Circus for a Psycho ( Dabihawks )

8.

Quanto tempo era passato dall'ultima volta in cui si era fatta una dormita decente ? Ormai aveva tutti gli occhi che bruciavano, per il sonno e per la stanchezza, e poi le luci abbaglianti di quel posto non aiutavano affatto.
In quel momento era stato affidato a Hawks, il quale aveva il compito di addestrarlo nel tempo più breve possibile.  Ovviamente, gli era stato dato quel compito dopo aver avuto un piccolo battibecco con Mirko. Touya, da quello che aveva capito, pensava che a detenere il potere sull'altro fosse proprio la donna. Non c'era nulla da fare, erano loro che comandavano, in qualsiasi situazione.
Comunque, Hawks aveva battibeccato con lei per il semplice motivo che non era molto entusiasta di allenarlo e Touya sperava tanto che l'albina cedesse in modo tale da essere affidato a un altro istruttore.
Ma non c'era stato nulla da fare. Era un gran peccato.
Inoltre, non gli avevano ancora dato quelle informazioni segrete inerenti a suo padre e lui era curioso di sapere che cosa l'uomo avesse fatto di così malvagio.
"Bene, posizionati in attacco, io sarò la difesa. Non vorrei farti troppo male." Ghignò il biondo, alzando i pugni all'altezza del viso e piegandosi leggermente con la schiena. I due si guardarono negli occhi, intensamente, e Touya non potè fare a meno di scagliarsi contro di lui con tutta la rabbia che aveva nel corpo nei suo confronti:" ah, tu farmi del male ? Ma se picchi come una femminuccia!"
Ma venne prontamente bloccato: l'altro gli aveva afferrato un polso, lo aveva girato e lo aveva ribaltato al punto tale che si era trovato con la schiena premuta contro il suolo.
In quel momento lo guardava dal basso; sulle labbra del biondo c'era ancora quel sorriso da pugni in faccia. Dio, come lo odiava.
"Dicevi ?"
Sibilò, poi si mise dritto senza nemmeno aiutarlo.
"Continuiamo l'allenamento."

Allenarsi con Hawks era stata la cosa più sfiancante che avesse mai fatto in vita sua. Il biondo era una riserva illimitata di energia e lui invece aveva le batterie scariche, non riposava a dovere da giorni.
E poi, loro stavano andando avanti tutta la notte ad allenarsi. Touya aveva bisogno di una doccia: puzzava da morire ed era sudato dalla testa fino alla punta dei piedi.
"Ho bisogno di un caffè, mi arrendo."
Il corvino aveva il fiatone. Non avrebbe mai detto quelle parole, di arrendersi, ma si era ritrovato davvero con le spalle al muro in quel momento: troppo stanco, troppo scarico.
Era steso a terra, con la schiena contro il pavimento e guardava il biondo che se ne stava al centro di quella grossa palestra a osservarlo con le mani premute sui fianchi:" ti arrendi per così poco ? Siamo solo all'inizio." Rispose, alzando un sopracciglio.
"Saranno passate ore. Ho bisogno di riposarmi e anche di un caffè. Abbiamo tempo per cercare mio padre, no ?"
Brontolò Touya, mettendosi seduto lentamente sul pavimento. Aveva il corpo che gli doleva e non sapeva dire se fosse stato per le ferite che gli aveva inflitto il biondo in precedenza oppure per quell' allenamento così tosto; eppure, Hawks aveva assunto per tutto il tempo una posizione di difesa.
"In realtà, no. Non abbiamo tempo. Dobbiamo prenderlo il prima possibile. Prima che faccia del male ad altre persone." Sussurrò Hawks, avvicinandosi a uno sgabello di legno dove andò ad afferrare la bottiglietta di plastica che vi era appoggiata sopra e andò a bere un paio di sorsi.
"Io non capisco ancora cosa abbia fatto per poter essere ricercato dalle spie."  Affermò invece Touya, appoggiandosi con i palmi delle mani sul pavimento e guardando il biondo che beveva. Quest'ultimo, chiuse la bottiglia e la appoggiò sullo sgabello al suo posto, poi lo guardò e rispose:"lui è la causa principale di tutte queste malattie che stanno infettando gli uomini. Ha creato un farmaco capace di alterare dei problemi che già si hanno e lo ha spacciato per un integratore molto potente. È consapevole di tutto questo, lui non ha fatto niente per fermare la diffusione di questo farmaco e inoltre viene protetto da qualcuno, ma noi già sappiamo che è stato tuo padre. Per questo ci servi per arrivare a lui."