Il tragitto in caravan fu orribile. Nessuno fiatò, e Masaki non ebbe il coraggio di guardarsi intorno e di vedere le facce piangenti dei compagni di squadra...
Il pensiero di aver deluso Ranmaru... Quello fu orribile.
Se non avevano vinto era soltanto per colpa sua, perché non era riuscito ad arrivare in tempo sulla palla, e magari se ne fosse accorto prima che Ranmaru si fosse accasciato a terra... avrebbe potuto fare qualcosa, no?
Ma in fondo, lui era bravo a deludere le persone, non era così?
La sera stessa in cui Masaki tornò a casa, ebbe un vero e proprio crollo, e se non ci fossero stati Ryuuji e Hiroto si sarebbe trasformato nell'ennesimo attacco di panico.
Masaki non riusciva a dimenticare l'esatto momento in cui l'arbitro aveva fischiato per tre volte, segnando la fine della partita. Aveva addosso ancora quella sensazione di impotenza, di non poter fare altro.
Aveva abbracciato così forte Ryuuji quella sera, che i due adulti avevano cercato in tutti i modi di tirargli su il morale, pensando che il problema fosse solo perché avevano perso, ma tra le lacrime, Masaki aveva dovuto spiegare che non era così. Che non riusciva a togliersi quel pensiero dalla testa...
I suoi genitori lo aiutarono a capire che non poteva essere colpa sua, che magari anche se fosse arrivato in tempo sulla palla poi non avrebbe potuto fare niente, perché toccava tutto a Sangoku. Era stato il destino, non potevano essere invincibili.
Nessuno lo era. E poi, era la prima volta in un torneo come quello, erano arrivati ben oltre le aspettative di tutti.
Sapeva che tenersi tutto dentro gli faceva male, eppure non la smetteva di farlo.
Era in uno stato così confusionale che pensava addirittura di essersi sognato tutto.
Non disse niente però, riguardo al discorso tenuto con Endou.
Non voleva deluderli per via dei pensieri che aveva avuto, credendo di esser stato influenzato o cose simili. Ne avrebbe parlato quando si sarebbe sentito più pronto.
Ryuuji riuscì comunque a trovargli parole confortanti. Si lasciò avvolgere da quel tanto atteso abbraccio di famiglia, e ringraziò davvero chiunque ci fosse lassù, per avere dei genitori come Ryuuji e Hiroto, che gli tennero compagnia finché non si addormentò. I genitori migliori, che potesse desiderare.
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Il lunedì, ovvero il giorno dopo la partita, Masaki aveva saltato le lezioni.
Aveva sbagliato, sì, ma davvero non era riuscito ad alzarsi dal letto, e non perché aveva fatto tardi la sera prima o chissà cosa. Aveva preferito rimanere a casa. Si sentiva ancora così terribilmente vulnerabile, e lo odiava, lui non era così, e non poteva ancora piangere sulla partita.
Era rimasto a letto senza aver fatto assolutamente nulla se non per pensare a quante cose avrebbe potuto fare in partita. Aveva mangiato poco e controvoglia, e aveva dovuto subire Ryuuji che era rimasto a casa dal lavoro (questo perché conosceva suo figlio.).
Ryuuji rimaneva quasi sempre a casa quando Masaki saltava scuola.
Masaki lo odiava veramente tanto quando rimaneva a casa, si sentiva sempre più in colpa.
Aveva passato un lunedì veramente mediocre, non facendo nulla di produttivo, ma in fondo era lunedì, il giorno più brutto di tutta la settimana.
Non aveva saltato gli allenamenti però. L'aveva accompagnato Ryuuji, e sapeva che l'avrebbe fatto anche con la forza se fosse servito.

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Sotto un nuovo cielo
Fanfiction[Tutti i personaggi appartengono ad Akihiro Hino e alla Level-5] Kariya Masaki si ritrova ad affrontare l'ennesimo trasloco insieme ai suoi genitori, in una città tutta nuova, dove dovrà farsi degli amici nuovi. Si trasferisce nella tranquilla citt...