Capitolo 11

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Il bosco

quando sei troppo ingenua per sapere cosa sta succedendo davvero










"Ingenua" Algol ride.
"Mi dai dell'ingenua sempre eppure non afferro mai il concetto"
"Quale concetto devi afferrare?"mi chiede.
'Non lo so' avrei voluto rispondere.
Passiamo in un corridoio pieno di finestre che si affacciano e mostrano tutto il bosco in tutta la sua bellezza.
"Caspita" mi fermo e mi avvicino alla finestra. Algol si gira e mi guarda confuso. "Secondo te cosa c'è dentro tutto questo bosco?"
Lui fa un sorrisetto e si mette alla mia destra a fissare 'il fuori'.
"Gli alberi, le piante,.."mi risponde.
"Beh quello assicurato al cento per cento però sarebbe bello andarci"
"Allora perché non ci vai?"
"Lo sai che è proibito e inoltre nessuno ci è mai uscito di li"
"Io ci sono uscito ed entrato parecchie volte"
A quelle parole mi volto verso di lui stupita.
"Tu ci sei entrato?"
"Ed uscito"aggiunge Algol.
"Ma come hai fatto?"
"Vuoi che ti ci porto? Solo per farti dare una veloce occhiatina"
"Non penso sia una buona idea" non so se fidarmi di lui o meno. E come entrare nella tana del lupo, anzi, dei lupi. Io so che nel bosco ci sono i lupi e lui è solo uno di loro.
I lupi sono schivi(e tanto),intelligenti(assai),affascinanti(e penso che questo ormai si sa) e bravi a manipolarti e giocare con i sentimenti.
Non voglio finire la sua colazione ne quantomeno la sua preda.
"Come vuoi te" la sua voce la sento lontana questa volta.
Guardo le sue spalle larghe e il suo corpo camminare nel corridoio col secchio in mano.

*

"Non so se è una buona idea"insisto per la decima volta.
"Io vado se te non vuoi puoi anche ritornare a casa" sbuffa.
Algol passa sotto la rete in metallo dalla fessura e si gira guardandomi con gli stessi occhi freddi, persi, rigorosamente neri e privi di sentimento.
"Io..voglio, solo che..."
RIDE. "Che..?"
"Sicuro che non succede nulla"
"Al massimo vieni sbranata dai lupi" fa una delle sue orrende battute.
"Io non ci vengo, ho cambiato idea" mi giro con le mani incrociate al petto ma la voce di Algol mi ferma come ogni volta.
"Stavo scherzando. Andiamo" mi rigiro verso di lui e lo vedo tenere con tutte e due le mani quella piccola parte della grande rete che si estende e circonda la cittadina per farmi passare meglio.
"Guarda che ci passo" ribatto io vedendo i suoi sforzi per niente "ha la grandezza della metà di una porta "ribatto.
Pensa che io non ci passo? Se lui ci passa perché io non dovrei?
"Cavoli, scusa" dice ironico lasciando i fili di metallo e alzando le mani ai lati della testa come segno di arresa.
Il suo ciuffo nero si mischia perfettamente con il buio tra gli alberi  del bosco dietro di lui.
I raggi del sole sono poco e nulla quindi mi sono portata per sicurezza con me lo zainetto con torcia, acqua, cerotti e robe varie. Non si sa mai.

Passo da sotto la rete e sono ufficialmente dentro il bosco.
"Non pensare che basti solo questo per essere definitivamente dentro il bosco. Appena supereremo quel albero" indica un albero distante 10 metri "saremmo dentro il bosco"
"L'erba è alta"
"Perché nessuno ha il coraggio di venire qui e tagliarla"
Ci sono tanti fiori e il sole sta per sorgere su nel cielo.
"Se mia madre sa che sono qui uccide prima me e poi te"
"Che scusa ti sei inventata?"
"Nessuna, sono scappata e ho lasciato un messaggio sul frigorifero"
"Caspita, stai diventando una cattiva ragazza per caso?"
Io rido alla sua battuta "no però non si sa mai dove ti porterà la vita"
"Allora devo stare attento in futuro"
"I tuoi genitori invece lo sanno"
"Ci vengono qualche volta per raccogliere i funghi quindi si, lo sanno"

Il tempo passa velocemente e ci ritroviamo già dentro gli alberi persi tra le foglie e ufficialmente dentro il bosco
"Come facciamo ad orientarci?"gli chiedo.
"Con gli odori"risponde Algol.
"Non ci posso credere che lo sto facendo. Ora dove si va?".
"Nel mio rifugio".
'rifugio'? Come quello dei lupi nelle caverne...?
"In che senso?"
"È una sorpresa"
Questo non è un buon segno.

Camminiamo per un po' nella natura fino a raggiungere un sentiero.
"C'è un sentiero"
"Gia ed esiste da almeno 60 anni ed è ancora qui. Tempo fa il bosco era abitato e la gente adorava venirci peccato che hanno cominciato a sparire delle persone e hanno scelto di segnare i confini"
"E dove porta questo sentiero?"
"...ad una casetta"







La mamma aveva avvertito Cappuccetto Rosso di non ascoltare il lupo e seguire il sentiero
Questa Cappuccetto Rosso invece è entrata nel bosco con il lupo e...


Il biglietto di Isabella attaccato al frigorifero:
-Mamma, papà, vado a fare colazione da Chloe, non preoccupatevi!-

Cappuccetto Rosso...e il lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora