8.

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Lunedì lo odiava.

Lo odiava già di per sé, ma oggi, non aveva nemmeno voglia di alzarsi dal letto.
Qualsiasi cosa vedesse storta lo innervosiva tremendamente, ed erano rare le volte in cui si svegliava così.

Non poteva saltare scuola però, aveva un maledetto test da fare, e beh gli allenamenti, poteva mai saltare gli allenamenti?

Fece colazione come al solito, al tavolo ascoltando Ryuuji e Hiroto che parlavano di chissà cosa, e poi raggiunse Tenma e Kyousuke.

Camminare fino a scuola non aiutò per niente.

Tenma gli aveva fatto ricordare una cosa molto importante; quel giorno aveva ben due test da fare.
Oltre a fare il test di 'Letteratura Giapponese' avevano il test di 'Shodo'.
Odiava Shodo.

Oltre ad avergli ricordato del test, Tenma gli chiedeva insistentemente i suoi appunti, perché, a quanto pare, non aveva studiato, né l'uno né l'altro.

Masaki gli disse che gliel'avrebbe dati appena arrivati a scuola, ma Tenma era così insistente che gli veniva voglia di tagliarsi in gola; aveva dovuto darglieli lì per strada.

Nonostante gli appunti dati, Tenma continuò a parlare e a parlare.
Era sempre colui che non smetteva nemmeno per un secondo di parlare, anche se aveva aperto gli occhi solo cinque minuti prima.
E poi c'erano lui e Kyousuke che a stento si salutavano alle sette di mattina.

Arrivati a scuola, Tenma disse loro che si sarebbe diretto verso il centro sportivo ad allenarsi un po', per smaltire l'ansia, così aveva detto; mentre Kyousuke aveva detto che l'avrebbe seguito solo perché stavano in un posto più appartato e così avrebbe ripassato meglio.

Lui, non aveva voglia di andare ad allenarsi, e soprattutto di ripassare.
Così quando Tenma glielo domandò gli disse: "No."
"Dai! Vieni!"
"No Tenma, farò quattro passi."
"Uffa..." Disse Tenma. "Vabbè a dopo allora."

Kyousuke mimò: "Scappa."

Tenma era fuggito come un razzo, non dandogli nemmeno il tempo di salutarlo.

Così, Masaki andò un po' a zonzo per la scuola, anche perché non ci teneva minimamente ad allenarsi.
Alla fine, il giorno dopo la partita, Shindou aveva invitato i ragazzi a prendere qualcosa, anche da mangiare, per "festeggiare" la loro vittoria.
Però per un motivo o per un altro, non si fece più nulla, o almeno così aveva letto dal gruppo in cui era con Kyousuke, Tenma, Shinsuke e Hikaru.

Ad una certa si ritrovò in un piccolo quadrato, all'aperto, nascosto da foglie di cespugli un po' troppo cresciuti, e alcune erano sintetiche lo sapeva.
In questa piccola porzione di scuola c'erano dei distributori automatici, molto vecchi, e un paio di panchine anche quelle vecchie, arrugginite quasi.

Masaki non sapeva dell'esistenza di quel posto, ed emanava così tanta tranquillità che probabilmente Kyousuke avrebbe cambiato idea e si sarebbe messo lì a studiare, ma com'era fatto, avrebbe tenuto nascosto quel luogo così esotico. 

Quel posto non era la cosa peggiore, ma, una persona lo era.
Non sapeva come, né perché, ma 'codini rosa.' era lì.

Qualcuno ai piani alti si era messo d'accordo per rovinargli quella splendida giornata.

"Ah ciao Kariya, non ti avevo visto." Lo salutò 'codini rosa.'

Ora che vedeva meglio, tra le sue mani c'era un bicchiere, simile a quelli di Starbucks per intendersi, di carta, uscito proprio dal distributore.

Non era per niente sorpreso della sua presenza, come se fosse una cosa del tutto naturale del fatto che si trovasse lì, in quel posto.

"Ciao Kirino." Lo salutò.

Sotto un nuovo cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora