Capitolo 17

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Per sempre
e un giorno
William Shakespeare

Vivienne's pov

La mattina dopo mi svegliai perché sentivo che quei tre stavano litigando, quel giorno non gliel'avrei permesso però.

"Che succede qui?"
Dico scendendo le scale, appena guardo tutti e tre non riesco a non notare sul collo di Hellen tre succhiotti, molto -e dico molto- evidenti, ecco il motivo del loro litigio.

"No mi sono rotto i coglioni"
Dice Samuele passandomi di fianco per andare di nuovo sù
"Mi dite che cazzo sta succedendo?!"
Dico io ormai avendo perso la pazienza dopo aver visto Samu andare sù
"Le solite cose Vivienne"
Mi dice Neil
"Non voglio che litighiate oggi, se le solite cose sono i succhiotti sul collo di Hell, sapete che Samu è fatto così, però sai anche il rapporto che ha con Hell, gli passerà subito"
"Si ma ha rotto i coglioni"
"Neil è l'inizio, poi 'vi accetterà'"
"Gli vai a parlare tu?"
Dice Hell e io annuisco.

"Che buongiorno comunque!"
Dico mentre salgo di nuovo sù.

"Samu"
Dico io accarezzando il suo braccio scoperto mentre lo vedo in bagno ad aggiustarsi il suo amato ciuffo
"No Vi"
"Samu perché fai così? Io capisco che ti ci vorrà del tempo, ma Hell ormai ha la mia età non è una bambina, ti ho rassicurato su Neil, credimi"
"Ti sembrano normali quei succhiotti"
"Come se tu non morissi dalla voglia di farmeli"
Ehm, ok avevo solo detto la verità.

Lui mi guarda con il suo sorrisino furbo.

"Sami devi smetterla di comportarti come se fossi-"
"Suo padre? Lo so Vi, ma sai anche tu tutto"
"Ti aiuterò a superare tutto"
Dico io sorridendo e dandogli un bacio sulle labbra casto.

Lui trasforma quel bacio infilando la lingua e prendendomi in braccio mi fa sedere sul marmo freddo del lavandino.

"Come non puoi fare questi discorsi se ti comporti così con me, ma io preferirei non ti arrabbiassi più con quei due e continueresti quello che stavi facendo fino a un minuto fa"
Dico mettendogli una mano sull' elastico della sua tuta
"Non ti facevo così intraprendente piccola Vivienne sai?"
Dice mettendo anche lui la mano sull' elastico del pantaloncino con cui avevo dormito.

Mentre continuavamo a baciarci in modo poco casto la sua mano finisce dentro il mio pantaloncino e con due dita tocca il mio clitoride da sopra le mie mutandine bianche di cotone che erano zuppe.

Io a quel contatto faccio un piccolo gemito, quelle emozioni erano tutte nuove per me.

"Ti piace?"
Dice con voce rauca nel mio orecchio
"Mhh"
Certo che mi piaceva, che domande

"Ti va?"
Voleva già fare... quello?
"No, non di scopare, voglio solo farti provare una nuova sensazione"
Mi ha praticamente letto nel pensiero.
"Okay"

"Rilassati"
Dice mentre inizia a baciarmi il collo e con la mano entra nelle mie mutandine e inizia a stuzzicarmi il clitoride... beh il paradiso.

"Mh Samu"
Con le sue dita compiva giri circolari che mi provocavano sempre più piacere, con l'altra mano inizia a stringermi il seno e il mio piacere aumenta sempre di più fin quando bussano alla porta.

Cazzo proprio ora.

"Che cazzo state facendo da mezz'ora?!"
Dice Neil da fuori la porta
"Usciamo!"
Dico io mentre ci ricomponiamo.

"Samu Secret per un attimo mi sono sentita in paradiso"
Gli dico all'orecchio prima di aprire la porta e dargli un bacio casto.

Neil appena usciamo ci squadra dalla testa ai piedi.

"Neil che ti prende?"
"No non abbiamo scopato se è questo che vuoi sapere"
Dico ancora io
"Prima scassi il cazzo se lascio tre succhiotti a tua sorella e poi ti chiudi la mia nel cesso con te"
"Madonna la smetti!"
Dico io dando la mano a Samu e entrando in camera nostra.

[..]

Samuele's pov

"Vi che c'è?"
Gli chiedo io mentre fumavo fuori al balcone della nostra camera la mia iqos vedendola all'improvviso ammutolita
"Vi?!"
Continuava a non rispondere e vado vicino a lei.

"Quando ancora eravamo una famiglia"
Dice lei con una lacrima sul viso con in mano una foto dei suoi genitori, lei e Neil da piccoli
"Pìcciula vieni qui"
Dico stringendola forte a me
"Mi manca avere dei genitori"
Dice continuando a piangere, non sapeva a me quanto mancava mamma...

"Vieni qui"
Dico sedendomi sul letto e facendo cenno a lei di sedersi sulle mie gambe
"Sai che ti avrei proprio presentata a mamma"
Dico mentre mi scende una lacrima ma comunque sorridevo
"Davvero?!"
Dice lei un po' incredula
"Certo"
"E cosa avrebbe detto di me secondo te?"
"Che sei bellissima, forte tanto tanto forte e sei una piccola tempesta"
"E perché una tempesta?"
Dice lei finalmente ridendo
"Perché non sai ciò che provo nel mio stomaco quando solo ti vedo"

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