Capitolo 17: XIII. | COLLOQUIO

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XIII.

COLLOQUIO

(discussione)


Si sedettero in silenzio l'uno di fronte all'altra nella piccola tavola calda e Draco osservò la Granger mentre mangiava distrattamente le sue patatine.

Avevano fatto in fretta la visita di controllo al St. Mungo. Draco aveva ottenuto ottimi risultati, il che non lo aveva sorpreso più di tanto, dato che nelle ultime due settimane aveva lavorato duramente sulla sua condizione fisica con molte passeggiate e, infine, sessioni di allenamento. Tuttavia, aveva notato la strana reazione della Granger.

Gli era quasi sembrato come se lei avesse segretamente pensato che lui avrebbe trascorso l'intera giornata da solo sul divano lasciandosi andare. Considerando il bel tempo e il fatto che lei riduceva al minimo le sue visite mentre era il suo unico contatto sociale, questa supposizione era sembrata piuttosto ingenua agli occhi di Draco, ma non aveva sentito il bisogno di approfondire il suo pensiero.

Ciò che lo interessava di più era la reazione di lei alla sua vista. Era riuscita a malapena a controllare la sua espressione quando lui era entrato nell'appartamento dopo la sua corsa. E se non l'avesse conosciuta bene, avrebbe potuto affermare di avere sconcertato non poco la Granger. Ma Draco era sicuro al cento per cento che quella donna fosse fredda come una pietra, almeno quando si trattava di lui. Perciò aveva subito scartato il pensiero, per poi riprenderlo quando, dopo la visita di controllo, lei gli aveva improvvisamente chiesto se volevano mangiare qualcosa insieme.

Ed era per questo che ora erano seduti qui.

"Come procede la tua magia?" Chiese la Granger, esaminandolo e stringendo con le labbra la cannuccia del suo bicchiere di carta.

Draco scrollò le spalle. Si era esercitato da solo di tanto in tanto da quando gli incontri con lei si erano ridotti, ma con suo grande disappunto era migliorato a malapena.

"Limitata", rispose bruscamente.

"Non perdere la speranza. Migliorerà presto. Ora che ti stai riprendendo così rapidamente, è solo questione di tempo prima che tu possa notare un miglioramento".

Lei gli fece un piccolo sorriso incoraggiante e Draco represse l'impulso di alzare un sopracciglio. Non era più sicuro se lei dicesse sul serio le sue parole gentili o se fosse solo una brava attrice.

"Hai finito?" chiese infine (anche per cambiare argomento) e indicò le patatine fritte, che lei non stava più toccando, anche se non ne aveva quasi mangiate.

Lei annuì e spinse il piatto dall'altra parte del tavolo.

"Grazie", brontolò bruscamente e ne prese subito un po'. "Ho sempre fame. È una follia. Mangio e due ore dopo mi sembra di non aver mangiato per tutto il giorno".

Il suo sguardo tornò su di lei. Seguì un'altra manciata di patatine. Draco masticò e deglutì.

"A volte mi chiedo se davvero non ho mangiato e me lo sono solo immaginato. O se sia passato molto più tempo di quanto pensassi".

Fece un gesto fugace e indefinito verso la testa e subito si irritò con se stesso. In realtà, non avrebbe voluto confidarsi con lei. Tuttavia, i dubbi sul corretto funzionamento del suo cervello erano grandi e al momento la Granger rappresentava l'unica opzione per scaricare le sue preoccupazioni.

Lei scosse la testa e lo guardò pensierosa. Almeno, non sembrava prendersi gioco di lui e Draco si rilassò un po'. Aveva temuto che lei ridesse ancora di lui.

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