Capitolo 48

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Kurt non aveva nemmeno la forza di rispondere. I suoi occhi dorati avevano perso vitalità e colore, ma la cosa che mi atterrì più di tutto fu vedere che la sua aura brillante stava, poco a poco, svanendo.

Ragiona, Livia! sbraitai dentro di me per ritrovare la concentrazione. Per quanto negli ultimi mesi avessi convissuto con ben due vampiri, non avevo ancora imparato granché sulla loro fisiologia, che mi era tuttora oscura, ma una cosa la sapevo fin da quando avevo quindici anni e leggevo le storie di Dracula: i vampiri hanno bisogno di sangue.

Serrai gli occhi e avvicinai un polso alle labbra di Kurt, abbastanza vicino da sfiorare la sua pelle gelida.

Non accadde nulla; il vampiro si contorceva tra le mie braccia per il dolore, e la città intera pareva immersa in un silenzio lattiginoso. L'unico suono che udivo era il lento sgocciolio del sangue che cadeva sul selciato.

Riaprii gli occhi, interdetta, e fissai terrorizzata lo sguardo vacuo di Kurt, che scivolava verso l'alto quasi non riuscisse a fissarsi su di me.

Non potevo perderlo. Era l'unica cosa di cui ero certa, l'unica convinzione che mi risuonava nella testa come un gong: non potevo perderlo, dopo che si era procurato quella ferita per difendermi. «Avanti, bevi!» sbottai, con un singulto a metà tra uno strillo e un'implorazione, avvicinando ancora di più il polso e arrivando a sentire sulla pelle il bacio affilato dei suoi canini.

Forse in uno sprazzo di lucidità, Kurt si tese all'indietro come se volesse sfuggirmi, ma non riuscì a far altro che ricadere mollemente tra le mie braccia, con un baluginio di paura negli occhi che mi spezzò il cuore: non voleva farmi del male, bevendo il mio sangue, e pur di evitarlo era disposto a sacrificare la propria stessa vita.

Non glielo avrei permesso. Lo strinsi a me, serrai gli occhi e premetti con decisione il polso sui suoi denti; avvertii un dolore atroce, mille volte più affilato di quanto mi sarei aspettata, quando mi provocai un taglio così profondo che il sangue zampillò in una fontanella. Dovevo essermi tagliata un'arteria, mannaggia a me.

Non volli pensare a quello che rischiavo e mi affrettai a premere il polso sulle labbra di Kurt. «Bevi. Coraggio» gli sussurrai, carezzandogli i capelli arruffati ma soffici come il pelo di Cassiopea.

Kurt sgranò gli occhi e tentò di nuovo di allontanarsi, ma il suo istinto primordiale ebbe il sopravvento: mi afferrò il polso con entrambe le mani e cominciò a succhiare il mio sangue con piccoli gemiti di soddisfazione. Lo strinsi a me per confortarlo e convincerlo a proseguire, osservando incantata la brillantezza dei suoi occhi, che stavano riacquistando colore, e della sua aura, che si era espansa e mi aveva avvolto in un caldo abbraccio d'oro e rame.

Sentivo la vita scorrermi via dalla ferita e colmare di energie il suo corpo freddo. Sentivo la sua riconoscenza, le sue emozioni, perfino: la paura per Max e per me, il timore di non essere all'altezza della prova e di non riuscire a salvarci. Avvertivo tutto questo, e mai avrei immaginato di sentirmi così vicina a un vampiro che aveva donato tutto agli altri senza tenere nulla per se stesso.

Kurt si raddrizzò poco a poco, mettendosi seduto e continuando a bere con avidità dal mio polso. La debolezza, ora, mi faceva sentire fredda e confusa; la vista cominciò ad appannarsi e sentii il desiderio di stendermi in mezzo alla strada e fissare la luce delle stelle che splendevano sopra di noi.

Accadde sul serio; gemetti, poi ogni energia abbandonò il mio corpo e scivolai all'indietro, gli occhi persi sul firmamento.

Kurt si mosse a velocità fulminea; mi acchiappò prima che cadessi a terra e mi strinse a sé con una delicatezza che rivaleggiava con quella con cui mi trattava Max. Prese a leccarmi il polso ferito, cosa che mi stupì non poco; quasi sobbalzai, nonostante fossi ancora preda di una dolcissima stanchezza, quando vidi che il sangue, dopo il suo tocco umido, smise di colarmi dalla ferita. Pochi istanti e la mia pelle cominciò a ricostituirsi, fino a rimarginarsi quasi del tutto.

Il ragazzo con l'aura d'argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora