Capitolo 4.

2.2K 64 52
                                    

Ethan.

Sono le 14pm quando arrivo al negozio di tatuaggi di Aiden,la persona che si avvicina di più alla figura di un fratello per me. L'unica persona che mi capisce,mi asseconda e alla quale ho mostrato il vero me, con la consapevolezza di sapere che non mi avrebbe mai giudicato.
L'unica persona di cui mi fido.
Anche il suo corpo è ricoperto interamente di tatuaggi, e col tempo ho appurato che oltre a quello,siamo più simili di quanto pensassi.
Entrambi siamo degli stronzi dal cuore duro e l'anima nera, che l'unica porta che potranno mai varcare,sarà quella dell'inferno.
La maggior parte dei tatuaggi che ricoprono il mio corpo è opera sua.
Ci siamo conosciuti circa due anni fa quando durante una delle liti con mio padre,lui mostrò il suo disappunto sulla gente tatuata che frequentavo, in quanto questo avrebbe potuto avere ripercussioni sull'immagine di famiglia,e così decisi di andargli contro.
Mi recai al suo negozio per puro caso, e dopo aver fatto il primo tatuaggio,iniziai a recarmici sempre più spesso. Fu così che nacque il mio legame con lui, e da lì incominciai a ricoprire il mio corpo interamente d'inchiostro,apprezzandone poi il risultato.

Entro dentro il negozio chiudendomi la porta alle spalle.
La scena che mi si presenta davanti,non mi sorprende per niente.
Una ragazza del tutto nuda,dalla lunga chioma corvina ed il corpo ricoperto di tatuaggi è seduta sul bancone di quella che dovrebbe essere la cassa,con le gambe completamente spalancate. Aiden è a torso nudo, e si trova in ginocchio esattamente con la faccia sepolta in mezzo alle gambe della ragazza,dietro il bancone.
La ragazza tiene i capelli del mio amico stretti in un pugno della mano,la testa è rivolta all' indietro e geme il suo nome senza ritegno. Con un ghigno stampato in volto mi avvicino a loro e mi fermo proprio alle spalle della ragazza.

<<Cazzone..>> lo saluto tamburellando entrambe le mani sopra il bancone in modo da richiamare la sua attenzione,mentre la ragazza volta di scatto la testa nella mia direzione con gli occhi sbarrati.
Sposto lo sguardo su di lei sorridendole in modo sfacciato.

<<Coglione..>> ribatte lui ricambiando il saluto. Alza lo sguardo verso di me restando con entrambe le braccia avvolte attorno alle cosce della ragazza.

<<Sei venuto a rompermi il cazzo per?>>
si passa la lingua sul labbro inferiore raccogliendo i residui di quel che resta degli umori della ragazza.
<<Avanti,non fare lo stronzo con me, lo sai perfettamente perché sono quì.>>prendo una ciocca dei capelli della ragazza e inizio a giocarci avvolgendola tra le dita.
<<È così che tratti i tuoi clienti? Non ti hanno insegnato nulla su come accoglierli quando varcano le porte del tuo negozio?>> lo prendo per il culo consapevole del fatto che la cosa lo irriti.

<<Hai detto bene,"clienti">> marchia l'ultima parola alzandosi e mettendosi tra le gambe della ragazza,cingendole entrambi i fianchi con le mani. La ragazza non sembra per niente imbarazzata dalla situazione e se ne sta in silenzio accarezzando il petto del mio amico.
<<Tu,sei solo un coglione.>> gli angoli della sua bocca si sollevano leggermente e poi fa un cenno con la testa alla ragazza in direzione della porta.
<<Scusa tesoro, riprenderemo da dove siamo stati interrotti un'altra volta.>> dice rimettendosi la maglietta per poi riabbottonarsi i jeans.

La ragazza sbuffa infastidita.
<<Stronzi,tutti e due.>> guarda male sia me che Aiden e scende dal bancone,recupera i suoi vestiti da terra e si avvia verso l'uscita del negozio,rivestendosi durante il tragitto. Aiden fa il giro del bancone e viene verso di me, osservandomi dalla testa ai piedi.

<<Ma cosa cazzo ti è successo? Ti sei fatto prendere a calci in culo da qualche gatto randagio?>>
È lui a prendermi per il culo adesso, indicando con un dito la mia maglietta strappata e i graffi con qualche sbavatura di sangue incrostato incisi sul mio petto.
Dopo aver lasciato l'ufficio di mio padre,non sono tornato a casa a cambiarmi ed ho guidato come un pazzo per le strade di Miami fino ad arrivare quì.

My FayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora