Capitolo 11 - Vento

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(Fan art a fine capitolo)



Fissai con diffidenza il piccolo pacchetto di carta viola posizionato sulla mia scrivania, Bella alle mie spalle mi chiese di cosa si trattasse.

Eravamo appena entrate nel mio ufficio, Bella si era offerta di aiutarmi a portare un paio di faldoni pieni di documenti e dal nulla era apparso quel pacchetto.

Rimpiansi di non aver ancora aggiustato la porta, il mio ufficio era alla mercé di chiunque. Poggiai a terra i faldoni e indicai a Bella di fare lo stesso. Sollevai il pacchetto, era piccolo e sembrava contenere qualcosa. Titubante la aprii, avevo il timore si trattasse dello scherzo di qualche studente, che non appena lo avessi aperto mi sarei ritrovata la faccia piena di talco o glitter.

Per fortuna non avvenne nulla, anzi il pacchetto, una volta aperto rivelò una boccetta di vetro con all'interno un liquido tendente al giallo, con sfumature verdi. Sulla boccetta era attaccato un biglietto stampato con delle graziose decorazioni, "Olio essenziale di lavanda".

Rimasi interdetta qualche secondo.

-E' un bel pensiero- disse Bella mentre prendeva la boccetta dalle mie mani. - Il profumo si sente da qui, chi glielo ha regalato?-

-Non ne ho idea, non è firmato- Le risposi onestamente, nessuno che conoscevo mi aveva palesato l'intenzione di regalarmi nulla. L'unica persona che mi aveva accennato a qualcosa, parlando di essenze, era stato il dottor Cullen, qualche giorno prima. Ma non sono così scema da pensarlo possibile.

-E' romantico- commentò Bella, forte della sua ingenuità adolescenziale, dove tutto diventava romantico ed emozionante.

-Forse, o forse è sempre la stessa persona che si è introdotta in casa mia- Mi morsi la lingua, non potevo parlare di certe cose con una studentessa e non volevo metterla in allarme.

La reazione di Bella fu spiazzante, invece di rabbrividire al pensiero di uno stalker, lei accennò un sorriso imbarazzato e mi guardò di sottecchi.

-Magari è un modo per scusarsi, per averla spaventata-

Mi ricordai delle parole di Edward, così simili e un dubbio si annidò nella mia mente. Presi dalle mani di bella la boccetta e la riposi nella sua scatola.

-Bella dimmi... non è che è successo anche a te? Intendo, di trovare qualcuno in camera tua?-

Bella sussultò alla mia domanda, si morse il labbro e arrossì vistosamente. Oh, no. Pensai. Dimmi che non lo ha fatto davvero.

-Edward è solito entrare nella tua stanza senza il tuo permesso?- Le chiesi di nuovo, incalzandola, anche se già sapevo quale sarebbe stata la sua risposta. La ragazza mi guardò con i suoi grandi occhi marroni, con l'espressione di chi era stato colto in fallo.

-Adesso però ce l'ha il mio permesso... E' una cosa nostra... Cioè all'inizio io dormiv-

Bella si fermò e non completò la frase, rendendosi conto di quanto fosse compromettente. Feci un grosso respiro, se Charlie avesse scoperto che Edward era solito entrare nella stanza di Bella mentre dormiva, lo avrebbe ammazzato con le sue stesse mani e io forse lo avrei aiutato a nascondere il corpo.

-Bella, io credo che tu debba renderti conto che non è una dinamica sana e anche Edward dovrà comprenderlo-

Cercavo di non far andare Bella sulla difensiva, era inutile urlare e mostrarmi sconvolta.

-Adesso io lo so...- cercò di difendersi, la sua voce si era fatta più sottile.

-E va bene, non dico che dobbiate smettere di vedervi in segreto Bella, sono stata anche io un'adolescente. Però sarebbe il caso che tu mettessi dei paletti ad Edward sulla tua privacy e sull'importanza del consenso...Ora vai pure, è già tardi, ma ne riparleremo.-

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