6. Loving you is the antidote

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Trigger Warning: scene sessuali esplicite.

NdA: trovate la playlist di Eddie sul mio account spotify 🫶🏻


Maggio, 2010

Charlie.

Essere innamorati è una sensazione di cui ancora mi capacito poco. Non sono mai riuscito a decifrarne bene i criteri, le condizioni e le conseguenze.

So solamente che quando lo guardo il mio corpo non capisce più niente.

E' banale, lo so, ed è difficile ammetterlo, però già al pensiero di doverlo vedere il mio cuore batte più forte, e quando siamo insieme, il mio stomaco fa le capriole, le mie gambe sembrano cedere.

Quel giorno di maggio avevamo organizzato un pomeriggio romantico dopo la scuola, e poi avremmo dovuto studiare a casa mia.

Passai a prendere Edward con la mia auto e lo aspettai davanti all'uscita. Alla radio quella mattina davano Just give me a reason di Pink e incosciamente mi ritrovai a canticchiarla a bassa voce, mentre le mie dita picchiettavano impazienti sul volante. Con il finestrino aperto, mi giravo ogni volta che un'ombra mi passava vicino, nella speranza che fosse lui.

All'una in punto la campanella suonò e vidi uscire una folla incontrollata di ragazzini di varie età , in uniforme scolastica, e i miei occhi guizzarono veloci alla ricerca del mucchio di ricci castani che cercavo.

Il mio cuore avvolto da una morsa d'ansia, e più sotto, il mio intestino era così attorcigliato che quasi  mi chiedevo come avrei fatto a buttar giù del cibo più tardi. La mia coscia destra saltellava sul sedile, e la mia mano era già pronta a girare le chiavi per partire. Non vedevo l'ora che stessimo insieme.

All'una e due minuti finalmente i miei occhi incrociarono i suoi. Come mi vide fu rosso in viso così tanto che il mio si aprì in un sorriso largo da un orecchio all'altro. Lo osservai abbassare lo sguardo, puntare i suoi occhi sui piedi e passarsi una mano tra i capelli.

Indossava la divisa della scuola, blu, con una camicia bianca stretta al collo da una cravatta a righe. Improvvisamente mi sentii inadeguato. Se lui era vestito di tutto punto, io portavo un paio di pantaloni neri, una maglietta rossa e un foulard abbinato, e ai piedi un paio di mocassini neri. Non ero molto elegante. Edward camminò veloce verso l'auto e salì aprendo la portiera del passeggero.

«Ciao, scoiattolino .» Lo salutai. Mi sorrise ancora. Si sedette sul sedile e mi diede un bacio gentile sulla guancia.

«Ciao, Charlie.» Aspettai che mettesse la cintura e partii. Non riuscivo a smettere di sorridere, e di guardarlo. Appena potevo, mi giravo a cercare i suoi occhi.

«Che c'è?» Mi chiese, a un certo punto.  In radio ora risuonava When i was your man e il volume era relativamente basso. Lo guardai un'altra volta e ridacchiò imbarazzato.

«Sei bello. E sono felice.» Risposi. Se prima era rosso, ora era quasi bordeaux. Non vedevo l'ora di baciarlo.

«Questa musica fa un po' pena.» Disse, cambiando discorso.  Io, concentrato nella guida, non prestai troppa attenzione all'affermazione e mugolai un "mhmh", e lo sentii frugare nella sua  borsa.
«Ho portato, um, questo... lo puoi lasciare nella tua macchina, se vuoi.» Continuò, stringendo un quadrato di plastica tra le mani. Diedi uno sguardo veloce e notai che teneva in mano un cd, ma non riuscii a leggere cosa c'era scritto sulla copertina.

«Cos'è?» Domandai.

«Leggi.»

«Sto guidando, amore, mi viene un po' difficile. Potresti farlo tu per me?» Cercai di rimanere gentile, nonostante fossi un po' in fastidito. Era abbastanza ovvio che non avrei potuto leggere.

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