Capitolo 6 - Buffa

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Delle morbide coperte mi accarezzavano il viso, sembravano soffici come nuvole e un profumo di fresco e pulito inebriava le mie narici. Mi rigirai su me stessa, godendomi la sensazione. Il letto era così grande che non riuscivo a raggiungerne il fondo con le dita dei piedi.

Che strano. Pensai, il mio letto era davvero piccolo e corto. I ricordi riempirono la mia mente, come un fiume in piena, potevo vedere tutto quello che era successo nel bosco. Scattai, uscendo dalle coperte, mettendomi a sedere. Non mi trovavo nel mio piccolo monolocale.

-Ma che cazzo...-

Mormorai in italiano.

Ero in una enorme e lussuosa stanza da letto, c'era una vetrata che occupava l'intero lato destro, che dava su una distesa fitta di pini e abeti. Il design era moderno e minimalista, il beige e il grigio scuro facevano da padrone. Un'enorme libreria occupava il restante delle pareti, mentre in fondo alla stanza c'era una scrivania.

Guardai meglio la superficie sulla quale mi trovavo, un gigantesco letto a baldacchino. Per un momento pensai di trovarmi in un hotel di lusso, ma quando la porta si aprii capii dove mi trovavo. Carlisle Cullen fece il suo ingresso nella stanza.

-Bene, ti sei svegliata- mi sorrise mentre veniva verso di me, potevo leggere nei suoi occhi della preoccupazione.

Si sedette sul bordo del letto e mi accorsi che in mano aveva una di quelle lucine che usavano i dottori, non avevo idea di come si chiamassero. Con quella mi esaminò gli occhi.

-Cosa... è successo?- Ero ancora confusa, ma il ricordo di Carlisle che mi teneva tra le braccia, portandomi fuori dalla foresta, era cristallino nella mia mente.

Lui mi prese il mento con due dita, alzandolo, stava continuando ad esaminarmi.

-Ti ho trovata nel bosco svenuta, mi sono assicurato che non fossi ferita e ti ho portata a casa mia per curarti.-

Annuii piano, aveva senso, ma non avevo dimenticato l'animale che mi aveva afferrata e sbattuta a terra con forza, rabbrividii.

-L'hai visto?-

-Che cosa?- mi chiese genuinamente confuso.

-L-L'orso! Quello che mi ha attaccata!-

Vidi chiaramente l'espressione di Carlisle passare da confusa a estremamente seria per poi scuotere la testa.

-Non c'era nessun orso, probabilmente ti sei spaventata e sei caduta.- mi rispose dolcemente, ma c'era un tono quasi paternalistico nelle sue parole che non mi piacque.

-Qualcosa mi ha trascinata a terra, mi ha anche strappato i vestiti...-

Le parole mi morirono in gola, quando nel tentativo di mostrarglieli, mi resi conto che stavo indossando solo la mia biancheria intima. Carlisle comprese subito quello che stavo pensando e si affrettò, con un leggero imbarazzo a spiegarmi:

-Mi dispiace, ma dovevo assicurarmi che non fossi ferita e i tuoi vestiti erano ricoperti di terra.-

Era un dottore, di corpi doveva averne visti anche troppi, aveva fatto solo quello che doveva. Avrebbe potuto portarmi in ospedale. Pensai irritata, mi sentivo a disagio, in biancheria intima, nel letto di qualcuno che conoscevo appena. Lentamente sollevai un lembo del lenzuolo lo portai per coprire il mio reggiseno. E' pure quello sportivo dannazione. Urlai dentro di me, mentre mi imponevo in futuro di mettere solo biancheria carina.

Il mio gesto doveva aver attirato la sua attenzione, visto che lo trovai guardare proprio in quella direzione, quando se ne accorse alzò la testa, incontrando i miei occhi. Arrossi io per lui, che voltò bruscamente lo sguardo verso i cuscini del letto.

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