~Capitolo 7~

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Sto aspettando che Ciro torni dal colloquio con Don Salvatore.
Succede raramente che venga e se è qua vuol dire che è davvero urgente.
"Eduá che gli sta ricenn per te?" Chiedo a mio fratello.
"N'o'sacc. Però è importante." Dice.
"Conte! Che bella jurnat eh?" Dice strafottente Carmine.
"Fuzz pe mia t'aggia già accis Di Salvo." Dico alzandomi.
"Tu? Jà pccrè sto curagg non lo tieni." Dice ridendo.
"Spiegami, tu la vuo a Rosa Ricci o staj pazziando?" Chiedo.
Il suo sguardo si indurisce.
"Potresti spiegá all'amica tuoj che quello che succede nun è colpa della famiglia mij?" Chiede.
"Tieni la vucca? Parlaci tu." Dico.
"Eduá statv accuort." Dice per poi andare via.
"Chillu figil e'bucchin." Sussurra mio fratello a denti stretti.
Arriva Rosa.
"Uè bellezze!" Esclama.
"Ciao Ro'" diciamo io e mio fratello in coro.
"Ch'è succiess? Fratm?" Chiede.
"A colloquio." Rispondiamo di nuovo insieme.
"Parit due mummie." Dice.
Meglio che per ora non sa.
"Ci sta patmo a colloquio?" Chiede.
"Si" rispondiamo insieme.
"Oggi i fratelli Conte sono affini." Dice.
Arriva Ciro scortato da Gennaro.
"Amò." Lo chiamo.
"Nun mi rompr u cazz." Dice accendendo una sigaretta.
Sono abituata ai suoi cambi d'umore ormai, certo non mi piace che mi si rivolga così però ha appena visto suo padre, posso capirlo.
"Comunque domani io sto in permesso." Dice Edoardo.
"Che vi devo portare?" Chiede.
"Le sigarette." Diciamo in coro tutti e tre.
"D'accordo." Dice ridendo mio fratello.

A pranzo Ciro sì è seduto lontano da tutti.
Vedo che Viola si è andata a sedere vicino a lui.
"Chista m'agg rutt u'cazz." Dico alzandomi.
"Viola, carissima, che t'aggia ij t'o dico una volta." Dico.
Mi guarda male e se ne va.
Mi siedo accanto a lui.
"Che tieni?" Chiedo.
"Niente sono pensieri." Dice.
"Ci' mi puoi dire tutto o'saje no?" Dico.
"O'sac pccrè." Dice.
Gli accarezzo il ginocchio e sto lì con lui perché so che ha bisogno di me, anche se fa lo stronzo.

"Eduá salutami a Carmela e Ciruzzo." Dico prima che esca dall'Istituto.
Lui e Carmine hanno molti più permessi  degli altri visto che hanno dei figli.
Il rapporto tra Rosa e Carmine è un po' amore e odio.
La mia amica è una tosta, un po' come me. Sa essere dolce ma solo quando necessario.
Il rapporto tra me e Ciro è strano.
Ci amiamo ma siamo due teste calde quindi spesso si discute ma finisce sempre con un bacio.
Vado in sala comune a suonare con Filippo visto che ci eravamo dati appuntamento.
Ci sediamo e iniziamo a suonare un brano dopo l'altro.
"Sei una bomba Sara!" Esclama.
"Conosco persone peggiori di te Chiattí." Dico facendo ridere entrambi.
"Siete bravi ragazzi eh!" Dice Totò.
"Chissà che coppietta!" Dice Milos.
Lo guardo male.
"Chiattí, t'aggia levá dal cazz." Dice Ciro.
"Ciro calmati." Dico.
"Chista è la guagliona mij, tu c'aggia sta luntan. HAI CAPIT?" Dice l'ultima frase urlando.
"Ma tu che cazzo vuoi? È stata lei a chiedermi di vederci oggi per suonare." Dice Filippo alzandosi.
"È o'ver?" Chiede guardandomi negli occhi.
"Si ma era solo per suonare, lo sai che voglio sul a te!" Dico.
Tira un pugno al Chiattillo.
"No!" Esclamo.
"Ho immaginato la tua faccia." Se ne va.
Rimango in piedi a guardare il punto in cui era.
"Sa..."
"No Filí ti conviene sparí." Dico.
"Dov'è Beppe?" Chiedo dopo qualche minuto di silenzio tombale.
Totò si alza e dopo poco torna con Beppe.
Lo abbraccio.
"Lascialo perdere Sara." Dice Beppe.
"Amó non stava ragionando." Dice Rosa.
"Lo sai com'è fatto." Continua.

Edoardo dovrebbe essere già tornato da venti minuti.
Dove cazzo è?
"Mi sto iniziando a preoccupare." Dico a Totò che è seduto accanto a me.
Dopo quello che è successo ieri mi è stato molto vicino.
"Stai tranguil lo conosci a fratet, tra poco arriva."
"Dai ragazzi al corso di cucina." Dice Beppe.
Io sono con Ciro. Porca puttana.
"Uè pccrè stai tranguil mi raccumand." Dice accarezzandomi i capelli.
Inizio a impastare acqua e farina.
"Sarè" mi chiama ma non rispondo.
"Vabbuò ascoltami almeno." Dice.
"Sono un pezzo di merda. So quello che hai passato e mi dispiace di avertelo fatto, in un modo o nell'altro, rivivere." Lo guardo in faccia.
Ha un taglio sulla guancia e delle occhiaie mostruose.
"Ieri non ho dormito per colpa tua." Dico.
"Nemmeno io. Per colpa mia. Ho fumato tutta la notte." Continua.
"E il taglio?" Chiedo.
"Pff, non è importante." Dice.
Preferisco non chiedere altro.
Voglio dimenticare il mio passato e quello di cui ho bisogno è lui.
Lo bacio.
"T'amm pccrè." L'ha detto. Non ci credo.
"Pur'io strunz." Rispondo.

È già sera ed Edoardo ancora non è tornato.
Sono seriamente preoccupata.
"Ciro a'ro cazz sta fratm?" Chiedo.
"N'o sac." Risponde distaccato.
Sento il rumore di una macchina che frena. Poi uno sparo.

Nota autrice:
Eheheh capitolo suspence.
Non vi preoccupate perché uscirà a breve il continuo...
-🩵

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