Capitolo 13: Homunculus

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Il comandante supremo mi guardò un'ultima volta, arido e freddo. Non mi chiese ulteriori spiegazioni e nemmeno provò ad imporsi, nell'istante in cui gli puntai contro la mia spada ero divenuto un nemico anche io. Un ammasso di carne che lo avrebbe ostacolato a fatica, una creatura così patetica che non si meritava ulteriori attenzioni o parole. Per questo il suo occhio si spostò subito su Ling, che sorreggeva Lan Fan ferita.

Così come ferì Lan Fan, si avventò sui due pronti a finirli con due fendenti fulminanti.

Ma nemmeno una goccia di sangue fu versata.

Questo perché intercettai Bradley con la mia spada, parando il colpo.

Subito estrassi la mia seconda spada, e tirai un affondo che l'uomo, nonostante la sua veneranda età, schivò egregiamente.

"Non male."

Commentò, con un pizzico di sorpresa alla mia reattività.

Mi guardai nei dintorni, qualcosa mancava.

Gluttony.

"Ling! L'homunculus si sta dirigendo verso Scar!"

"Lo so! Ma non posso lasciare Lan Fan in queste condizioni."

In un istante mi ritrovai a parare l'ennesimo fendente di Bradley. Un forte suono metallico venne rilasciato dallo scontro delle nostre spade.

"Parli mentre combatti? Sembra tu mi stia sottovalutando un po' troppo, giovanotto."

Con una movenza bizzarra disorientò i miei sensi e mi tirò un calcio dritto in pancia, che mi fece indietreggiare di alcuni metri. Rimasi in piedi, ma doveva avermi rotto qualche costola.

Nemmeno il tempo di processare il dolore che mi ritrovai tra le sue lame acuminate, mi concentrai sullo schivarle, ogni volta che Bradley muoveva le sue else, era sempre pochi centimetri dal fendermi un organo vitale o tagliarmi la gola. Di quel passo mi avrebbe sopraffatto. Una volta con le spalle al muro, mi feci strada tra le sue spade con le mie, riacquistando "terreno".

"Ling, procedi col piano. Se Lan Fan riesce a camminare può venire con te, il colonnello ha una macchina, la porteranno in un posto dove trattare le sue ferite. Al comandante supremo ci penso io."

Dissi, lanciando una provocazione a vuoto.

"Quindi era un vostro piano, eh. Interessante."

Ling digrignò i denti, ma alla fine seguì le mie indicazioni. Prese Lan Fan con entrambe le braccia e saltò via dal tetto.

Certo, non prima che il comandante supremo tentò nuovamente di farlo a fettine. Avendo anticipato la sua mossa, mi lanciai su Bradley con tutto il mio corpo, spingendolo e cadendo dal tetto con lui.

Fummo entrambi abbastanza agili da aggrapparci alle finestre dell'edificio su cui stavamo in precedenza. Bradley mi cacciò una delle sue spade con una mano mentre con l'altra risalì dal davanzale ed entrò all'interno dell'edificio.

Fermai la lama della spada lanciatami contro con i miei arti inferiori, bloccandola tra le suole delle scarpe per poi lasciarla cadere di sotto, infine risalii anch'io dentro la stanza disabitata attraverso la finestra.

Alla mia ultima prova di agilità e destrezza, Bradley si complimentò seccato.

"Mustang ti ha trovato in un circo?"

"Non faccia tanto il modesto. Che razza di uomo della sua età si muove a quelle velocità?"

"A dirla tutta, l'età si fa sentire. Certo, son comunque sorpreso di sapere dell'esistenza di umani capaci di intercettare i miei colpi."

Il Caporale e il Colonnello di fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora