3 anni dopo...
Sto passeggiando per Napoli insieme a Rosa e ci stiamo raccontando gli ultimi avvenimenti.
Lei è incinta di Carmine ed è una femminuccia.
"Non vedo l'ora che nasca la piccola." Dico.
"Già, anche io. Sei già zia due volte nel giro di due anni." Dice ridendo.
"Sono così felice!" Esclamo.
"Anche Ciro è contento anche se non l'ha presa bene all'inizio." Dice Rosa.
Ciro.
Non lo vedo da quando sono uscita dal carcere, non so più nulla di lui e lui più nulla di me.
Devo dire che starei con Ciro altre mille volte.
"Domenico?" Chiede.
"Tutto come sempre." Dico abbassando lo sguardo.
Mi tratta male, mi picchia e ogni volta che lo facciamo finisce sempre male.
Rosa sospira.
"Dai ti riaccompagno a casa." Un tuono spacca io cielo.
"Ottimo." Diciamo insieme.
Una macchina nera si ferma vicino a noi.
"Jà salite!" Esclama Ciro Ricci.
Rosa sale e io rimango ferma davanti alla portiera e poi decido di salire.
Rosa ora vive a casa di Carmine e Ciro la riaccompagna là.
"Amma fa 'na cosa." Dice per poi sfrecciare dall'altra parte della città.
"Ciro tu m'aggia portá a casa." Dico secca.
Ci fermiamo davanti ad un ristorante- locale.
"Tu fai chello ca vuo'." Dice sparendo.
Mi siedo al bancone e ordino uno spritz.
Dovrei chiamare qualcuno per farmi venire a prendere ma c'è qualcosa che mi trattiene dal farlo.
Il cervello è convinto che me ne devo andare ma io cuore vuole lui.
Dopo un'ora Ciro mi prende per il braccio e mi riporta in macchina.
"Jamm a casa mij." Dice.
"No! Che cazzo! M'aggia purtá a casa!" Dico urlando.
Se non torno a casa per le 19 sono morta. Ma letteralmente mi ammazza di botte.
"No." Dice.
"Ciro ti prego." Dico implorandolo.
Scendiamo a casa sua e mi trascina in camera sua.
Chiude la porta e mi bacia.
Il mio cuore ha un tuffo.
Mi stacco.
"Che cazz stai a fa'?" Chiedo.
"Nun t'agg mai scuradt. T'amm più della vita mij." Dice.
"Ciro io... Sono sposata." Dico sedendomi sul letto.
Tira un pugno al muro.
"Io nun l'amm. Ij voglio sulo a te." Dico.
Gli spiego tutta la storia del mio matrimonio e della situazione attuale.
"Ci stong in, nun ti preoccupá." Posa le sue labbra sulle mie spingendomi sul letto.
Gli sollevo la maglietta e lui se la toglie.
"Cazzo pccrè... Mi fai sempre lo stesso effetto..." Dice chiudendo gli occhi.
Poso una mano sul cavallo dei suoi pantaloni e posso già notare che gli stanno stretti.
Glieli abbasso e prendo in bocca la sua erezione leccandone la lunghezza.
"Ah, cazzo..." Dice mentre continuo il mio lavoro.
Quando finisco mi toglie il vestitino ed entra in me con una spinta.
"Cazzo Ciro..." Sospiro.
"Cazzo Ciro..." Dice imitandomi spingendo più forte.
"Comm cazz fai battute mentre chiavamm?" Chiedo con voce strozzata.
In risposta da una spinta ancora più forte che mi fa venire urlando il suo nome.
"Ora mi ucciderà." Penso ad alta voce.
"No, lo uccido prima io." Dice Ciro.
"Tu m'aggia promettere ca nun fai strunzat perché agg bisogno e'te." Dico.
"Vabbuò promesso allora." Dice baciandomi.
Mi rivesto e torno a casa.
"A'ro cazz stavi?" Chiede Domenico mentre entro in casa.
"Con Rosa." Dico. Schiaffo.
"A-aveva b-bisogno per il bimbo..." Cerco di dire.
"Nun è vero niente." Altro schiaffo.
Esco di casa correndo verso quella di mia madre.
Le spiego velocemente degli abusi e del fatto che sia costantemente controllata e chiamiamo la polizia che riesce a catturare Domenico e ad arrestarlo.
Suo padre è venuto a scusarsi per tutto quello che ho dovuto subire in questi anni dicendomi che potevamo divorziare. Ci vorrà tempo ma si risolverà tutto, per ora mi bastano le persone che amo.Sono le 4 e mi sono svegliata per vomitare.
"Tesoro, tutto bene?" Chiede mamma entrando in bagno.
Altro conato di vomito.
"Chiamo Totò." Dice. Ormai è di famiglia e per mamma è un figlio.
In poco tempo è subito accanto a me.
"Principè..." Mi abbraccia.
Mi sta scoppiando la testa.
Vomito, mal di testa... Il ciclo è in ritardo...
Porca puttana.
"Totò io... Potrei essere incinta..." Mi guarda negli occhi.
"È suo?" Chiede riferendosi a Domenico.
"No. Se dovessi essere incinta il bambino sarebbe di... Di Ciro." Dico.
Mi guarda ad occhi spalancati e corre da mia madre a dirle tutto per poi correre via.
"Amore mio, tu farai solo come ti senti ok?" Annuisco.
Totò torna con un test che non ho idea di dove lo abbia preso perché le farmacie alle 4 sono chiuse.
Lo faccio e aspetto.
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L'amore è come a'musica
FanfictionSara Conte, 15 anni, sorella di Edoardo Conte. Si ritroverà al carcere minorile di Nisida nel quale dovrà affrontare l'amore, l'odio, l'amicizia, la famiglia... Se vulit leggit🩵