Ruby - A Divergent fanfiction (ITA)

Scarlett

Mi risveglio da quell'incubo, o almeno questo é quello che credo. Infatti quando mi affaccio alla finestra vedo dei capelli rossi identici ai miei, soltanto un po' più lunghi e chiari. Scarlett. É la seconda volta che mi immagino che sia ancora qui con me dal giorno in cui é venuta a mancare. La prima volta avevo undici anni, e mia madre aveva avuto per la prima volta il coraggio di avvicinarsi alla sua sepoltura. Fu proprio lì, seduta davanti alla lapide della sua stessa tomba, che il mio cervello la vide. In quel momento pensai che fosse ancora viva e che fosse stata nascosta per un anno intero. Poi vidi una mano dalla pelle scura e rovinata a causa del lavoro nei campi. Era la mano di mia madre che appoggiava delicatamente un mazzo di fiori proprio dove la terra era un po' rialzata. Stava passando attraverso al corpo di Scarlett. Tuttavia questa volta non la vidi stare ferma ad osservarmi sorridendo. L'immagine di Scarlett nella mia testa mi disse di non preoccuparmi per il Test e di scegliere la fazione che piú preferivo. Lei sarebbe stata perfetta tra i Pacifici. Tutti adoravano il suo sorriso gentile e la dolcezza con cui consolava anche le persone più tristi. Sto per ringraziarla quando sento bussare alla porta e Scarlett scompare. Dal piano inferiore proviene una voce acuta e squillante. Quella della ragazza di mio fratello, Mabel. Mi alzo e vado a bussare alla porta della stanza di Micheal. Non é colpa mia se la sua ragazza viene a disturbarci alle sei della mattina.
«Mike, la tua ragazza sta bussando alla porta da cinque minuti. Puoi andare a dirle qualcosa?»
«Per prima cosa Mabel e io siamo solo amic-»
«Allora perché ieri ti ha salutato con un 'Ciao Mikey tesoro mio'?»
«E perché tu origliavi la nostra conversazione?»
Non so cosa rispondere, quindi torno nella mia stanza e mi preparo per il Test. Sono allo stesso tempo agitata e felice. Non tutti i giorni si compiono sedici anni! Vedo Micheal mentre esce insieme a Mabel, probabilmente vorranno passare un po' di tempo insieme. Dopotutto questo è il loro ultimo giorno insieme prima della Cerimonia della Scelta. Chissà quale fazione sceglierà mio fratello? Mabel sceglierà sicuramente o gli Abneganti o i Pacifici, come le dirà il Test. Sono certa che le uscirà uno di questi due risultati. É sempre stata molto gentile ed altruista e se non uscisse con mio fratello potrei anche trovarla simpatica. Non ho idea del risultato che uscirà a Micheal, ma sono curiosissima di saperlo. Mi metto una camicia gialla, una salopette arancione e un paio di stivaletti marroni. Faccio colazione ed esco di casa. Davanti alla fattoria del signor Stevens vedo un camion. Probabilmente sarà quello a portare me e tutti i Pacifici miei coetanei nel palazzo centrale della città, al piano riservato alle sale per i Test Attitudinali. Vedo arrivare una ventina di persone, tra cui anche mio fratello e Mabel. Il conducente ci conta, poi ci fa salire sul camion. Il tragitto è breve e silenzioso. Cosa strana per noi Pacifici. Siamo tutti troppo agitati per parlare. Una volta arrivati a destinazione ci sediamo in una sala d'attesa. Sarò l'ultima ad essere chiamata. Vedo i ragazzi e le ragazze di tutte le fazioni entrare ed uscire dalle sale riservate ai Test. Escono tutti con un'espressione tranquilla stampata sul volto. Tutti tranne Micheal. All'occhio di chiunque potrebbe sembrare sereno come gli altri. Tuttavia conosco il suo sorrisetto nervoso e il modo in cui cammina quando é stressato. Probabilmente non é soddisfatto del suo risultato. Vorrei chiedergli come mai sia così agitato, ma non ci é permesso rivelare il nostro risultato a nessuno. Dopo diversi minuti di attesa viene chiamato il mio nome. Mi alzo dalla sedia e avanzo tremante verso la stanza del Test. Appena entrata vedo una donna Abnegante che mi rivolge un sorriso timido e che mi chiede gentilmente di sedermi su una sedia simile a quella di un dentista. Mi attacca degli elettrodi sulla fronte e mi fa bere un bicchiere di una sostanza trasparente. Il sapore acido di quel liquido mi porta a chiudere gli occhi. Non appena li riapro mi accorgo di non essere più nella stanza del Test.