⭐️pequeños pasos⭐️

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Pov's luna

Mi affaccio nella stanza che sarà di Ana, al secondo piano della villa e trovo mia madre e ambar tutte sporche di pittura rosa, intente a... potrei azzardare nel dire, far danni.
Luna: bene, bene... vedo che per le attività interessanti non mi aspettate mai!
Faccio un finto broncio e entrambe ridono, evidentemente per la mia faccia buffa.
Monica: in realtà, figliola, ultimamente cercarti in questa casa equivale a cercare un ago in un pagliaio, non ci sei mai! Dove ti eri cacciata?
Ripenso alla storia dell'anello perso e sento per un attimo la bocca amara, la delusione di non essere riuscita a trovarlo neanche con l'aiuto di Nina, mi fa pensare che forse non è stato un caso perderlo.
Mi riscuotono dai miei pensieri e guardo mia madre.
Luna: lunga storia... adesso sono qui, volte una mano?
Ambar: certo!
Sembra un po più serena di quando l'ho lasciata e questo mi tranquillizza.
Mi avvicino a loro e accarezzo il braccio di mia cugina.
Luna: come va?
Ambar: meglio luna...
Veniamo interrotte da mia madre che cogliendoci di sorpresa passa un pennello sporco sui vestiti di entrambe.
Luna: mamma!
Mi sposto ma ormai una striscia rosa risalta sul mio jeans
Monica: lo laveremo, ne compreremo un altro ma nulla potrà negarmi  questi sorrisi!
Esulta contenta mentre io e ambar sorridiamo.
Alle volte ci sono momenti in cui tutto sembra nero eppure dagli scorci entra sempre un po di luce, un sorriso, una risata, qualcosa che rende la giornata, un pizzico migliore.

Pov's Simon

da quando sono al loft ho camminato così tanto per la casa da aver quasi consumato la suola delle scarpe.
Nico: ti prego, chiamala, sei qui da 4 ore e non ti sopporto più
Simon: ma tu non dovresti uscire? Prendere una boccata d'aria?
Nico: e tu non dovresti essere insieme ad ambar?
Simon: voglio che stia serena e non mi va di essere asfissiante
Nico alza le mani in segno di resa dopodiché si avvicina al mobile dell' ingresso, prende le chiavi di casa e ritorna a parlarmi.
Nico: chiamala, io esco a fare due passi.
Quando rimango solo prendo il telefono e noto che non ho messaggi, cosa darei per tornare indietro di solo qualche giorno. Sembra che la vita ci stia punendo, vorrei solo poter mettere le mani su sharon, anzi le farei una sola domanda, perché infliggere tanta sofferenza? Adesso nella mia mente c'è solo una risposta a tutto questo ed è la stessa convinzione di Alfredo, sharon ha fatto del male ad ambar in qualche modo e poi l'ha lasciata sola, su quel marciapiede.
Smetto di pensare, la mente è troppo affolata, mi decido e compongo il numero.

Ambar: ehm... pronto?
Simon: ciao piccola, sono io
Ambar: Simon?
L'incertezza nella sua voce mi rende ancora più triste.
Ambar: ho sbagliato? Scusa... ma c'è uno strano nome inserito per questo numero e...
Simon: no, sono io ambar, si sono simon
Ripenso a quando mi ha aggiunto il rubrica con solo nome e cognome e io ovviamente le ho preso il telefono per modificare tutto.
Ambar: come...stai?
Simon: oh bene, si beh volevo proporti una cosa
Ambar: si?
Simon: si, ecco poiché credo tu sia più riposata ma se sbaglio dimmelo, vorrei portarti a mangiare qualcosa
Ambar: fuori casa, intendi?
Simon: si
Ambar: aspetta...
Attendo in linea mentre la sento chiedere il permesso a Monica, sorrido perché magari tutta questa situazione potrebbe avvicinarla un po ai valente e nella sfortuna esserci una piccola fortuna.
Ambar: va bene
Mi risveglio dai miei pensieri e le do appuntamento per le otto.

Pov's luna

Mi piace vedere ambar in questo modo, vorrei ovviamente che recuperasse la sua memoria ma mentre parla al telefono con simon, mentre è qui tra me e mia madre e vedo sul suo viso la completa assenza di bugie che lascia spazio solo ai suoi reali sentimenti, beh... posso capire perfettamente il mio migliore amico.
Ambar: Luna...
Mi richiama e la guardo. Mia madre è scesa di sotto e mi rendo conto che insieme abbiamo svolto un buon lavoro, la camera non è finita, andrà passata un altra mano di vernice rosa e noi ci siamo più divertite che altro ma forse questa novità non è così terribile come pensavo inizialmente, forse dopo tante cattiverie la vita vuole ripararci con una grande famiglia e un amore non raddoppiato bensì triplicato.
Luna: mh?
Ambar: puoi venire in camera con me?
Luna: oh... certo, andiamo
Ci avviamo lungo il corridoio, uscendo chiudo la porta della stanzetta e lascio solo la finestra aperta dentro, in modo che tutto abbia il tempo di asciugarsi.
Una volta in camera di ambar mi prendo il permesso di sedermi sul suo letto e lei si accomoda al mio fianco.
Ambar: potrei... no, posso...
Luna: cosa?
Le faccio un sorriso incoraggiante.
Ambar: ecco...
Alza gli occhi al cielo e la vedo arrossire, aspetto, non voglio metterle fretta.
Ambar: vorrei sapere... ecco magari essendo cugine, parlavamo molto e io ci terrei a sapere, qualcosa su simon
Quasi mi strozzo, il tutto è abbastanza surreale ma non voglio creare squilibri nella sua mente quindi decido di andarci piano.
Luna: ecco, noi non eravamo quel tipo di cugine... parlavamo poco delle nostre cose
Ambar: ah...
Sembra dispiaciuta e a vederla così fragile mi viene solo voglia di renderla felice, in qualsiasi modo.
Luna: però!
Alza di colpo gli occhi.
Luna: noi potremmo...rimediare, ti va?
Ambar: si, magari... ecco sento che tu sei una delle poche persone a cui aggrapparmi adesso
La confessione mi lascia un po stordita e se tutto fosse stato normale avrei pensato a qualche suo solito doppio gioco ma adesso, guardando i suoi occhi sinceri non posso far altro che stringerle forte le mani.
Ambar: simon... mi ha baciata in ospedale, sento qualcosa di forte quando è vicino, lui dice che noi abbiamo già... insomma, che noi siamo, sai quando...
Mi scappa una risata e si acciglia.
Luna: non fraintendermi ma sai noi due siamo migliori amici sin da piccoli e pensarlo in queste vesti... beh mi fa strano, non so molto della vostra storia, è recente. Credo però...che non dica una bugia, avete una connessione, c'è sempre stata chimica e non è il tuo primo ragazzo quindi possibile che...
Ambar: ho avuto anche altri ragazzi?
Luna: oh beh... si
Mi gratto la nuca.
Ambar: che c'è?
Si porta le mani al viso imbarazzata ma poi torna a guardarmi.
Luna: sai, prima stavi con Matteo che in realtà adesso è il mio di ragazzo, oddio non proprio, insomma lo eravamo ma forse ci siamo lasciati, credo... non so
Ambar: sembra tutto abbastanza... confusionale
Luna: un pochino
Ambar: secondo te, posso stare tranquilla?
Luna: per cosa?
Ambar: a cena, stasera, non so se...
Luna: ambar,no
Capisco subito cosa intende e le prendo le mani, inginocchiandomi davanti a lei.
Luna: simon non farebbe mai niente per metterti a disagio, non ti costringerebbe mai a far qualcosa che non vuoi, non è così. Devi solo stare serena e goderti la serata, tu vuoi uscire con lui, giusto? Perché se non te la sentissi io potrei parlargli e...
Ambar: no, no voglio andare, solo che non me la sento di fare altro, credo...
Luna: stai tranquilla, va bene?
Annuisce, mi spingo ad abbracciarla e sento un piccolo brivido.
Faccio per andarmene ma lei mi richiama.
Ambar: puoi aiutarmi con cosa mettere? Beh insomma, suppongo che ci voglia un vestito? Cosa mettevo prima? Cosa piace a simon?
Sorrido nel vederla così impacciata, il fatto che chieda consigli di moda a me, beh...
Luna: si, vediamo!
Mi avvicino al suo armadio e apro le ante. Per me non è una novità tutto questo nero ma vedo sul suo viso una smorfia e mi rendo ancora più conto che alla vera ambar tutto ciò magari neanche piace realmente.
Ambar: sai io penso mi piacciano colori un po più...
Luna: allegri?
Ambar: beh si... magari alla vecchia me no, ma adesso, senza memoria, cosa mi impedisce di fare quello che sento?
Luna: nulla
Sorrido e sto per invitarla nella mia camera per prestarle qualcosa quando la sento bloccarmi e abbassarsi. Si allunga nell armadio e tira fuori una busta piena di abiti.
Ambar: sporgeva, cos'è?
Luna: ah non chiedermelo, però ti aiuterò a scoprirlo.
Con enfasi tiriamo fuori tutto e noto che ci sono tantissimi outfit che già le ho visto indosso più volte.
Luna: questi sono i vestiti che mettevi di solito, prima di cambiare look.
Ambar: beh... forse ci sono troppe perle, troppi sfarzi,però...sai... ammetto di preferire questo al nero.
Luna: ed io non potrei esserne più contenta
Le prendo ancora una volta la mano e la spingo in avanti per scegliere qualcosa che le piaccia.

Pov's simon

Quando arrivo di fronte al cancello di villa Benson mi sento un po stralunato, le mani sono sudate e le stringo al volante per cercare di tenere il controllo. È come un primo appuntamento, abbiamo avuto così tanti nuovi inizi che pensarne un altro mi rende ancora più impacciato di quanto non sia realmente.
Compongo il numero di luna.
Luna: simon?
Simon: Luna, ecco, io, sono fuori
Mi trema un po la voce ma sembra non accorgersene.
Luna: ok ti faccio uscire ambar, vedrai...
Simon: no, luna io...
Continua a parlare e sembra non far minimamente caso al mio stato d'animo.
Luna: è stupenda, l'ho aiutata a scegliere un vestito e sai se stasera ti innamorerai per la centesima volta di lei, beh un po sarà merito mio, insomma è favolosa e non avrei mai pensato di dirlo ma...
Simon: Luna!
Si ferma di colpo.
Luna: che c'è? Qualcosa non va?
Simon: sono agitato, forse è presto, è arrivata oggi a casa, sarà stanca, è il caso di dirle che dovremmo fare un altro giorno?
Luna: sei impazzito? La vuoi deludere? Non l'ha detto ma sembra essere così eccitata per questa cosa, no simon, la farai rimanere male. Che ti prende?
Simon: forse ho paura luna, non so come comportarmi in questa situazione, non so cosa dire e se facessi uno sbaglio? Se mi venisse da baciarla e rovinassi tutto?
Luna: oh simon!
Mi riporta alla realtà alzando un po la voce.
Luna: sei un capoccione! Non farai niente per ferirla, capirai se sarà il caso di baciarla, credo che sia un po intimorita e quindi l'unico consiglio che posso darti e di andarci piano, molto piano
Simon: piano... molto piano... ok
Luna: ti sto aprendo il cancello stupido, entra
Simon: entro...
Ripeto le sue parole come se avessi la testa completamente tra le nuvole

Vi lascio in anteprima l'abito che indosserà ambar per questa cena.
Baci ❤️

Baci ❤️

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