after concert

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VI INVITO A LASCIARE UNA STELLINA, OGNI 10 AGGIORNERÒ LA STORIA

<<dove diamine sei stata?!>> esclamò mia nonna non appena chiusi la porta di ingresso alle mie spalle.
<<ti abbiamo cercata per ore, stavamo per chiamare la polizia!>> aggiunse mio nonno.
<<lo so, e mi dispiace...sono andata a dormire da juliet e ho scordato di dirvelo>> inventai sul momento.
<<ci siamo spaventati a morte!>>
<<non uscirai di casa per una settimana!>>
<<cosa?!>> mi opposi.
<<ascolta ellen- si avvicinò mio nonno- ci sono delle cose che ancora non capisci, e una di queste è che il mondo è pericoloso, non sai mai in che situazione potrai trovarti, sopratutto se sei in una città che non conosci>>
<<non per questo potete vietarmi di uscire!>> contrabattei.
<<sei sotto la nostra responsabilità e farai come ti sarà detto>> disse fermamente la donna al mio fianco, ordinandomi successivamente di salire in camera mia.
sbattei la porta alle mie spalle cosi forte che sussultai anch'io stessa.
dopotutto non avevo scelto io di andare a vivere da loro, ero stata costretta.
decisi di mandare un messaggio a juliet, che in meno di 20 minuti, tralasciando i 5 che impiegò per salire dalla finestra, arrivò in casa mia.

<<che fine hai fatto ieri?! ti ho cercata ovunque!>> chiese preoccupata una volta sedutasi sul mio letto.
<<ero ubriaca, ma ascolta -le poggiai le braccia sulle spalle- ho dormito con tom kaulitz>>
la mia amica, scoppiò in una fragorosa risata non appena sentii le mie parole.
<<stai scherzando giusto?>> domandò.
feci segno di "no" con la testa, e a quel punto realizzò che non stavo mentendo.
<<tu hai dormito con tom kaulitz?! come cazzo hai fatto?!>>
le raccontai la storia per filo e per segno, fin quando dovetti guardare il telefono a causa di una notifica.
era bill, che con il suo solito fare gentile, mi chiedeva come stessi e se volessi fare un salto da loro, visto che stavano organizzando un after concert quella sera stessa.
risposi di si, ed insieme a juliet che non stava nella pelle, iniziai a prepararmi per la serata.
optai per un top a maniche lunghe nero insieme ad una gonna jeans e delle converse nere.

<<okay, cerca di non strillare>> dissi a juliet, intenta a sistemarsi per la ventesima volta in quel pomeriggio i capelli.
suonai il campanello e ci aprì bill, che a mia sorpresa mi abbracciò.
ricambiai l'abbraccio un po' sfacciatamente e insieme ci accomodammo dentro casa.
era piena di gente e l'atmosfera era magnifica.
grandi lampade che emettevano una luce violacea e affusolata rendevano il tutto molto rilassante, musica a volume medio e davanti a noi un grande stand di cibo e bevande.
ero proprio intenta a prendermi un sandwich, quando vidi tom salutare alcuni degli ospiti appena arrivati dall'ingresso del giardinetto della casa.
mi sentivo un po' fuori luogo, non sapevo neanche perche bill mi avesse invitata.
<<ei ellie>> disse gustav facendomi sobbalzare dallo spavento.
<<ei, ciao>> risposi cercando di riprendere fiato.
<<come mai non sei venuta al concerto oggi?>> chiese dispiaciuto accomodandosi sul muretto accanto a me.
<<beh, non ho ricevuto nessun'invito>> dissi intenta a leccare la cartina che sarebbe successivamente diventata una canna.
<<ma come! avevo detto a tom di invitarti!>>
imprecò il biondo.
aggrottai le sopracciglia.
tom non aveva voluto invitarmi di proposito?
mi guardai intorno, e notai che effettivamente il ragazzo mi stava fissando.
lo squadrai dalla testa ai piedi e alzai gli occhi al cielo non appena lo vidi avvicinarsi a noi.
accesi lo spinello che tenevo tra le labbra.
<<ti hanno mai detto che non si fuma?>> esclamò tom togliendomi lo spinello dalle labbra per poi portarlo sulle sue.
<<e invece a te hanno mai detto che l'erba ha un prezzo?>> dissi riprendendomi la canna velocemente.
se c'era un difetto che avevo, era sempre stato il mio essere egoista.
improvvisamente fece spazio sul suo volto un ghigno, che sparì nel momento in cui una ragazza si avvicinò a noi.
precisamente, la presunta "amica" di tom che per poco non mi si lanciava addosso quella fatidica sera.
mi squadrò male, e poi iniziò a parlare.
<<ancora lei?!>> esclamò poggiando un braccio sulla spalla di tom.
<<qualche problema?>> chiesi intromettendomi nella loro discussione.
<<ti ho detto di lasciar stare haily, sei ancora fissata con quella storia?!>> esclamò tom attirando la mia attenzione.
quale storia?
<<non ne sono fissata tom! è la verità! ti sei stancato di me e adesso hai trovato un'altra con cui scopare!>> disse la ragazza sul punto di piangere.
sgranai gli occhi e arrossii a quelle parole, come fece anche tom notando la mia espressione.
<<non stiamo insieme, haily. posso fare il cazzo che mi pare e se fino a poco fa ti dicevo di lasciar perdere adesso devi proprio andartene>> disse fermamente tom.
la ragazza scoppiò in lacrime e se ne andò via lasciando uno schiaffo sulla guancia del ragazzo.
rimasi a guardare la scena senza parole.
<<va da lei>> gli dissi.
<<cosa? pensi che le abbia fatto quel discorso inutilmente?>> disse facendo un tiro dal mio spinello.
<<non voglio che pensi che io sia una delle tue troie, tom>> precisai guardando in basso.
lui rimase in silenzio, dopodiché si alzò.
<<perché pensi che io sia una persona del genere?!>>
<<me lo hai appena dimostrato!>>
<<beh non preoccuparti allora, non sarai mai una delle mie "troie"-fece il gesto delle virgolette- se è questo che vuoi>> esclamò sarcasticamente.
<<già, è proprio questo che voglio>> dissi leccandomi le labbra involontariamente.
feci per andarmene, ma il ragazzo mi afferrò per un polso.
<<smettila di giocare con il fuoco ellie>>

something going on||tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora