Verso l'isola

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Nelly:"Sono abbastanza sicura che riuscirai ad imparare in fretta... comunque ti devi dire una cosa per quanto riguarda i ragazzi"

Rabbrividì, non sapevo cosa aspettarmi.
Rosa:"Cosa? Stanno bene?"

Nelly:"Si ma...."

Rosa:"Ma cosa?"

Nelly:"C'è una nuova manager che"

Rosa:"Nuova manager?"

Nelly:"Si a quanto pare è stata mandata da Dark"

Rosa:"Mandata da Dark?"

Nelly:"Si..a quanto pare l'ha mandata per controllare la squadra e"

Rosa:"Controllare la squadra?"

Nelly:"Smettila di ripetere quello che dico"

Rosa:"Scusa, sono nervosa..e poi non prende bene ti sento a tratti"

Nelly:"Comunque non sembra la persona più simpatica che esita"

Rosa:"Che vuoi dire? Che a fatto?"

Nelly:"Non so tutti i dettagli, ma a quello che mi ha detto Mark sta cercando di sabotarli"

Rosa:"Sicuramente è colpa mia,non dovevo"

Nelly:"Non credo, loro stanno bene. Non gli sta facendo alcun male, ma continuo a non capire perché lei"

Rosa:"Certo, ma è ovvio"

Nelly:"Cosa è ovvio?"

Rosa:"Il piano perverso di Dark"

Nelly:"Che sarebbe?"

Rosa:"E io ci sono cascata come niente"

Nelly:"Dai non fare così, vuoi solo tenere i tuoi amici al sicuro, Mark avrebbe fatto lo stesso"

Rosa:"Non cambia il fatto che ora dovrò per forza assecondare il suo piano"
Poi sentì bussare alla porta.
Rosa:"Devo andare ci sentiamo dopo"
Chiusi la chiamata ed andai ad aprire la porta.

Gigi:"Ciao, Paolo mi ha detto di informarti della partenza per l'isola che è prevista per domani sera"

Rosa:"È così arrabbiato da delegare qualcun'altro"
Dissi tra me e me, ma a quanto pare il mio tono era più alto di quello che pensassi.

Gigi:"Perchè pensi che Paolo sia arrabiato da te?"

Rosa:"Lascia stare"

Gigi:"Come vuoi, ricordati di preparati per domani"

Arrivati su Liocott ci recammo nel quartiere Italiano, una piccola Venezia, arrivammo fino agli alloggi dei giocatori, dove questa volta ogniuno aveva una stanza propria.

Paolo:"Bene andate a riposarvi domani iniziano gli allenamenti, e preparatevi saranno più duri"

Rosa:"Perfetto"
Sussurrai ironicamente, questa volta nessuno mi sentì e tutti ci direggemmo verso le stanze.
Aspettai che tutti si fossero addormentati e mi recai nel campo dietro l'alloggio, presi un pallone e comincia ad 'allenarmi' o quanto meno provare a diventare quanto meno decente. Dopo un po' che mi allenavo mi accorsi di un ragazzo che mi guardava da dietro il recinto che divideva il campo dalla strada, era circa la mia stessa altezza con i capelli biondi scuro.

Rosa:"Che ci fai qui?"

?:"Ti potrei fare la stessa domanda"

Rosa:"Io sono una giocatrice della nazionale italiana, tu invece no"

?:"Ok, mi hai sgamato. Sono Mark Kruger, capitano della squadra americana"

Rosa:"Quindi spii il nemico?"

Mark k.:"No,stavo solo facendo una passeggiata ti ho visto giocare e mi sono avvicinato"
Disse irrequieto.

Rosa:"Ahaha, tranquillo stavo solo scherzando, comunque io sono Rosa"

Mark k.:"È un bel nome"

Rosa:"Grazie"
Risposi arrossendo leggermente.
Rosa:"Ora però dovrei tornare ad allenarmi"

Mark k.:"Approposito,scusa se te lo dico ma il tuo non mi sembra un allenameto di un giocatore della nazionale"

Rosa:"Forse. In ogni caso gli allenamenti servono per migliorare"

Mark k.:"Hai ragione, comunque se vuoi ti posso aiutare"

Rosa:"Non so se posso farti entrare"

Mark k.:"Dai sarà un segreto"

Sarò ingenua, ma lui sicuramente era più esperto di me e da sola non potevo fare granché, quindi lo feci entrare e ci allenammo insieme.
Il giorno dopo agli allenamenti ufficiali tutti si accorsero che ero migliorata anche se non tantissimo, nonostante ciò il capitano continuava comunque a sottolineare ogni errore che facevo.

Rosa:"Quando fa così non lo sopporto"
Dissi a voce un po' troppo alta.

Una ragazza al mondialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora