Capitolo 13

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Ogni rosa rossa è il tempo che ho perduto per lui ed è questo che la rende importante

Qualche volta si ottimista










Chi avrebbe mai pensato che un bacio potesse sciogliere in men che non si dica due cuori incompatibili?
Due cuori assai pieni di traumi, lacrime e un passato da dimenticare perché oscuro quanto il mare in tempesta può finire quel che hanno combattuto per anni fino ad ora. Sono anche fragili e deboli quanto l'ala di una farfalla.
Due cuori che vogliono volare ma c'è la pioggia fuori e non possono, quindi trovano rifugio l'un l'altro aspettando l'arcobaleno insieme.
'Ma questa è una fiaba' si sono ripetuti sempre.
E se fossero solo tante pennellare di rosso?
E se amare non è difficile?
E se questo non è amore?
E se fanno un patto col cielo?
Perché con la pioggia non si può fare.

Una rosa quando brucia non può risorgere.
Sono capitati nella fiaba sbagliata.

Dopo il bacio il resto è solo un mistero.


"Isabella!"

"Isabella!"

"Isabella!"

"Eccoti signorina. Sei per caso in un altro mondo? Terra chiama Isabella..."
"Si ci sono"dico io.
"Secondo me no"ribatte Chloe.
"Come mai ieri non eri a scuola. Sei scomparsa tutta la mattina"

È difficile non poter dire alla tua migliore amica quel che è successo e tenertelo per te.

"Non mi sentivo bene"mento.
"E lo vedo, qui ci vuole una bella tisana e dei dolci. Una torta al cioccolato!" Propone Chloe.
"Sto bene, veramente"

Algol passa per il corridoio e mi evita, come ha sempre fatto mentre una stretta al cuore si fa sentire sempre di più.
È così che gioca, eh?
Si ferma in fondo al corridoio e comincia a parlare con le ragazze, una dai capelli rossi palesemente colorati, mentre si avvicinano anche Erin ed Dave.
Dave ormai passa tutto il suo tempo solo con loro.

"Chloe, vieni, andiamo a salutare Dave"afferro il braccio di Chloe e la trascino con me all'inferno.
"Se ci tieni" lei sa che io non voglio salutare Dave ma Algol: mi conosce troppo bene.

"Buongiorno Dave" lo saluto guardando male le ragazza "buongiorno Erin"
Ad Algol scappa un sorriso ed io lo notò ma senza prestarci tanta attenzione.
"Chi sono loro?"chiede la ragazza dai capelli rossi ad Algol ma lui non risponde e guarda altrove.
"Buongiorno a tutti ragazzi" gli saluta Chloe.
Anche loro salutano tranne Algol che rimane indifferente con le mani in tasca.
"Comunque, posso sapere come ti chiami su Instagram?"continua la ragazza tirando fuori da una borsa gialla il telefono.
Rifiuta, rifiuta, rifiuta...
Tira un sorrisetto e prende il telefono della ragazza digitando qualcosa sullo schermo.
Anche Chloe guarda la scena senza fiatare.
"Ecco"dice ripassandogli di nuovo il telefono.
"Grazie"sorride la ragazza e se ne va via con le ragazza "Bye,Bye"saluta.
Patetico.
"Isabella"questa è la voce di Algol.
"Che c'è?"
Mi passa un bigliettino e io lo infilo in tasca andandomene.

Appena mi trovo da sola lo apro.
-alle 16:30 nel bosco-dice il biglietto.

*

Passo sotto tutto quel metallo incastrato e cammino fino a raggiungere il primo albero.
Attaccato al tronco c'è una rosa rossa, più in là lo stesso e così via.
Seguo i fiori come ho sempre fatto con Algol senza girarmi. Vado avanti fino a vedere il sentiero e di li le rose sono a terra sparse a caso.
Vado avanti senza dubbi. Questo è quello che voglio e l'ho capito solo grazie a lui.
Le rose finisco in mezzo al sentiero e ricominciano fuori, tra i cespugli. Esco fuori dal sentiero e trovo la cascata di ieri ma ancora più bella perché c'è lui dentro l'acqua.
È riuscito a sciogliere il mio cuore e io non ci posso fare niente.

Algol è li e sta spargendo nell'acqua petali di rose ma si ferma quando mi vede.
"Ho sentito il tuo profumo da quando sei entrata nel bosco però non sono riuscito a finire la sorpresa in tempo a quanto pare" dice guardandosi attorno.
È bellissimo.
"Puoi metterti qualcosa addosso?" Rido coprendomi gli occhi con le mani.
"Ma indosso i boxer"si alza ancora un po' per mostrarmi il bordo dei boxer neri che indossa.
"Copriti"ribatto.
"Intanto mi hai già visto"ride con gusto.
Mi sento arrossire.
"Riesci a non fare lo sciocco?"
"Sai già la risposta Cappuccetto"
Questa volta scoppio in una risata.
"Tieni" allunga una rosa rossa tra le mani e mi fa cenno di prenderla. Mi avvicino a prenderla ma mi tira dal polso e cado in acqua con lui.
"Algol!" Urlo tutta arrabbiata.
La maglietta bianca che porto è zuppa come anche le punte dei capelli e la gonna.
Algol mi prende i fianchi e mi tira contro il suo corpo avvicinando le sue labbra e poggiandole sulle mie.

Come ho già detto precedentemente 'mi sento al sicuro tra le sue muscolose e possenti mani'.

Caro Diario,
Questo si ripete per mesi e mesi. Ci evitiamo a scuola e il resto della giornata la passiamo nel bosco ad urlarci contro, abbracciarci e annaffiando le piante.
Mi sono portata una dozzina di libri per passare il tempo a leggere mentre lui si occupa del suo piccolo orto solo di fragole.
Ho scoperto molte cose di lui, come per esempio va matto per le fragole, le mele rosse e non gli piace leggere.
Abbiamo arricchito la casetta di tantissime foto di noi ed è incredibile quanto il tempo sia passato e mi abbia cambiato così tanto.
Ha cambiato anche Algol infatti è più sciolto ma la sua arroganza c'è ancora e non svanirà mai. È una caratteristica che mi piace di lui.

Gli piacciono le rose, sa suonare il piano forte, va matto per le passeggiate in prima mattinata nel bosco e odia le mele verdi.

"Veramente odi così tanto le mele verdi?" Rido porgendoli una fetta vicino alle labbra.
"Si, parecchio" fa serio.
Siamo vicino alla casetta dove abbiamo sistemato due stendini ed un ombrellone per stare all'aria aperta.
Ritiro la mano e mangio al posto suo la fetta in un sol boccone "e che differenza c'è ha una rossa e una verde?"
"Pensavo di avertelo già detto"
"Io non me lo ricordo"
"Io invece si"
"Raccontamelo allora" taglio un'altra fetta e me la mangio.

Ogni mattina si sveglia e fa un tuffo nella cascata, così un giorno gli ho chiesto perché lo fa e lui ha risposto "perché così mi sveglio meglio".

La nostra è una sorta di relazione segreta che prende vita solo quando siamo nel bosco, un po' come se fosse un nostro mondo dove ci siamo solo noi due.
Nessuno sa di questo e nessuno deve venirlo a sapere.
In men che non si dica finisce anche la scuola e cominciano le vacanze estive.
Come scusa ho detto ai miei genitori che mi sono trovata un lavoro pomeridiano part-time così da avere più tempo da spendere con Algol.

Io ormai sono sicura di non aver più paura di Algol.

-"Nonna, ma perché non mi lasci girare da sola nel bosco?"chiede la bambina con fare curioso.
"Vedi, piccolina, nel bosco si aggira un lupo molto grande dagli artigli affilati"
La bambina alza la manina calda per poggiarla sulla finestra fredda. "Il lupo non è cattivo" sussurra.
"Attenta, il lupo ti può mangiare!"le avvisa la nonna.
"I lupi possono veramente mangiarci?"chiede incredula.
"Loro non ci mangiano, ci sbranano in un sol colpo"
"Ma perché?"
"Perché sono lupi. Solidari, schivi, affascinanti, intelligenti... ti leggono la mente!"
"Davvero?!" Chiede sorpresa.
"Ovvio che no, schiocchina, però fiutano la paura e ti attaccano quando sei debole"
"A me non fanno paura i lupi" incrocio le mani al petto.
"Perché non ne hai ancora visto uno"
"Mi piacerebbe però" sbuffa Cappuccetto Rosso.-
Quella bambina sono io.
Ora ho incontrato il lupo e non ho intenzione di perderlo.
I lupi sono proprio come li aveva descritti mia nonna.

L'ottimista vede la rosa e non le spine, il pessimista si fissa sulle spine, dimenticando della rosa.
Kahlil Gibran

(Siamo ormai giunti alla fine di questa fiaba...)

Cappuccetto Rosso...e il lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora