Capitolo 21: XVII. | VENIRE CONTRA FACTUM PROPRIUM

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XVII.

VENIRE CONTRA FACTUM PROPRIUM

(comportamento incoerente)


Quando uscì nell'aria piacevolmente fresca della notte, lei lo stava già aspettando. Era appoggiata a un muro di mattoni, con la testa rivolta verso Draco, e stava osservando gli eventi di Diagon Alley, che stranamente era ancora molto frequentata.

Arrivando alle sue spalle, si tolse impulsivamente la giacca e gliela avvolse sulle spalle, dato che lei non aveva il cappotto e sembrava congelata. La Granger trasalì e si voltò verso di lui. Lei barcollò e Draco capì che l'aria fresca doveva aver aumentato notevolmente gli effetti dell'alcol. Si avvicinò di nuovo a lei e la tenne delicatamente per un braccio.

Se si aspettava che lei lo spingesse via o che si sottraesse alla sua presa, fu dissuaso ancora una volta, perché invece lei posò con calma la sua mano sulla sua e lo cinse con le braccia pochi secondi dopo.

"Ti accompagno a casa", mormorò lei pigramente. Draco alzò gli occhi al cielo.

"Sei una pessima tutor, Granger, lo sai, vero? Riesci a malapena a camminare dritta".

Lei non sembrò offendersi per le sue parole, ma scrollò le spalle.

"Sei sicura che non dovrei accompagnarti io a casa?", aggiunse lui, lanciandole una rapida occhiata di apprezzamento mentre iniziavano a camminare lentamente.

"Assolutamente no. Non devi sapere dove abita il tuo tutor", disse lei, alzando l'indice e stringendo la presa sul suo braccio. "Devo lasciarti al sicuro nel tuo appartamento, così dice il protocollo".

Draco non aveva idea di che tipo di protocollo dovesse essere, ma non discusse con lei. Nelle sue condizioni, non aveva molto senso bisticciare. Inoltre, si disse, la Granger era ormai grande e non aveva bisogno che lui si prendesse cura di lei.

Continuarono a camminare in silenzio per un po' e al ritmo della Granger ci avrebbero messo probabilmente quasi tutta al notte. Ma per qualche motivo, a Draco non importava. Si godette invece l'aria fresca e la sensazione del calore del corpo di lei al suo fianco. Lo riempiva di una strana soddisfazione il fatto che lei si stringesse a lui con tanta fiducia. Finora, ogni volta che si erano toccati per sbaglio, lei aveva fatto un mezzo dramma.

"Anche tu ti sei divertita oggi?", chiese alla fine, ricordando che non aveva ricambiato la domanda quando la Granger glielo aveva chiesto prima al bar.

Lei annuì e un leggero sorriso le comparve improvvisamente agli angoli della bocca.

"In effetti, non mi divertivo così tanto da molto tempo".

Lui sollevò un sopracciglio.

"Come mai? Non sei sempre invitata alle feste?"

"Sì, ma non ci partecipo quasi mai. Le feste non fanno per me".

Questo lo sorprese. Aveva dato per scontato che lei uscisse con i suoi amici ogni fine settimana. Dopo tutto, era single e, a parte questo, sembrava essere piuttosto popolare, come aveva scoperto stasera. Non riusciva a immaginare perché lei preferisse starsene a casa da sola.

"Perché?"

Era sinceramente interessato, ma con suo rammarico scoprì che nel frattempo erano arrivati sulla soglia di casa sua. Più velocemente di quanto avesse mentalmente previsto. E più velocemente di quanto avrebbe voluto.

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