I hate you

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Michael

Calum continuava a prendere in giro Luke ed io non facevo altro che ridere. Insisteva che dovesse ammettere di essere gay,ma lui rifiutava.
Il mio amico tentò di nuovo. E alla fine ci riuscí. Il biondo quasi fuori di se, rispose tutto d'un fiato.

«Si cazzo, sono gay, finitela di asfissiarmi, non posso farci nulla, lo sono, e adesso basta! Basta..vi prego.»

E io non potevo, o meglio non riuscivo a credere alle mie orecchio. Luke non poteva essere gay. O forse non lo volevo. Non potevo e non volevo accettarlo.

Non potevo essere amico di un gay. Perché non me lo aveva mai detto? Si era per caso preso gioco di me in tutto questo tempo? Pensava che tenendomi nascosto una cosa del genere le cose sarebbero andate nel migliore dei modi? Forse si. Ma non avrebbe dovuto farlo.

Ero sorpreso e deluso. Mi sentivo preso in giro. Preso in giro da una persona che consideravo mia amica. Una persona che in quel momento per me poteva anche morire.

Lui iniziò a piangere.

«Tu sei gay?»

«Ancora non l'avevi capito? Sei stato tutta la sera a ripetermelo!»

Lo odiavo. Lo odiavo davvero. Non volevo più avere a che fare con lui. Non volevo più vederlo.

«Non credevo lo fossi davvero.» Dissi irritato alzando il tono della mia voce.

Ero schifato. Era innegabile. Era fin troppo evidente. Lui lo notò. E non cessava di piangere. Volevo cacciarlo da quella stanza. Volevo prenderlo a calci.

Il biondo continuava a giustificarsi inutilmente. Mi importava poco del suo pensiero o del suo diritto di esprimersi.

«Sono amico di un fottuto frocio?! Ti dispiace eh? Col cazzo che sarei diventato amico tuo se solo lo avessi saputo, dio che schifo!»

Gridai in preda alla rabbia e colpì il muro con un pugno e lui sobbalzò dalla paura.

«Cazzo,se ti odio!» Continuai ad urlare.

Fanculo.

Ero incazzato. Cavolo se lo ero. Quel poco di amicizia andata a puttane.

Ma non doveva importarmene.
Dovevo fregarmene.

Da quel giorno volevo che Luke sparisse dalla mia vita.

Per un attimo mi coprì il viso con le mani cercando, senza risultato, di placare la mia rabbia. Ma in quel momento mi rimbombò nella testa come fosse una palla da biliardo la frase "si,cazzo,sono gay".

Che schifo.

«Ma, gay o no, io sono sempre Luke..»

No, non sei sempre Luke.

«No tu sei uno schifo! Esci immediatamente da questa stanza! Sei un coglione!» Strillai a pochi centimetri dal suo viso.

Preso dalla rabbia e dalla voglia di picchiarlo infilai la mano tra i suoi capelli, afferrandoli e tirandoli cercando di mandarlo fuori da quella stanza che sembrava essere diventato un buco. Un buco dove non c'era abbastanza posto per tutte quelle persone. Tanto meno se erano dei froci.

Calum mi fermò.

«Michael fermati. Andiamo via noi.» Lanciò un occhiataccia a gli altri due mentre si incamminava fuori la stanza.

Non volevo lasciare la mia camera con due gay all'interno, ma avevo bisogno di calmarmi o sarebbe successo il peggio immaginabile.

«Sei un coglione che si è sempre preso gioco di me.»

I hate you, don't leave me •Muke•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora