×Angolino autrice ×
Vi ho promesso un capitolo lungo, quindi eccovi 10mila parole xD
Ci vediamo nell'angolino alla fine. Buona lettura <3(questa foto di questi due gattini mi sembra molto azzeccata).
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A Masaki ronzava per la testa una fastidiosissima domanda: "Che cosa devo fare?", e non intendeva del suo futuro una volta finita la scuola, — era solo al primo anno, dopotutto — ma la sua domanda era posta verso Ranmaru, e non lo domandava perché ce l'aveva a pochi centimetri dal viso, con un braccio teso sull'armadietto e gli occhi azzurri fissi su qualcosa che Masaki non riusciva a capire.
No. Non se lo chiedeva per quello.
Il suo io interiore gli diceva di scappare a gambe levate.
Erano talmente vicini che Masaki poteva confondere il proprio battito con quello di Ranmaru.
Ranmaru aveva i capelli bagnati, perché era da poco uscito dalla doccia post allenamento, e i capelli gli bagnavano la punta delle scarpe.
Indossava i pantaloncini e una maglietta bianca. Nient'altro.Masaki non riusciva a vedere nient'altro che Ranmaru. Se avesse voluto vedere oltre la spalla del ragazzo, avrebbe dovuto alzarsi sulle punte.
Si sentiva schiacciato sotto il peso del ragazzo più grande.Come ci erano arrivati lì? Masaki stava semplicemente tentando di chiudere l'unico armadietto rotto, poiché era stato l'ultimo ad arrivare, ma non ci riuscì; quindi, Ranmaru pensò di dargli una mano ma Masaki non era riuscito a spostarsi in tempo.
Così, era rimasto incastrato.
Così, si era ritrovato in quella situazione.Nessun altro era rimasto con loro: Tenma e Kyousuke erano andati a prendere da bere alle macchinette, gli altri erano già andati via, mentre Shindou dopo essersi cambiato era tornato da Endou per parlare di chissà cosa.
Nella sua testa, Masaki poteva sentire la voce di Sebastian cantare: "bacialo".
E fu in quel momento che si pentì di aver guardato La Sirenetta.No, non lo avrebbe fatto, nonostante fosse tutto così... intimo.
Non doveva dar retta ai suoi pensieri.Era alquanto imbarazzante.
Sembrava stessero così da un eternità, ma non era così.
Erano forse pochi minuti.«Grazie... ma ora—» Masaki fece balzare gli occhi dal braccio di Ranmaru al suo viso.
Ranmaru, forse cogliendo il disagio, si scostò subito. «Oh, scusa.» Disse.
«Grazie per l'armadietto...»
«Di nulla. Fanno schifo, questi armadietti.» Disse.Masaki prese la sua borsa in fretta e furia e cercò in tutti i modi di evitare lo sguardo di Ranmaru.
«A domani, Ranmaru.» Salurò.
«A domani Mas.»Masaki fece l'errore di voltarsi, e Ranmaru gli sorrise.
Uscì dallo spogliatoio di corsa, e visibilmente imbarazzato. Ma chi glielo aveva fatto fare?
Fece dei respiri profondi prima di raggiungere Kyousuke e Tenma all'ingresso.
«Ehi, ce ne hai messo di tempo "Mas".» Disse Kyousuke, con tono beffardo.
«Non chiamarmi Mas.» Sbuffò Masaki. «E ho fatto tardi per colpa dell'armadietto.»Come aveva previsto, il soprannome "Mas" era ormai di dominio pubblico.
Tutti sapevano che Ranmaru lo chiamava così, e Kyousuke non perdeva occasione per prenderlo in giro.
E a Masaki, beh, dava fastidio.

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Sotto un nuovo cielo
Fanfic[Tutti i personaggi appartengono ad Akihiro Hino e alla Level-5] Kariya Masaki si ritrova ad affrontare l'ennesimo trasloco insieme ai suoi genitori, in una città tutta nuova, dove dovrà farsi degli amici nuovi. Si trasferisce nella tranquilla citt...