Capitolo 8

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"In giorni
come questo
ho bisogno che tu
mi passi le dita
fra i capelli
e parli piano"

Dopo averlo visto ballare siamo andati a casa sua.

Helena non c'era, c'eravamo solo noi.

La giornata non era delle migliori il tempo era incerto infatti appena siamo scesi dalla macchina per salire a casa è iniziato a piovere e c'eravamo bagnati tutti.

Io avevo sempre la mano intrecciata alla sua.

Appena saliti a casa mi porta in camera sua.

"Prendi una mia felpa e una mia tuta"
"No tranquillo"
"Non voglio che ti ammali"
"Perché?"
"Se ti ammali non posso restare per minuti interi a guardarti a scuola"
Sorrido.

"Vai a cambiarti"
Dice di nuovo lui e io vado in bagno a cambiarmi, la sua felpa mi arrivava un po' più sù alle ginocchia e la sua tuta mi andava larghissima e tanto lunga.

Esco dal bagno e vedo Samuele sono con una tuta grigia che si asciugava i capelli visto che erano bagnati, beh anche i miei erano zuppi.

"Mi fai asciugare anche a me un po' i capelli?"
Gli dico timidamente
"Te li asciugo io, vieni qui"
Mi metto avanti a lui e inizia ad asciugarmi i capelli con dolcezza e delicatezza.

Adoravo questo lato dolce che aveva.

"Pìcciula vieni qui"
Dice appena spegne il phon stendendosi sul letto
Io vado vicino a lui appoggiando la mia testa sul suo petto.

"Il tuo dolore copre la luce che hai dentro"
Mi dice mentre mi passa le dita fra i capelli
"È un difetto questo?"
"No, in pochi vedono la luce che hai dentro, io l'ho vista perché ho sofferto anch'io in passato"

"Samu"
"Mh"
"E tuo padre?"
I suoi movimenti si fermarono
"Mio padre è uno stronzo, purtroppo è ancora vivo"
"Ti ha fatto qualcosa?"
"Più a Hell che a me"

Lo stringo forte e stessa cosa fa lui con me.

Ero praticamente sopra di lui con le labbra divise da qualche centimetro.

"Non sai quanta voglia ho di baciarti"
Il mio cuore ha perso un battito a questa affermazione
"Perché non lo fai?"
Ma appena dico questo il mio telefono inizia a squillare ed entrambi sbuffiamo

"È Neil scusami ma se non rispondo non la smette più"
Mi alzo da sopra di lui e mi metto seduta sul letto.

"Neil"
"Vivienne dove sei?"
"Da Samuele"
Mi stacca.

Bella conversazione con mio fratello, non so ora lo troveremo qui giù con un lanciafiamme.

"Ora troveremmo mio fratello con un lanciafiamme"
Dico ridendo
"Tu ridi davvero penso che lui sarebbe capace"
Dice ridendo anche lui

Dopo un po' di tempo che passammo stesi a coccolarci bussano alla porta.

"Puoi aprire tu? È sicuramente Hell, io vado un attimo in bagno"
Dice lui dandomi un bacio sulla guancia io annuisco e vado ad aprire la porta, a mia sorpresa era un signore sulla cinquantina
"Ciao cara, sono Giuseppe"
Dice lui toccandomi la spalla, io immediatamente mi scosto.

Chi cazzo era sto Giuseppe?
No non può essere...

"Non toccarla"
Dice Samuele nella sua lingua madre venendo dietro di me, io non ci stavo capendo un cazzo
"Oh guarda, come la tua sorellina ti sei anche fidanzato"

Samuele's pov

"Vi, aspettami in camera"
"Rimango qui con te"
Dice lei decisa
"No Vi vai di là, non succederà niente, tranquilla"
Dico dandole un bacio sulla fronte e lei va in camera mia.

"Che cazzo ci fai qui, te ne devi andare"
Dico parlando in italiano, come aveva fatto mio padre a scoprire dove abitassimo io e Helena
"Oh e perchè mai? Voglio rimanere qui un po' con i miei figli"
"Non siamo più tuoi figli da quando la mamma se n'è andata"
Mi sembrava di essere ritornato a mesi fa...

Flashback

"Non devi permetterti più di toccare mia sorella!"
Dico usando tutta la voce che avevo mentre lo tenevo in aria stringendogli il collo
"Io e la tua sorellina ci stavamo solo divertendo"
Dice poi ridendo dopo con quella risata ironica che tanto odio.

Hell continuava a piangere a singhiozzi mentre era piena di lividi sul collo, sui fianchi scoperti...

"Io ti giuro che ti ammazzo"
Dico stringendo ancora di più il collo a mio padre
"Samuele fermati!"
Dice Helena urlando

End of Flashback

"Mh, allora recuperiamo il rapporto dai"
Quella merda di risata...
"Ti ho detto che te devi andare Giuseppe, non te lo ripeterò un'altra volta"
"Mh va bene me ne vado"
Davvero, se ne va? È stato così semplice farlo andare via?

"Comunque una gran bella ragazza la tua fidanzata"
Dice mentre stavo per chiudere la porta, ma da lì non ci vedo più dalla rabbia
"Che cazzo hai detto coglione?"
Dico prendendolo dal colletto dalla maglietta
"Scherzavo, non scaldarti Samuele"
Dice con il suo solito sorriso da idiota sulle labbra.

Decido però di lasciarlo andare, prima se ne andava meglio era per me.

Dopo avergli sbattuto la porta in faccia ritorno in camera da Vivienne.

"Ci hai messo un po', chi era quel tipo?"
Dice con un'espressione confusa mentre era stesa sul mio letto
"Mio padre Vivienne"
Dico mettendomi una mano sul volto, ero perso in un mix di emozioni in quel momento.

"Siediti Sam, parliamo"
"Venendo qui pensavo non l'avrei mai più rivisto, che cazzo faccio ora con Hell? E poi che cazzo che anche lei si è fidanzata come ha detto Giuseppe, lui si chiama così"
Dico tutto ad un fiato.

Vivienne's pov

Non sapevo davvero che dire a Samuele.

"Credo che dovresti dirlo a Hell"
Dico io
"Starebbe solo impaurita h ventiquattro, prometti di starle vicino quando io non ci sono?"
"Te lo prometto"
Gli serviva aiuto e io ero felice di aiutare lui e Hell.

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