staccammo le nostre mani e ci allontanammo istantaneamente.
i tre ragazzi riuscirono a scavalcare da un balcone all'altro, per poi guardarsi attorno arricciando leggermente il naso.
<<state fumando erba?>> chiese georg.
io, ormai fatta, non risposi e gli passai la canna sorridendogli.
sorpreso, georg fece un tiro, per poi tossire ininterrottamente, cosa che fece ridere tutto il gruppo.
tolsi dalle mani del ragazzo lo spinello per poi portarlo sulle mie labbra, quando mi venne tolto dalle dita dal biondo.
<<voi due smettetela di fumare>> ci rimproverò gustav guardando male me e tom.
alzai gli occhi al cielo e rientrai in stanza, per poi buttarmi sul mio letto.
<<ei, togliti è il mio letto>> esclamò tom buttandosi su di me.
iniziammo a spingerci scherzosamente fino a quando inciampai sul suo braccio finendo sotto di lui.
rimanemmo a fissarci per vari secondi abbondanti, perdendoci nei nostri sguardi.
<<queste cose quando siete da soli>> scherzò georg, mentre bill al contrario non sembrava affatto divertito.
mi ricomposi subito e andai ad abbracciarlo.
<<ci vediamo domani okay?>> dissi appoggiando la testa sulla sua spalla.
il ragazzo annuì dolcemente accarezzandomi la schiena, per poi uscire dalla stanza seguito da gustav e georg.
<<dovremmo smetterla>> dissi una volta che la porta fu chiusa.
<<di fare cosa?>> chiese tom sdraiandosi sotto le coperte.
<<di fare tutto, tutto questo>> dissi girovagando per la stanza.
<<e adesso cos'è che abbiamo fatto?>> chiese sospirando.
<<giusto, non abbiamo fatto niente. ne sto pure uscendo pazza>> esclamai portandomi le mani sulla tempia.
iniziai a fare avanti e indietro per la stanza, quando tom mi afferrò per il braccio facendomi cadere sul letto accanto a lui.
<<perché non ti godi semplicemente il momento?>> chiese con voce cauta.
<<ti ho già detto che non voglio ferire bill?>> accennai al ragazzo di fianco a me.
<<devi smetterla di pensare solo agli altri ellie>> esclamò come un padre che dava lezioni di vita alla propria figlia.
ma dopotutto io che potevo saperne.
<<hai ragione>> sospirai poggiando la testa sul cuscino.
tom spense la luce ma io non avevo completamente sonno.
ero ancora sotto l'effetto dell'erba, che nonostante avrebbe dovuto farmi rilassare, mi fece diventare solamente più euforica.
iniziai a muovermi sempre di più nel letto, nel tentativo di trovare una posizione comoda per addormentarmi, quando venni afferrata per i fianchi dal ragazzo.
rimasi immobilizzata a chiedermi cosa significasse quel gesto.
non appena mi mossi di un millimetro il ragazzo fece più pressione con le mani e questo mi causò solo più farfalle nello stomaco.
sospirai rumorosamente e riuscii a sentire le mani del ragazzo scendere sempre di più verso la mia intimità.
cosa aveva in mente di fare?
mi girai verso di lui facendo incrociare i nostri sguardi, che si capirono all'istante.
mi avvicinai sempre di più al suo collo e iniziai a lasciarci morbidi e umidi baci.
le sue mani facevano strada tra le mie cosce che già pulsavano per l'eccitazione.
mi alzai di scatto e finii a cavalcioni su di lui, e senza esitazione iniziai a strusciarmi su di lui.
le sue mani finirono improvvisamente sui miei fianchi e successivamente sui miei seni ancora coperti dalla canottiera che portavo.
mi piegai lentamente su di lui e iniziai a lasciare una lunga scia di succhiotti sul suo collo, da cui lo potevo sentire ansimare.
decise di cambiare posizioni, e mi ritrovai nella stessa posizione di qualche minuto prima, stesa sotto di lui.
inarcai il collo non appena venne a contatto con le sue calde labbra.
tirai indietro i suoi capelli per incitarlo a continuare.
avevo totalmente smesso di pensare a quello che avrebbero pensato gli altri.
ma come a tutto, c'era un limite.
non appena il ragazzo si avvicinò alle mie labbra, lo fermai.
<<che c'è?>> chiese.
<<nulla...è che...>>
<<ho capito, stai pensando ancora a bill>> sospirò, per poi tornare al suo posto e darmi le spalle.
<<non sto pensando a bill!>> mentii.
era ovvio che stavo pensando a lui, non riuscivo a non sentirmi in colpa quando improvvisamente nella mia mente piombava l'immagine del suo volto triste nel vederci insieme.
<<non ti incazzare>> sussurrai cercando di farlo girare verso di me.
<<non sono incazzato>> lo sentii dire.
alzai gli occhi al cielo.
se non si era girato voleva dire che era incazzato.
ma che colpa ne avevo io se non volevo fare stare male suo fratello?
stavo facendo una cosa giusta.
una cosa giusta per bill, non per me.
io volevo continuare, ma non potevo.
quando avrei imparato a pensare un po' più a me stessa?
<<ellie, non potrai fare per sempre così>> disse tom d'un tratto.
<<pensi che non mi sia piaciuto? mettiti nei miei panni cazzo>> sospirai.
<<e allora perché ti sei fermata?>> chiese con il suo solito tono serio.
non risposi, non sapevo che dire.
<<lascia stare>> rispose il ragazzo risistemandosi tra le coperte.
mi girai anche io dall'altro lato, cercando di riaddormentarmi.
perché ero stata così stupida?
ogni cosa che stava andando bene finivo per rovinarla.
faceva parte del mio carattere, era parte di me.
continuavo a chiedermi se a quel punto ne valesse la pena continuare o no.
in questo modo stavo facendo soffrire anche tom.
ma sopratutto me stessa.
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something going on||tom kaulitz
Romanceellie viene costretta a trasferisi a berlino dai nonni a causa dei servizi sociali, dove non si sarebbe mai aspettata di conoscere qualcuno di così simile quanto differente a lei.