Hoseok

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⚠️ATTENZIONE, IL SEGUENTE CAPITOLO CONTIENE SCENE DI VIOLENZA, SE SENSIBILI NON LEGGERE⚠️

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     "Che cos'è successo?" Riflette Mark ad alta voce, lanciando un'occhiata a Seokjin. Mi schiarisco la gola e cerco di convincere Mark a darmi attenzione. Non sono d'accordo con le buffonate di Namjoon, ma non spetta a me interferire. Sono comunque contento che abbia mandato Mark da me. È un ragazzo bellissimo ed è proprio il mio tipo. Dolce e premuroso, per niente simile all'idiota che Taehyung ha finito con il diventare.
     Non sono ancora pronto a tornare nel mondo degli appuntamenti ma...vorrei conoscere meglio Mark. Studio il suo viso stressato mentre traccio dei disegni sul tavolo, distrattamente.
     "Signor Tuan? La prego di prestare attenzione." Gli dico gentilmente e lui si volta verso di me con aria di scuse. Sorrido e finisco di spiegargli il contratto, tralasciando la parte che Namjoon ha voluto aggiungere sul non vedere Jin, perché è assolutamente ridicola!
     "Mi dispiace. Sono solo preoccupato per il mio, uh...amico." Inciampa sulla parola amico facendomi accigliare.
     "Tu e Seokjin state insieme?" Chiedo, cercando di essere disinvolto. Spero di no, perché non sarebbe una cosa buona per nessuno.
     Lui sospira. "Mi piace ma non stiamo insieme. Però lo sto aiutando a stare lontano dal suo ex." Ammette facendomi sorridere ancora una volta. Carino.
     "Sai che Namjoon sta cercando di riconquistarlo, vero?" Gli dico e il suo viso si abbassa leggermente. Gli piace più di quanto non lasci intendere. Hm.
     "Beh, Jin non lo rivuole indietro. Lo ha ferito davvero. È mio compito, in quanto suo amico, prendermi cura di lui." Guarda Namjoon mentre raccoglie le carte che Jin ha gettato ed esce dalla stanza.
     "Penso che siano affari loro e che dovremmo lasciare che se ne occupino loro. Seokjin è adulto, lo sai." Lo punzecchio, ma lui si limita a sbuffare, incrociando le braccia.
     "Forse sì, ma è così sensibile e fragile. Ha bisogno di essere protetto e Namjoon ovviamente non può farlo!" Alza la voce.
     Annuisco. "Ha fatto una cazzata e ha commesso degli errori, ma tutti meritano una seconda possibilità, non credi?" Ripenso a come ho trattato Jin quando ci siamo conosciuti. Diavolo, l'ho praticamente violentato e lui mi ha perdonato e ora è un mio caro amico. "Tutti meritano il perdono." Sussurro e lui mi studia incuriosito.
     "Questo non lo so. Alcune cose non si possono perdonare." Sussurra, ancora più piano.
     "Sembra che tu non voglia più parlarne. Qualcuno ha fatto qualcosa di imperdonabile a te o tu hai fatto qualcosa a qualcuno?" Chiedo con curiosità.
     Abbassa la testa agitato. "Non è importante..." incrocia il mio sguardo all'improvviso. "Possiamo tornare al contratto? Sono stanco." Sospira.
     Annuendo, sfoglio le ultime pagine e gli leggo quale sarà il programma. Sarò il suo mentore per tutto il progetto di marketing, che durerà tre settimane. Una volta terminate le attività promozionali, lui e Jin realizzeranno diversi servizi fotografici per l'azienda nei prossimi mesi, prima della scadenza del contratto. Molto semplice.
     Accetta tutti i termini e mi saluta, dirigendosi in camera da letto. Lo guardo finché non scompare dalle scale prima di alzarmi. Non mi ero accorto che si era fatto così tardi, infatti sono l'ultimo. Raccolgo le mie cose e le infilo nella borsa prima di uscire dalla stanza e spegnere la luce.
     Ho l'inquietante sensazione di essere osservato mentre esco dalla stanza per dirigermi verso le scale. Non ha senso prendere l'ascensore perché sono solo due piani e ho bisogno di fare esercizio. Purtroppo comincio a pentirmi della mia decisione non appena la porta si chiude alle mie spalle, perché la sensazione di essere osservato si intensifica.
     Faccio gli scalini due alla volta, correndo praticamente fino al secondo piano. Mi fermo di colpo e sento dei passi dietro di me. Mi volto, trasalendo, ma non vedo nessuno. Rabbrividisco e apro la porta, correndo verso la mia stanza e strisciando la chiave magnetica il più velocemente possibile.
     Continuo a guardare dietro di me, ma non vedo nessuno. Apro la porta così in fretta che per poco non cado di schiena mentre comincio a chiuderla-
     Solo che la porta si apre e una figura incappucciata mi spinge, facendomi cadere a terra. Apro la bocca per urlare, ma una mano la copre, costringendomi a mordermi la lingua e trasalendo al sapore del sangue. L'uomo si accascia su di me e si toglie la mascherina e il cappuccio. I miei occhi si allargano per lo shock e la disperazione.
     Kim Taehyung.

My lover (sequel di My Host; namjin) - Traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora