ciaoo, vi ricordo delle 15 stelline💟
mi risvegliai abbracciata a tom, ancora mezzo dormiente.
non volevo staccarmi da lui, ma appena controllai l'orario sul telefono mi accorsi che fossero gia le 18, e nemmeno due ore dopo avremmo avuto un festino di benvenuto a casa di amici dei ragazzi, in occasione del loro tour in francia.
mi sarebbe servito davvero andare a fare shopping quella mattina, perché sarei potuta rimanere per ore e ore davanti al mio armadio a scegliere cosa avrei indossato, se non fosse stato per tom che si svegliò improvvisamente, porgendomi un vestito che non avevo mai visto prima d'ora.
<<di chi è?>> chiesi afferrandolo.
<<te l'ha preso bill, dice che poteva servirti>> disse facendo spallucce.
ringraziai l'esistenza di quel ragazzo, mi aveva praticamente letta nel pensiero.
era un vestito semplice, ma con qualche gioiello sarei riuscita a renderlo unico.
uscii dal bagno con il vestito indossato, stranamente mi piaceva come mi stava.
sobbalzai quando sentii una presenza dietro di me, accompagnata da due mani che si poggiarono sui miei fianchi.
<<questo vestito ti sta benissimo>> sussurrò al mio orecchio, per poi lasciarmi un rapido bacio sul collo.
era impressionante l'effetto che quel ragazzo mi faceva.
non sapevo neanche io il perché.
<<eccoci, siamo arrivati>> esclamò bill una volta scesi dal taxi che ci avrebbe portato alla festa.
non appena entrammo un gruppo di ragazzi ci accolse con un abbraccio, e passammo i successivi 30 minuti a salutare tutti gli invitati di cui non avevo mai sentito il nome.
erano simpatici però, ed erano tipi che ci sapevano fare.
mi trovavo al bancone dei drink quando sentii odore di erba, e subito i miei occhi si illuminarono.
lasciai la birra sul tavolo e raggiunsi i miei amici.
non ero mai stata una gran fan dell'alcool, mi ubriacavo facilmente e di conseguenza avevo avuto brutte esperienze, per cui da quel giorno cercavo di moderarmi nel bere.
per gli spinelli invece andavo matta, e non esitai un secondo a toglierlo dalle mani di tom per poter usufruirne anch'io.
lo stesso problema valeva anche per il fumo.
se facevo poco più di due tiri, la mia visuale cominciava ad oscillare e perdevo totalmente il mio ritegno.
ma non ero comunque intenta a smettere di fumare.
il volume della musica venne di colpo alzato, trascinando tutti gli invitati in pista, tra cui me e il ragazzo dai dreads.
iniziammo a ballare e ridere allo stesso tempo, avvinghiai le braccia al suo collo e stessa cosa fece lui con la mia vita.
rimanemmo in quelle posizioni a lungo, fin quando presi dal momento iniziammo a baciarci in modo affiatato.
strinsi i suoi capelli tra le mani e lui aumentò la pressione sui miei fianchi, per poi far scivolare lentamente le mani sul mio di dietro.
non feci attenzione a coloro che ci guardavano.
quella era la nostra notte e nessuno mi avrebbe fermata da ciò che volevo.
non appena ci staccammo, il ragazzo mi prese per mano e insieme ci incamminammo verso il bagno, continuando a limonarci durante il tragitto.
quando la porta dietro di noi fu chiusa, iniziai a sfilarmi il vestito, aiutata da tom, che riusciva solamente ad eccitarmi di più sentendo il suo tocco sul mio corpo ormai seminudo.
inizialmente provai un po' di imbarazzo, ma nel momento in cui lo vidi sicuro di quello che stava facendo, riacquisii autostima e iniziai a privarlo della sua maglietta oversize, lasciando il suo fisico scolpito in bella vista.
non perse tempo a baciarmi nuovamente, per poi scendere verso il mio collo e lasciare un piccolo succhiotto.
quando arrivò all'attaccatura del mio reggiseno, me lo sfilò in pochi secondi e prese i miei seni a coppa, iniziando a tastare ogni singola parte del mio corpo.
continuò a lasciarmi diversi baci sparsi, fino ad arrivare all'elastico delle mie mutandine.
alzò lo sguardo verso di me in segno di approvazione, e non appena inarcai la testa indietro, il ragazzo non perse tempo a sfilarmele e ad infilare prima una, e poi due dita, facendomi ansimare dal piacere.
poggiai una mano sulla sua testa come incitazione a continuare, e per poco non urlai quando sentii la sua lingua a contatto con la mia intimità.
questo lo doveva aver eccitato ancora di più, perché sentii il ritmo della sua lingua diventare sempre più veloce, portandomi in poco tempo all'orgasmo.
il ragazzo si alzò soddisfatto, con un ghigno sul volto, mentre io non riuscivo a smettere di ansimare per il piacere che mi aveva provocato.
non era stato per niente male.
ripresi a baciarlo, questa volta volevo fare la mia parte, ma ebbi giusto il tempo di tastare la sua protuberanza attraverso i jeans, poiché il nostro momento venne interrotto dall' insistente bussare alla porta del bagno.
ci rivestimmo velocemente e tom aprii la porta, rivelando gustav con una ragazza per mano.
<<dovrebbero chiamarlo il "bagno del sesso">> scherzò tom, ricevendo una spinta da me.
gustav, chiaramente rosso in faccia, si limitò a rispondere con una finta risata, così, tom mi prese per mano dopo aver fatto un occhiolino e dato una pacca sulla spalla al nostro amico.
decidemmo di andare in un posto più appartato, se l'erba mi fosse salita male sarebbe stato un problema, e non avevo di certo intenzione di rovinarmi la serata.
ci sedemmo sul muretto dell'enorme giardino di quella villa, e in tutta tranquillità mi sdraiai sul ragazzo poggiando la testa sulle sue gambe.
non riuscimmo a fare a meno di fissarci, desiderosi l'uno delle labbra dell'altro.
fu così che il moro prese l'iniziativa e lasciò un morbido bacio sulle mie labbra, di cui, grazie al silenzio di quel posto, si riuscì a sentire anche lo schiocco.
mi sentivo rilassata, come se in quel momento non avessi dovuto pensare più a nulla.
ero sicura di quello che stavo facendo, non avevo pensato né a bill ne tantomeno a rafe.
avevo pensato solo a tom, e a quanto fosse una persona stupenda, sia dentro che fuori.
<<voglio conoscere la tua famiglia>> disse d'un tratto, ridacchiando.
<<fidati, non vuoi>> dissi sospirando, guardandolo intensamente negli occhi.
<<perché? scommetto che i nonni sono simpatici>> rispose mantenendo il contatto visivo, cercando di tirarmi su il morale.
<<vanno ad alti e bassi. dovresti conoscere mio fratello>> sorrisi, guardando le stelle.
<<in effetti sono curioso di conoscerlo>> sussurrò poggiando una mano sulla mia coscia.
<<sei fortunato, perché non appena torneremo a berlino verrà a trovarci>> esclamai.
ero davvero felice di poter rivedere il mio fratellino dopo mesi.
eravamo sempre stati molto legati.
per lui ero sia una sorella che la madre che non avevamo mai avuto.
<<davvero? allora un giorno verrò a casa tua>> disse accarezzandomi la gamba.
quel ragazzo riusciva a provocarmi farfalle nello stomaco come nessun altro sapeva fare.
annuii sorridendogli.
in quel momento il mio pensiero era solo stare con lui, e in quel momento desideravo davvero tanto che fossimo insieme, da soli, su un letto a finire ciò che stavamo facendo qualche minuto prima.
ma per quello avrei dovuto aspettare.
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something going on||tom kaulitz
Romansaellie viene costretta a trasferisi a berlino dai nonni a causa dei servizi sociali, dove non si sarebbe mai aspettata di conoscere qualcuno di così simile quanto differente a lei.