Non era passato molto tempo dalla partita contro la Raimon Junior High.
Ma non si era ancora perdonato...La sera stessa, in cui tornò a casa, ebbe una vera e propria crisi di pianto e probabilmente se non ci fossero stati Ryuuji e Hiroto si sarebbe trasformato in un qualcosa di peggio.
Non riusciva a dimenticare l'esatto momento in cui l'arbitro aveva fischiato per tre volte, segnando la fine della partita, non dimenticava quella sensazione di impotenza, di non poter fare altro.Il tragitto in caravan fu orribile. Nessuno fiatò, e Masaki non ebbe il coraggio di guardarsi intorno e di vedere le facce piangenti dei compagni di squadra...
Il pensiero di aver deluso Ranmaru... Quello fu orribile.
Infondo se non avevano vinto era soltanto per colpa sua, perché non era riuscito ad arrivare in tempo sulla palla, e magari se si fosse accorto prima che Ranmaru si era accasciato a terra... avrebbe potuto fare qualcosa, no?Ma infondo, lui era bravo a deludere le persone, non era così?
Aveva abbracciato così forte Ryuuji quella sera, che i due adulti avevano cercato in tutti i modi di tirargli su il morale, pensando che il problema fosse solo perché avevano perso, ma tra le lacrime, Masaki aveva dovuto spiegare che non era così.
Che non riusciva a togliersi quel pensiero dalla testa, da quando l'arbitro aveva fischiato...
I suoi genitori lo aiutarono a capire che non poteva essere colpa sua, che magari anche se fosse arrivato in tempo sulla palla poi non avrebbe potuto fare niente, perché toccava tutto a Sangoku. Era stato il destino, non potevano essere invincibili.
Nessuno lo era.E poi, era la prima volta in un torneo come quello, erano arrivati ben oltre le aspettative di tutti.
Sapeva che tenersi tutto dentro gli faceva male, eppure non la smetteva di farlo.
Era in uno stato così confusionale che pensava addirittura di essersi sognato tutto.
Dal ritiro alla partita.Non disse niente però, riguardo al discordo tenuto con Endou, non voleva deluderli per via dei pensieri che aveva avuto, credendo di esser stato influenzato o cose simili.
Ne avrebbe parlato quando si sarebbe sentito più pronto.Ma, dicendo di aver deluso i suoi compagni, non specificando realmente chi avesse deluso, Ryuuji riuscì a trovargli parole confortanti.
Poi, si lasciò avvolgere da quel tanto atteso abbraccio di famiglia, e ringraziò davvero chiunque ci fosse lassù, per avere dei genitori come Ryuuji e Hiroto, che gli tennero compagnia finché non si addormentò.⋆。゚☁︎。⋆。 ゚☾ ゚。⋆。゚☁︎。⋆。 ゚☾ ゚。⋆
Il lunedì, ovvero il giorno dopo la partita, Masaki aveva saltato le lezioni.
Per sfortuna non aveva saltato gli allenamenti, anche se avrebbe tanto voluto farlo.Aveva sbagliato, sì, ma davvero non era riuscito ad alzarsi dal letto, e non perché aveva fatto tardi la sera prima o chissà cosa. Aveva preferito rimanere a casa.
Si sentiva ancora così terribilmente vulnerabile, e lo odiava, lui non era così, e non poteva ancora piangere sulla partita.Era rimasto a letto senza aver fatto assolutamente nulla se non per pensare a quante cose avrebbe potuto fare in partita.
Non avrebbe mai immaginato di vivere un giorno come quello, lui, che entrato nel club non sapeva assolutamente nulla di calcio.
Avrebbe tanto voluto continuare a far finta di niente, infondo era solo un club; eppure, ci stava così male.Aveva mangiato poco e controvoglia, e aveva dovuto subirsi Ryuuji che era rimasto a casa dal lavoro (questo perché conosceva suo figlio.).
Ryuuji rimaneva quasi sempre a casa quando Masaki saltava scuola. Anche quando tipo Masaki aveva l'influenza, o semplicemente, come quel giorno, non voleva.
(E doveva ringraziare che Hiroto ne fosse il capo.)
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Sotto un nuovo cielo
Fanfiction[ Tutti i personaggi appartengono ad Akihiro Hino e alla Level-5] Kariya Masaki, un giovane adolescente, si ritrova ad affrontare un altro trasloco insieme ai suoi genitori. Si trasferisce nella tranquilla città di Nagano, lasciandosi alle spalle...