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×Angolino autrice ×
Capitolo molto lungo.
Buona lettura <3

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Non era mai stato per tanto tempo lontano da Ryuuji e Hiroto come in quei giorni e nonostante fossero a soli 15 minuti di distanza, a piedi, Masaki sentiva come se Ryuuji e Hiroto fossero a Kyoto mentre lui era lì.

Avevano racimolato le loro cose, tra cui un borsone, la divisa e si era ritrovato a dover dormire in un sacco a pelo accanto a Hikaru e Shinsuke.

Fu un'esperienza del tutto nuova per loro del primo anno; il resto della squadra aveva già provato il brivido del ritiro, quello vero.

Si allenarono veramente tanto, forse addirittura più del solito, ma per fortuna si erano anche divertiti parecchio.

La mattina del sabato cominciò con una corsa attorno la scuola (che era veramente una tortura per i sensi addormentati di Masaki) per poi andare a fare colazione, e dopo un'oretta minima di pausa, facevano allenamento sia individuale che sulle hissatsu, mentre il pomeriggio si allenavano unicamente sulla formazione.

Aveva anche scoperto che Endou era molto bravo a cucinare, a differenza di sua moglie, la signora Natsumi (Masaki sconsigliava qualsiasi pasto cucinato dalla signora Natsumi). Usavano la mensa scolastica come un'enorme cucina, e ognuno aveva il proprio compito, che andava dal pelare, tagliare a lavare i piatti, vassoi, che avevano usato.

L'unico "pesante" che avevano, era quello di non far incendiare in nessun modo la cucina.

Nessuno sapeva però, come Endou avesse fatto ad avere il permesso per fare quel ritiro, poiché la preside non sembrava una persona che permetteva quelle cose. Così come non lo erano i genitori di Shindou, eppure, eccolo lì insieme a loro, mentre quella sera partecipava a dei giochi stupidi di Hamano, saltando le sue preziosissime lezioni di pianoforte.

Avrebbe tanto voluto vedere la faccia della preside o del vicepreside, quando, il primo giorno Hamano aveva lanciato in faccia a Sangoku un bicchiere d'acqua, facendo quindi partire un enorme gara a chi rimaneva più zuppo, ed Endou, piuttosto che metterli in punizione o qualsiasi altra cosa cattiva potesse fare, si unì a loro.

Avevano anche molto tempo per parlare tra di loro o semplicemente farsi gli affari propri, nelle ore morte in cui non si allenavano.

C'era chi, come Hamano, aveva portato una vera e propria console, una semplice Nintendo, ma anche non avendo abbastanza controller per tutti, riuscirono ad usarla.

Come aveva detto, non aveva mai immaginato di passare giorni come quelli, anzi, non aveva mai immaginato di stare per così tanto tempo lontano da Ryuuji e Hiroto. Forse un po' gli faceva bene, e anche a loro.

Quell'ultima sera, avevano deciso  –-- fu Hamano a decidere per tutti. –-- che sarebbero andati a dormire veramente tardi, cosa da stupidi visto che il giorno seguente avrebbero dovuto giocare la partita, ma Hamano si era messo in testa che dovevano fare una notte intera a tutti i costi (il primo a crollare fu proprio lui).

Accontentarono comunque Hamano, partecipando a quegli stupidi giochi che si facevano alla loro età. Tipo, si facevano domande tra di loro, cose simili, Masaki, così come Kurama e Hayami, ne rimasero fuori, stando semplicemente lì nel cerchio a fare supporto morale.

Ad Hikaru domandarono, così per gioco, chi fosse Kageyama Reiji, e Hikaru disse tutto senza piangere stavolta e Masaki si sentì così orgoglioso.

Aveva scoperto che Ranmaru aveva fatto i codini per far modo che Shindou non venisse più chiamato "femminuccia" alle elementari.

Sotto un nuovo cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora