Capitolo 29

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AXEL

Sono nel solito posto dove, da circa quattro mesi a questa parte, siamo soliti incontrarci e non devo attendere molto prima di ammirarla mentre mi raggiunge in tutto il suo splendore.

Grace, la nostra regina, è obiettivamente una gran bella donna. L'ho ripetuto a Devin più di una volta prima che accadesse ciò che è successo tra me e lei e ogni volta il mio amico mi guardava storto.

"Ti ricordo che è di mia madre che stai parlando..." era la sua classica risposta.

"E allora?! Tua madre o no, quando una è figa è figa!"

"Tu la figa ce l'hai in testa, è diverso!"

Se ripenso alle nostre avventure passate mi viene da sorridere, ne abbiamo combinate parecchie insieme e gli ho sempre confidato tutto. Voglio bene al mio amico come ad un fratello ma stavolta non posso raccontargli che ho preso una sbandata proprio per sua madre in persona. Non me lo perdonerebbe mai conoscendolo.

Tuttavia, non è una cosa che avevo messo in conto. Dall'avere un'ammirazione per la regina, a finirci a fare sesso insieme ce ne vuole... eppure è successo... e da allora ogni volta che lei ne ha la possibilità, continuiamo a vederci di nascosto, come in questo momento.

«Ciao raggio di sole... ce l'hai fatta finalmente, quello sfigato di tuo marito si è dato una calmata? Se continua così rischia di farsi venire un infarto, dovrebbe comprendere che ormai non ha più l'età!»

«Piantala! Comunque sono riuscita a convincerlo a lasciare alla ragazza umana ancora un paio di giorni per decidere lei stessa cosa fare, se restare senza poter rimettere mai più piede sulla Terra oppure andarsene, perdendo parte della memoria...» mi spiega e mentre parla io non riesco a staccare gli occhi dalle sue labbra carnose, immaginando ben altri scenari.

«Lei e Devin sono molto legati...» affermo.

«Ho notato... non ho mai visto mio figlio così preso da una ragazza, nemmeno con la madre di Vicky...»

«Già... lo sai vero che è un'idiozia obbligarlo a sposare quell'altra ragazza? I matrimoni combinati non portano mai nulla di buono...»

«Lo so... ma non c'è verso di farlo capire al re...»

«Sai già cosa penso di lui...»

«È mio marito...»

«Ma tu ora sei qui con me e non in camera da letto con lui... vorrà pur dire qualcosa, non trovi?» le faccio notare mentre la afferro per un polso fino ad attirarla contro il mio petto.

«Siamo due incoscienti... non avremmo mai dovuto iniziare questa storia assurda che porterà solo un sacco di guai, già lo so...»

«Se lo sai allora perché continui a correre tra le mie braccia?»

«Perché sono una sciocca,  ecco perché... non vi è altra motivazione...»

«Sei pazza di me, ecco la motivazione... e io di te!» aggiungo mordendole il collo mentre le arpiono entrambe le natiche con le mani da sopra il vestito che indossa.

La sento gemere al mio gesto e ciò mi invoglia a osare di più. La faccio indietreggiare fino al tronco di un albero e dopo averle fatto appoggiare contro la schiena, le invado la bocca con la lingua, in modo rude e passionale. Lei ricambia il mio bacio con trasporto mentre una mia mano scivola al di sotto della gonna del vestito lungo che indossa. Risalgo lungo la sua coscia e la sua pelle liscia mi provoca una scarica elettrica che si concentra subito in un punto ben preciso del mio corpo. Le mie dita raggiungono la sua femminilità e le mie labbra si spostano vicino a un suo orecchio mentre le bisbiglio:
«Sbaglio o qualcuno non vede l'ora di farsi scopare come si deve dal sottoscritto?!»

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