la serata si era ormai inoltrata ed erano quasi le 4 del mattino.
avevo passato tutto quel tempo con juliet, e non appena le raccontai del fastidioso episodio successo in bagno, mi disse che era tom kaulitz, il chitarrista dei tokio hotel, e che probabilmente ero tra le ragazze più fortunate al mondo.
<<beh, non direi tanto fortunata visto che una delle sue troie stava per mettermi le mani addosso>> dissi guardandola re-immaginandomi la scena.
<<ma che importa! tom kaulitz ti ha rivolto la parola!>> esclamò in risposta.
<<lo stai dicendo come se fossi una povera sgualdrina>> dissi leggermente offesa.
non mi interessava molto che quel ragazzo mi avesse rivolto la parola.
era uno qualunque, lo differenziava solamente il fatto che fosse bello da morire.la mattina seguente mi risvegliai nel mio letto
completamente struccata e sistemata.
esatto, ieri ero tornata alle 5 e avevo comunque preferito non far destare sospetti che fossi stata fuori.
<<buongiorno ellie>> disse mio nonno con il suo solito giornale in mano non appena varcai la soglia della porta.
<<giorno>> risposi accomodandomi al tavolo intenta a prendere un pancake.
<<tesoro, stasera ci hanno invitato dei nostri vecchi amici a cena, quindi io e tuo nonno non ci saremo>> disse mia nonna facendo ingresso nella stanza.
<<okay>> risposi, per poi ritornare in camera mia.
decisi di scrivere a juliet, magari avremmo potuto fare qualcosa stasera.
la ragazza non esitò a rispondermi e mi disse che saremmo potute andare in un pub molto conosciuto e frequentato da ragazzi della nostra età.<<eccoti finalmente!>> esclamò juliet abbracciandomi una volta fatto il mio ingresso al pub.
<<voglio proporti una cosa>> disse lei.
<<sentiamo>>
<<che ne dici di venire ad amburgo sabato prossimo? ci sarà una festa e vorrei farti conoscere il mio gruppo>>
<<buona idea, ci sto>> risposi con un sorriso sul volto.
cominciammo a parlare del più e del meno, e verso fine serata ammetto che iniziai anche a bere un po' troppo.
<<smettila o ti sentirai male>> mi rimproverò juliet togliendomi dalle mani il mio sesto bicchiere di birra.
<<vado un attimo in bagno, non combinare casini>> disse juliet per poi sparire dalla mia visuale.
mi girava fortemente la testa e vedevo tutto offuscato.
mi avvicinai ad alcuni ragazzi e iniziai a ballare insieme a loro, che sorpresi assecondarono le mie mosse.
uno di loro però, ubriaco quanto me, iniziò a palpeggiarmi e a strusciarsi su di me, e di istinto gli tirai uno schiaffo.
<<ma che cazzo fai!?>> disse lui incredulo, e offeso si avvicinò sempre di più a me con l'intento di intimorirmi.
<<basta così Terrens>> esclamò qualcuno da dietro, che non riuscii ad identificare.
non ebbi neanche il tempo di girarmi, che collassai sul pavimento.
avevo decisamente esagerato.
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something going on||tom kaulitz
Romanceellie viene costretta a trasferisi a berlino dai nonni a causa dei servizi sociali, dove non si sarebbe mai aspettata di conoscere qualcuno di così simile quanto differente a lei.