~Capitolo 14~

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Positivo.
Ora come lo dico a Ciro?
Non sono sicura che lo voglia e sinceramente nemmeno io sono sicura di volerlo.
Un bambino a 18 anni è una grossa responsabilità e penso di non essere pronta.
Esco dal bagno in lacrime.
Totò si fionda tra le mie braccia.
"Io non sono pronta..." Sussurro al suo orecchio con voce tremante.
"Pccrè tu si 'na tigre com a fratet." Risponde.
"Amore mij." Mi chiama mamma.
La guardo.
"Fai come ti senti." Dice.
Annuisco e torno a dormire.

Stamattina andremo a fare l'ecografia.
Ci ho dormito su e sono arrivata alla conclusione che abortire non è tra le opzioni.
Non sarebbe giusto prima creare una nuova vita e poi distruggerla.
Quindi si, lo terrò.
Devo solo trovare il modo per dirlo a Ciro.
Ho già detto a Rosa che a pranzo ci vediamo a casa sua, così lo dirò a lei e Carmine.
Entriamo nello studio e mi fa sdraiare e alzare la maglia per poi spalmarmi un gel verde.
Sullo schermo si proietta l'immagine del mio piccolino o piccolina.
Sorrido. Alla fine una famiglia era quella che volevo, magari non a quest'età però sono ugualmente felice.
Prendo la foto dell'ecografia e ci dirigiamo all'uscita.
Mamma mi lascia a casa di Rosa e lei torna a casa.
"Amó!" Mi saluta Rosa abbracciandomi.
"Ciao ragazzi." Li saluto.
Mangiamo una pasta e poi arriva il momento tanto atteso.
"V'aggia di 'na cosa." Dico.
Tiro fuori la busta con la foto e il test e la do a Rosa.
Appena vede il contenuto la passa a Carmine e mi abbraccia piangendo.
"Come so felice Sa'" Dice Rosa.
Anche Carmine mi abbraccia.
"Ma di chi è?" Chiede Rosa.
"Ecco..." Sospiro.
"È di... Tuo fratello." Dico abbassando lo sguardo.
Scoppia a ridere.
La guardo interrogativa.
"Sara che ci fai qui? Vai da lui!" Esclama Carmine.
"Dite che dovrei andare?" Chiedo.
"Si! Muoviti!" Dicono passandomi la busta e spingendomi fuori casa.
Mi dirigo verso casa sua.
Ok. Ce la posso fare.
Il mio dito rimane fermo sul campanello e dopo una lunga riflessione suono.
Io portone si apre.
"Che cazz ci fai cca?" Chiede appena mi vede.
Ottimo.
"T'aggia parlá." Mi fa entrare e mi porta in camera sua.
"L'altra volta è stato un errore non avrei mai dovuto..." Le mie speranze crollano definitivamente insieme al mio cuore.
"Almeno guarda cca rinta." Dico con le lacrime agli occhi.
Apre la busta e mi abbraccia.
La bipolarità di questo ragazzo.
"Sara tu lo terrai?" Chiede tremando.
"Si"
"Permettimi di stare al tuo fianco come una volta. Ti prego..." Chiede.
"E l'errore?" Chiedo.
"L'ho detto perché pensavo che lo dicessi tu." Dice.
Mi bacia. Ormai è come una droga. Non riesco a fare a meno di lui.
"T'amm." Diciamo insieme.
"Dobbiamo solo dirlo ad Edoardo." Dico.
Sgrana gli occhi.
"Eduá m'accir." Dice.
Vista la gelosia di mio fratello probabile ma se sono felice io anche lui è felice.

"Come sarebbe a di?" Chiede mio fratello.
"Eduá te l'aggia spiegá?" Rispondo.
"No! Ho capito." Dice.
Si avvicina a Ciro.
"Tu. Devi sulo prová a farla soffrire e t'accir." Dice per poi abbracciarlo.
"Nun farò stronzate giuro." Dice Ciro ridendo insieme ad Edo.
"Io sarò zia!!" Esclama Carmela abbracciandomi.
"La migliore Carmè." Dico.
Io e Ciro usciamo dopo aver pranzato da mio fratello.
"Dove vai?" Chiedo notando che non sta andando a casa.
"Al mare."
Arriviamo in spiaggia e subito ci buttiamo in mare in intimo perché nessuno dei due ha il costume.
"Amó com lo vuoi chiamare?" Chiedo mentre lui mi accarezza il ventre.
"Mattia." Dice sicuro.
"Per me è 'na fimmina però." Dice.
"Se è femmina la chiamiamo Marie?" Chiedo.
Era il nome di mia nonna che aveva origini francesi. Ci tengo tanto a darle il suo nome.
Ciro in risposta mi bacia dolcemente facendomi accoccolare tra le sue braccia.
"Jamm a casa mij." Dice una volta asciutti.
Torniamo a casa sua e passiamo la serata ad ascoltare musica e divertirci sul divano.

Nota autrice:
Manca poco alla fine della storia.
Pensavo di fare altri due/tre capitoli.
-🩵

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