•Luke•
Fu impossibile per me riuscire a seguire la lezione di fisica quantistica iniziata da ben 35 minuti.
In testa mi frullavano immagini della sera precedente, solo quelle, nient'altro.
Michael che si scusava con me, lui che era stato così gentile, lui che mi aveva chiamato Bambi. Bambi, io amavo Bambi.
Quella mattina riuscivo solamente a sorridere, mi sentivo felice.
Felice perché lui aveva dato prova di interesse nei miei confronti, e per quanto avessi la consapevolezza che ovviamente oltre all'amicizia non avrei ottenuto nient'altro da lui, mi bastava vederlo davanti a me, a sorridere, a sorridermi.
Il suo sorriso mi faceva stare bene, un'esplosione di emozioni si impossessavano del mio stomaco come tante piccole farfalle colorate che si mischiavano fra loro, il suo sorriso mi faceva sentire vivo e apprezzato, principalmente quando era dedicato a me.Venni richiamato più volte dal professore, troppo distratto per prestare attenzione, e pensare che la fisica mi affascina così tanto, ma in questo momento riesco solo a sognare ad occhi aperti la fisica, o meglio, la chimica che potrebbe esserci tra me e lui.
La campanella suonò, il che mi riportò al pianeta terra, dove la realtà mi rendeva la consapevolezza del pensiero che una ipotetica relazione tra noi due sarebbe stata impossibile, una realtà dove non dovevo montarmi la testa, dovevo solo essere felice di quell' 'Amicizia' che con il tempo magari si sarebbe riformata.
Scossi la testa e mi alzai dalla sedia dirigendomi alla porta di uscita quando mi scontrai con qualcosa, anzi, qualcuno.«Scusami..» Borbottai.
«Oh, non fa nulla.»
Era una voce dolce quella che parlava, di una ragazza. La guardai.
Aveva i capelli lunghi e mori, degli occhi azzurri, forse blu, un blu profondo come il mare.
Il corpo snello, ma non troppo, direi che fosse bellissima, e potevo riconoscere anche io la sua bellezza per quanto fossi essenzialmente gay.
Le accennai un sorriso, subito dopo ricambiò.«Piacere, io sono Danielle, tu?»
«Luke, piacere mio.»
Sorridemmo entrambi.
«Umh..io sono nuova qua e in realtà non ho molti amici, perciò, mh, non è che potresti accompagnarmi a fare un giro per la scuola?»
«Beh certo, molto volentieri.»
Detto questo uscii seguito da lei.
***
Passammo la giornata a conoscerci, oltre ad essere una bellissima ragazza era inoltre davvero simpatica e dolce. Tutti avrebbero voluto una ragazza del genere.
Adesso eravamo nel giardino, sul retro della scuola, stavamo distesi sull'erba e fissare il cielo. Oggi era così bello, così azzurro, con le nuvole che sembravano soffice zucchero filato, sempre pronto a dar sfogo alla fantasia che ne disegnava sempre di forme più diverse.
«Ehi, Lukey, quella nuovola lá cosa ti sembra?» Disse ridendo ed indicandola.
«Umh..un lecca lecca..un clown che mangia un lecca lecca.»
Risposi ridendo.
Scoppiò a ridere.«Oh Luke, tu hai davvero molta fantasia»
«Probabile, si.»
Nuovamente calò il silenzio.
«Lukey..»
«Mh?»
«Tu a cosa pensi quando guardi il cielo?»
Guardai il cielo, chiusi gli occhi.
Le prima cosa che mi passò per la testa fu un immagine di me da bambino, in braccio a mia madre che mi cantava una canzone per farmi calmare. Mi stava cullando fra le sue braccia, mentre io singhiozzavo per una mia probabile caduta, e stretto a lei mi sentivo così protetto.
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I hate you, don't leave me •Muke•
FanfictionMichael e Luke sono coinquilini di stanza. Luke, un ragazzo indifeso con un passato da lasciare alle spalle, si trasferisce al college con la speranza di una nuova vita lontana dal dolore. Qua però incontrerà Michael, la persona più sbagliata della...