Otto.

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I due continuarono a guardarsi per istanti che parvero interminabili per il biondo; il quale sentiva lo sguardo dell'altro scavargli fin dentro l'anima. Quegli occhi così particolari, di un blu così insolito, erano rari da trovare.
<Chi sei ?> Ripeté l'altro; percepì una punta di irritazione in quelle poche e semplici parole, nonostante avesse un tono piatto. Keigo deglutì, la sua gola era così  secca che sembrava avesse passato intere settimane in un deserto senza acqua.
<Io...mi chiamo Keigo.>.
<Ci conosciamo ?>
Touya uscì fuori da quella cabina con nonchalance, come se non fosse appena successo nulla e come se il biondo non lo avesse per nulla disturbato mentre riceveva una fellatio da parte di una segretaria.
<In realtà, ci siamo visti una volta al negozio di fotografia.>
Il corvino rimase in silenzio, come se stesse cercando di elaborare e ricordare in che occasione si fossero conosciuti:<mh, lavori per quel ciccione allora. Sì, mi ricordo di te.>
Keigo ne fu felice in parte, solo perché l'altro si ricordava di lui, voleva dire che aveva fatto un bella impressione per rimanergli impresso.
<Sì esatto, per lui.> Annuì a malapena, l'altro schioccò la lingua sotto il palato e prese la giacca nera appoggiata sulla poltrona, poi uscì dalla cabina della reception.
<Dimmi.> Sussurrò, avanzando verso di lui con un passo lungo in modo tale da arrivare faccia e faccia con il biondo in pochissimi minuti. <Cosa ne potrei fare di te ora che mi hai scoperto in questa situazione? Potresti dirlo ad altre persone e io perderei la stima che  gli altri hanno di me.>
Il corvino era così tanto vicino a lui che Keigo poteva sentire il suo profumo. Sentiva la gola più secca possibile e aveva perso tutta la sua sfacciataggine e sicurezza. Ormai lo aveva intrappolato in una sorta di labirinto in cui gli era difficile uscirne. E poi, i suoi occhi erano così ipnotici che non riusciva a distogliere lo sguardo da essi.
Deglutì, mandando giù un pesante groppo che gli era rimasto incastrato nella gola.
<Giuro che non dirò nulla.>
Intrecciò le dita e se le appoggiò sul cuore, in una specie di promessa mentre sul suo viso apparve un mezzo sorriso.
<Non funziona così.>
Sussurrò l'altro, facendosi un po' più avanti e facendo così arretrare il biondo tanto da fargli sbattere la schiena contro una parete. Quanto era arretrato per arrivare fino a quel punto, da che si trovava al centro della stanza ?
<E come funziona ?>
Keigo serrò le labbra; non l'ebbe mai chiesto.
<ora farai un patto con me e deciderai di accettarlo.>
Era fottuto. Alla grande.

Dangerous love (Dabihawks)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora