso tempo inesorabilmente sua. 

Sollevo lo sguardo ad incrociare i suoi occhi e sprofondo in quel vortice ardente, la brama quasi selvaggia che vi leggo non fa che acuire la mia voglia. Il tempo sembra fermarsi, mentre ballo stretta a lui, conscia solo del suo corpo contro il mio. Stiamo solo ballando eppure, in qualche strano modo che non riesco a definire, sento che stiamo facendo l'amore; proprio qui, nel posto più improbabile del mondo e davanti a tutti sta succedendo qualcosa tra noi. 

Occhi negli occhi, cuore con cuore, anima con anima.

Con mio grande disappunto, la musica termina, mi accorgo che Bill e Lucy hanno preparato la stanza per la notte: i materassi sono stati stesi sul pavimento intorno al focolare e su di essi sono state sistemate delle coperte. Torno lentamente alla realtà, sentendomi avvampare, e mi stacco a malincuore da lui, che sembra ancora più imbarazzato di me.

− Cat e Lucy, per questa notte dividerete il letto − annuncia Ryan, indicandomi poi uno dei materassi − Sam, tu puoi dormire qui.

Cat ripone con religiosa attenzione il violino, poi i ragazzi si infilano sotto le coperte, augurandoci la buonanotte. Nella stanza cala poco dopo un silenzio quieto, accompagnato dai loro respiri e dallo scoppiettare del fuoco. Ryan si siede sul suo materasso, tirando fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette e accendendo l'unica sigaretta che contiene.

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