Capitolo 11

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VIOLET

Siamo giunti davanti casa e due individui ci bloccano la strada. La reazione di Devin mi preoccupa e mi confonde al tempo stesso; mi nasconde all'istante dietro al suo corpo e posso chiaramente percepire tutta la sua tensione.

Mi chiedo chi mai possano essere questi due uomini e perché siano qui. D'istinto, afferro la mano di Devin stringendola e incrociando le mie dita alle sue. Lui ricambiata subito la mia stretta mentre esclama risoluto:
«Che siete venuti a fare fin qui?»

«Potremmo farti la stessa domanda, non trovi?» ribatte uno dei due sconosciuti con uno strano accento, che mi ricorda molto quello di Devin stesso.

«Tornerò quando sarà il momento...»

«Il tuo popolo ha bisogno di te...»

«Tornerò ho detto... ma non ancora...» ribadisce Devin, con la mia mano ancora stretta nella sua.

Poi uno dei due uomini esclama qualcosa in una lingua straniera, la stessa che ho sentito parlare Devin nel sogno, dopodiché ci permettono di varcare la soglia di casa, allontanandosi a loro volta. Non mi piace per niente lo sguardo che mi riserva uno di essi mentre lo superiamo però, mi sa tanto di rabbia e non ne comprendo il motivo.

Una volta dentro casa tiro un sospiro di sollievo e mi auguro che almeno stavolta Devin mi dia una spiegazione plausibile al riguardo.
«Chi erano quei due?» gli chiedo.

«Non ha importanza...»

«Certo che ne ha invece... cosa volevano da te? E perché ti hanno parlato in quella lingua?»

«Vogliono che io faccia ritorno a casa...» ammette, sedendosi sul divano.

«Perché sei scappato? È così?»

«Sì...»

«Perché?»

«Avevo bisogno di un periodo lontano da casa per riflettere, diciamo...»

«Capisco... e dove si trova casa tua?»

«Questo non te lo posso dire...»

«Già...»

«Mi dispiace, non avrei voluto coinvolgerti in tutto ciò... sei ancora in tempo a cacciarmi da casa tua se lo ritieni opportuno. Forse sarebbe la scelta migliore...»

«Non intendo cacciarti... tanto tra un pó sarai tu stesso ad andartene, dico bene?»

«Non posso restare...»

«Capisco...» affermo mentre prendo posto sul divano accanto a lui.

Mi sporgo verso di lui e lo abbraccio, appoggiando la guancia sul suo petto e Devin ricambia il mio abbraccio, circondandomi la vita con il braccio. Mi sento così bene quando sono tra le sue braccia... ma c'è qualcosa in tutta questa storia che non mi convince affatto. Quei due sconosciuti erano davvero molto strani e hanno parlato anche di un certo popolo che avrebbe bisogno di Devin. A quale popolo si stavano riferendo? Ciò che è certo è che per il momento non riceverò nessuna delle risposte che cerco da Devin.

Sono davvero più confusa che mai e devo essermi addormentata in questa posizione perché quando riapro gli occhi, Devin mi sta adagiando sul mio letto.

«Scusa, non volevo svegliarti...» esclama.

«Rimani con me stanotte...» affermo, trattenendolo per una mano.

Lo vedo sbattere più volte le palpebre e mi accorgo essere combattuto, così aggiungo:
«Voglio solo dormire, non mi va di restare da sola dopo ciò che è accaduto questa sera...»

Tra sogno e magiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora